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Lockheed Martin Difesa

Perché la Cina sanziona (di nuovo) Lockheed Martin e Northrop Grumman

La mossa della Cina contro i giganti americani della difesa, Lockheed Martin e Northrop Grumman, arriva per la vendita armi a Taiwan. Non è la prima volta che Pechino applica sanzioni alle aziende statunitensi per l'export militare a Taipei. Fatti, numeri e approfondimenti

La Cina colpisce ancora il colosso delle armi americano Lockheed Martin.

Il governo cinese ha deciso di sanzionare Lockheed Martin e Northrop Grumman, per il loro ruolo nella vendita di armi a Taiwan. Ne ha dato annuncio la portavoce del ministero degli esteri, Mao Ning che ha accusato gli Stati Uniti di aver “ignorato la ferma opposizione di Pechino” e di aver fornito armi al governo dell’isola violando il principio dell’Unica Cina.

Già lo scorso febbraio Pechino aveva deciso di adottare sanzioni contro Lockheed Martin e Raytheon, di fatto vietando loro ogni attività nel paese.

Inoltre, anche nel febbraio 2022 il governo cinese aveva imposto sanzioni contro Lockheed Martin e Raytheon sempre perché coinvolti nelle vendite di armi a Taiwan.

Tutti i dettagli.

LA MOSSA DELLA CINA CONTRO LOCKHEED MARTIN E NORTHROP GRUMMAN

Oggi la Cina ha dichiarato che sta sanzionando Lockheed Martin e Northrop Grumman.

Gli Stati Uniti “continuano a danneggiare gravemente la sovranità e gli interessi di sicurezza della Cina”, ha aggiunto Mao nel briefing quotidiano.

Secondo il portavoce degli Esteri cinese, la filiale di St. Louis della Lockheed Martin “ha partecipato direttamente alle vendite di armi americane a Taiwan il 24 agosto come appaltatore principale”, mentre Northrop Grumman risulta coinvolta in analoghe operazioni “in molte occasioni”.

IN BASE ALLA LEGGE SULLE SANZIONI ANTI-STRANIERE DELLA RPC

Pertanto, in conformità con la legge sulle sanzioni anti-straniere della Repubblica popolare cinese, Pechino ha deciso di colpire le due società.

Come ricorda Reuters, l’ampia legge cinese volta a contrastare le sanzioni straniere è entrata in vigore nel 2021 con un’apparente mossa volta a legalizzare le ritorsioni “occhio per occhio” contro le azioni punitive intraprese da paesi stranieri.

Mao, sul punto, ha riaffermato come “incrollabile” la determinazione del governo cinese nel difendere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale.

“Esortiamo gli Stati Uniti a non vendere più armi a Taiwan, a fermare la collusione militare bilaterale e a smettere di armare Taiwan, altrimenti incontrerà un fermo e potente contrattacco da parte della Cina”, ha concluso la portavoce.

TUTTE LE SANZIONI CINESI CONTRO I GIGANTI DELLA DIFESA AMERICANI

Come detto all’inizio, lo scorso febbraio le autorità cinesi “hanno deciso di includere Lockheed Martin Corporation e Raytheon Missiles & Defence, (controllata di Raytheon Technologies) che hanno partecipato alla vendita di armi a Taiwan, nell’elenco delle entità inaffidabili”.

Alle due compagnie americane “è vietato svolgere attività di importazione ed esportazione relative alla Cina” ed è “proibito effettuare nuovi investimenti in Cina”, recitava una nota diffusa da Ministero del Commercio cinese.

Già nel febbraio 2022 la Cina ha annunciato sanzioni a Raytheon e Lockheed Martin per un accordo da 100 milioni di dollari per la manutenzione dei sistemi di difesa missilistica di Taiwan da parte delle due società. Si trattava della prima applicazione della nuova normativa cinese nata per contrastare la politiche delle sanzioni occidentali contro Pechino.

In almeno due precedenti occasioni la Cina ha annunciato sanzioni contro Lockheed e Raytheon, nel 2019 e nel 2020, sebbene Pechino non abbia spiegato cosa comportassero tali sanzioni o come fossero applicate.

LE SANZIONI AI CEO DI BOEING E RAYTHEON

Dopodiché, lo scorso ottobre Pechino ha sanzionato gli amministratori delegati dei colossi della difesa statunitensi Raytheon e Boeing Defense per il più grande accordo di vendita armi degli Usa con Taiwan in quasi due anni.

Lo aveva annunciato il 16 ottobre il portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning. Tuttavia, non ha specificato quali sarebbero le sanzioni contro Gregory Hayes, presidente e ad di Raytheon Technologies, e Ted Colbert, presidente e ad di Boeing Defence, Space and Security.

Il 3 settembre l’amministrazione Biden ha approvato la vendita a Taiwan di armi per 1,1 miliardi di dollari. Il pacchetto di cessioni approvato, ha annunciato il dipartimento di Stato Usa, comprende 60 missili antinave Agm-84L Harpoon Block II (Boeing) per 355 milioni e 100 missili aria-aria Aim-9X Block II Sidewinder (Raytheon) per 85,6 milioni. Oltre a 655,4 milioni per l’estensione di un contratto per la sorveglianza radar.

LE FORNITURE MILITARI DI LM A TAIWAN

Come ricordava a febbraio AP, Lockheed Martin ha fornito all’esercito di Taiwan radar, elicotteri e apparecchiature per il controllo del traffico aereo. Svolge un ruolo nello sviluppo dell’isola del proprio jet da combattimento e fregate della marina.

IL CONTESTO GEOPOLITICO

Infine, come osserva Reuters, l’annuncio delle sanzioni cinesi arriva durante una settimana di intensa attività militare intorno all’isola di Taiwan,

Il ministero della Difesa di Taiwan ha riferito di aver rilevato un totale di 68 aerei e di 10 navi militari cinesi intorno all’isola nelle ultime 24 ore fino alle 6 locali (mezzanotte in Italia). Lo si legge in una nota di Taipei, ripresa dall’Ansa, in merito alle ultime attività tenute tra mercoledì e ieri mattina dall’Esercito popolare di liberazione cinese.
La maxi incursione è avvenuta appena 24 ore dopo che Taipei aveva dichiarato il conteggio di 35 aerei da guerra cinesi, tutti rilevati mercoledì intorno all’isola, alcuni dei quali in volo per unirsi alla portaerei Shandong, impegnata nelle più grandi manovre navali mai fatte da Pechino nel Pacifico occidentale.

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