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Claris Ventures, ecco la nuova passione farmacologica di Elkann (Exor)

Diversificare è la parola d'ordine di Exor, che spazia dalle auto all'editoria passando per il calcio e l'immobiliare. Ma la sanità sembra essere uno dei nuovi pallini della holding guidata da John Elkann, che finora vi ha investito quasi 4 miliardi di euro e adesso lancia una partnership con la società italiana di biotech Claris Ventures

 

Exor, la holding olandese guidata da John Elkann e proprietaria del gruppo editoriale Gedi (ma anche di Stellantis, della Juventus, di Cnh Industrial e non solo), è sempre più interessata alla sanità. Dopo l’acquisizione di una quota di Philips, Institut Mérieux, Clarivate, Lifenet Healthcare e gli investimenti in PhaseV e Hale, ha annunciato di aver siglato una partnership con Claris Ventures, primo operatore italiano specializzato sul biotech.

COSA FA CLARIS VENTURES

Claris Ventures, fondata nel 2019, è una società di venture capital con sede a Torino. Il suo primo fondo in gestione, Claris Biotech I, è focalizzato su investimenti in aziende biofarmaceutiche in fase iniziale ma ad alto potenziale nate dall’ecosistema italiano di ricerca e sviluppo – sia locale che internazionale. Da quanto si apprende dal loro sito, “è la prima società di venture capital in Italia che si occupa di progetti biofarmaceutici pronti per l’avvio di studi clinici entro 12-24 mesi”.

Le aree che la interessano maggiormente sono oncologia, immunologia, malattie rare e altre aree terapeutiche con limitate opportunità di trattamento o forti esigenze cliniche insoddisfatte.

I FONDATORI

I partner fondatori di Claris Ventures sono l’ingegnere biomedico Pietro Puglisi e l’ingegnere gestionale Ciro Spedaliere, a cui l’anno scorso si è aggiunto come nuovo partner un veterano del settore biotech, Michael R. Hodges, il quale ha lavorato, tra gli altri, in Pfizer.

A inizio 2023 la società aveva in gestione 85 milioni di euro e aveva investito in otto startup biotech, che hanno raccolto complessivamente circa 100 milioni di euro tra il 2021 e il 2022.

L’ALLEANZA TRA EXOR E CLARIS VENTURES

Ora a puntare gli occhi su Claris Ventures è stato il braccio di Exor per l’attività di venture capital, che ha annunciato la partnership. Insieme intendono sviluppare farmaci innovativi in Italia, in collaborazione prima di tutto con università e centri di ricerca attivi nel nostro Paese, ma anche all’estero, specialmente con coloro con cui le due società hanno già collaborato in passato nel lancio di nuove società biotech.

L’iniziativa finanzierà attività di drug discovery e validazione preclinica, con la capacità di supportarne poi i passi successivi verso le fasi di sviluppo clinico a beneficio dei pazienti. “L’obiettivo primario – ha spiegato Puglisi – è accelerare lo sviluppo di nuove soluzioni farmacologiche nelle aree terapeutiche a più alto bisogno clinico, posizionandoci al fianco dei ricercatori fin dalle fasi iniziali e facendo leva su sinergie scientifiche e operative, messe a disposizione dai nostri due fondi di investimento”.

A tal fine i ricercatori da tutta Italia sono invitati a presentare idee e progetti sul portale online dell’iniziativa www.leverbio.com.

LA PASSIONE DI EXOR PER LA SANITÀ

Exor Ventures, osserva Reuters, ha un interesse crescente per il settore sanitario. In mese fa, infatti, il suo Ceo John Elkann ricordava che la holding vi ha già investito quasi 4 miliardi di euro. “L’aumento dei costi dei servizi sanitari, combinato con la carenza di personale medico, sta spingendo la domanda di nuovi approcci innovativi per affrontare i problemi della salute globale”, ha affermato nella sua lettera annuale agli azionisti di Exor.

Exor considera l’assistenza sanitaria come un “settore di crescita strutturale a lungo termine” e negli ultimi anni è entrata nel settore sia con acquisizioni che con investimenti. Nel 2023 ha speso 2,6 miliardi di euro per diventare il maggiore investitore in Philips, con una partecipazione del 15,2% (e di cui ha ereditato anche i guai). Nel 2022 ha investito oltre 800 milioni di euro e acquisito il 3,6% del gruppo sanitario francese Institut Mérieux, specializzato in biologia e salute pubblica e presente in diversi Paesi. Sempre nel 2022, Exor ha acquisito il 44,7% della società italiana che gestisce ospedali e ambulatori Lifenet Healthcare.

Ha inoltre partecipato al finanziamento di PhaseV, un’azienda israeliana specializzata nel machine learning per lo sviluppo di farmaci, e guidato un round di finanziamenti – da 350 milioni di dollari in tutto – in Hale, un’applicazione italiana dedicata alla cura del dolore genito-pelvico.

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