La Cina colpisce ancora le società della difesa americane.
Ieri Pechino ha annunciato sanzioni contro nove aziende operanti nel comparto della difesa degli Stati Uniti per la vendita di armi a Taiwan. Lo si apprende da una nota diramata dal ministero degli Esteri cinese. Secondo Al Jazeera le aziende interessate sono: Sierra Nevada Corporation, Stick Rudder Enterprises Llc, Cubic Corporation, S3 AeroDefense, TCom, TextOre, Planate Management Group, Act1 Federal ed Exovera.
Non è la prima volta che il paese del Dragone prende di mira le aziende americane del comparto a causa dell’export militare verso Taiwan.
L’ultima volta a maggio quando la Cina ha sanzionato dieci individui e dodici aziende statunitensi operanti nel settore della Difesa per la vendita di armi a Taiwan, oltre che per le restrizioni inflitte alle società cinesi accusate di sostenere lo sforzo bellico della Russia in Ucraina. Poco prima il Ministero del Commercio cinese aveva comminato sanzioni contro General Dynamics Land Systems, General Atomics Aeronautical Systems e Boeing Defence, Space & Security, sempre a causa della vendita di armi a Taiwan.
Le restrizioni, entrate in vigore il 18 settembre, prevedono il congelamento degli asset delle suddette aziende in Cina e il divieto di condurre transazioni con le aziende del Paese asiatico.
La mossa arriva mentre la Cina continua ad aumentare la pressione su Taiwan e chiede a Washington di porre fine al sostegno alle sue dichiarazioni di indipendenza. Proprio a inizio settimana il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti aveva approvato la possibile vendita all’esercito di Taiwan di pezzi di ricambio per un valore di circa 228 milioni di dollari.
Tutti i dettagli.
LE MISURE ADOTTATE DAL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI IN CINA CONTRO LE AZIENDE AMERICANE
Il Ministero degli Affari Esteri di Pechino ha affermato che la Cina ha congelato la proprietà delle nove aziende sul suo territorio e sta vietando tutte le transazioni con persone o entità con sede in Cina con effetto immediato, secondo una dichiarazione.
Il portavoce Lin Jian ha affermato che le vendite di armi statunitensi alla “regione cinese di Taiwan” avevano “gravemente violato il principio di una sola Cina… violato la sovranità e gli interessi di sicurezza della Cina” e “danneggiato le relazioni Cina-Usa”. Parlando in una conferenza stampa, Lin ha affermato che Pechino stava adottando “contromisure risolute” contro le aziende.
UNA PRASSI CONSOLIDATA
Già lo scorso autunno Pechino aveva deciso di sanzionare Lockheed Martin e Northrop Grumman, per il loro ruolo nella vendita di armi a Taiwan. Inoltre, anche nel febbraio 2022 il governo cinese aveva imposto sanzioni contro Lockheed Martin e Raytheon sempre perché coinvolti nelle vendite di armi a Taiwan.
Alle due compagnie americane “è vietato svolgere attività di importazione ed esportazione relative alla Cina” ed è “proibito effettuare nuovi investimenti in Cina”, recitava una nota diffusa da Ministero del Commercio cinese.
Senza dimenticare che nel settembre 2022 aveva ha annunciato sanzioni contro Ted Colbert, presidente e amministratore delegato di Boeing Defence, Space and Security, dopo che la società si era aggiudicata un contratto da 355 milioni di dollari per la fornitura di missili Harpoon a Taiwan.
Già nel febbraio 2022 la Cina ha annunciato sanzioni a Raytheon e Lockheed Martin per un accordo da 100 milioni di dollari per la manutenzione dei sistemi di difesa missilistica di Taiwan da parte delle due società. Si trattava della prima applicazione della nuova normativa cinese nata per contrastare la politiche delle sanzioni occidentali contro Pechino.
In almeno due precedenti occasioni la Cina ha annunciato sanzioni contro Lockheed e Raytheon, nel 2019 e nel 2020, sebbene Pechino non abbia spiegato cosa comportassero tali sanzioni o come fossero applicate.
LE CONSEGUENZE PER LE AZIENDE AMERICANE SANZIONATE DALLA CINA
Non è chiaro quale impatto le sanzioni hanno per le aziende prese di mira. Tali sanzioni sono spesso per lo più simboliche poiché gli appaltatori della difesa americani generalmente non vendono alla Cina, ricordava tempo fa Quartz.
IL CONTESTO GEOPOLITICO
In realtà queste misure mosse puntano a isolare l’isola rivendicata da Pechino come parte “inalienabile” del suo territorio. Taiwan ha dovuto affrontare crescenti pressioni militari da parte dell’Esercito popolare di liberazione cinese, che fa volare regolarmente aerei da combattimento e navi da guerra vicino all’isola.