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Grano Ucraino

Chi sono le società Usa che commercializzano il grano ucraino

Le società americane Archer Daniels Midland, Bunge e Cargill sono i maggiori intermediari di cereali e quindi anche di grano ucraino. Ecco chi sono, cosa fanno e quanto fatturano

 

Il grano ucraino, in parte rubato dai russi, in parte fermo a causa della guerra, sta ridisegnando la geopolitica della fame, mettendo a rischio la vita di milioni di persone, instaurando nuove o rinsaldando vecchie alleanze, creando i presupposti per rivolte, emigrazioni di massa e quindi destabilizzazione. Tutti effetti sicuramente calcolati e sperati da Vladimir Putin.

I porti di Mariupol, Berdiansk, Kherson e Odessa da cui partiva il 95% delle esportazioni del Paese sono bloccati e così pure le società Usa che commercializzano il grano ucraino.

Ecco quali sono.

LE AZIENDE CHE COMMERCIANO IL GRANO UCRAINO

I più grandi gruppi che commercializzano materie prime del mondo hanno inevitabilmente un impatto significativo sul moderno sistema agroalimentare. Secondo il report realizzato da Oxfam Cereal Secrets: The world’s largest grain traders and global agriculture, i maggiori intermediari di cereali dell’agricoltura globale sono le aziende statunitensi Archer Daniels Midland (ADM), Bunge, Cargill e la francese Louis Dreyfus – chiamate collettivamente ABCD.

Per “maggiori commercianti di cereali” si intende che ne controllano tra il 70 e il 90% del commercio mondiale, ma nonostante la loro centralità nel sistema alimentare, il loro ruolo – afferma il report – “è poco conosciuto” perché “le informazioni pubbliche su di loro e sulle loro attività sono limitate”.

Come si legge, infatti, anche in un altro report realizzato dall’International Panel of Experts on Sustainable Food Systems (IPES-Food), queste aziende “non sono obbligate a rivelare le informazioni che hanno sui mercati globali, comprese le loro scorte di cereali […] E con l’aumento della speculazione finanziaria sulle materie prime hanno un chiaro incentivo a trattenere le scorte fino a quando i prezzi non raggiungono il picco”.

COSA FANNO E QUANTO POTERE HANNO

Le principali società, si legge nel rapporto Oxfam, non si limitano a commerciare solo prodotti fisici, ma operano dalle aziende agricole fino alla produzione alimentare. Forniscono sementi, fertilizzanti e prodotti agrochimici ai coltivatori, acquistano i prodotti agricoli e li immagazzinano nelle proprie strutture.

Agiscono come proprietari terrieri e di bestiame, trasformatori di alimenti, produttori di biocarburanti, fornitori di trasporti e di servizi finanziari nei mercati delle materie prime.

I prezzi degli alimenti, l’accesso a risorse scarse come la terra e l’acqua, i cambiamenti climatici e la sicurezza alimentare sono tutti fattori influenzati dalle loro attività.

LE AZIENDE USA NEI PORTI UCRAINI

Come ha spiegato Frédéric Mousseau, economista francese e policy director dell’Oakland Institute, in un’intervista al manifesto “società come Monsanto, Cargill, Archer Daniels Midland e Dupont non hanno bisogno di possedere terreni”. O, almeno, non solo.

“Il loro modello – chiarisce Mousseau – si concentra sulla gestione di impianti di allevamento, stabilimenti per fertilizzanti, infrastruttura commerciale, terminali per l’export. Traggono beneficio dall’industrializzazione del settore agricolo e dalla liberalizzazione del commercio”.

Non a caso la Archer Daniels Midland gestisce anche un terminal cereali al porto di Odessa così come, secondo quanto riportato da Repubblica, la corporation americana Cargill detiene dal settembre 2019 “la metà delle azioni più una” del terminal di grani Neptune, il più grande dell’Ucraina.

Per Mousseau, viste l’estensione del Paese e la qualità delle sue infrastrutture, l’Ucraina “rappresenta il maggior terreno di conquista potenziale per l’agrobusiness privato”.

CARGILL

Cargill, secondo il report Oxfam, è il più grande dei commercianti, nonché la più grande azienda privata degli Stati Uniti, con vendite e ricavi pari a 119,5 miliardi di dollari nel 2011. Fondata nel 1865, è di proprietà di azionisti e di trust di due famiglie che hanno posseduto la società nel corso della sua storia. Nel 2011 contava 142.000 dipendenti in 66 Paesi.

Opera in un’ampia gamma di materie prime, prodotti e servizi in tutto il mondo. Dai cereali e la carne dell’Australia alla soia di Brasile e Argentina, passando per olio di palma e mangimi della Malesia, olio di palma e cacao di Indonesia, cereali, semi oleosi, carbone e servizi finanziari in Sudafrica, fino al cotone dell’Uzbekistan e al cacao del Ghana.

È organizzata in cinque settori di attività: servizi agricoli; ingredienti e applicazioni alimentari; origine e lavorazione; gestione del rischio e finanza; industria.

Oltre a essere un grande commerciante di cereali, Cargill è uno dei maggiori produttori di carne negli Stati Uniti ed è attivo anche nei settori dei mangimi per animali, del mais, dell’orzo, del sorgo, degli oli vegetali, del cotone, dello zucchero, del petrolio, del trading finanziario, dei prodotti farmaceutici e sanitari, della vendita di prodotti per la protezione delle colture, dei biocarburanti, degli oli e dei lubrificanti e di molti altri prodotti industriali.

ARCHER DANIELS MIDLAND

Archer Daniels Midland (ADM), si legge nel report, “è in confronto molto più piccola” con il suo fatturato netto di 80,7 miliardi di dollari nel 2011. Le sue origini risalgono al 1902, ma è emersa come attore globale negli anni ‘70. Anch’essa con sede negli Stati Uniti, è il terzo produttore mondiale di semi oleosi, mais, grano e cacao.

ADM si occupa di prodotti alimentari trasformati ma produce anche ingredienti alimentari, mangimi, prodotti chimici e prodotti energetici. Nel 2011 possedeva oltre 265 impianti di lavorazione e operava in più di 75 Paesi.

È uno dei principali trasformatori di soia in Brasile e il più grande per quanto riguarda i semi di cacao, nonché il secondo produttore di etanolo negli Stati Uniti.

Inoltre, si rifornisce di olio di palma in Indonesia in associazione con Wilmar International, la più grande società di commercio di palme da olio al mondo, di cui nel 2011 possedeva il 16% delle azioni.

BUNGE

Bunge è stata fondata nel 1818 nei Paesi Bassi e solo nel 1999 ha trasferito la sua sede negli Stati Uniti. Essendosi espansa fin dalla sua nascita in Brasile e Argentina, continua a essere oggi il più grande commerciante di cereali del Sudamerica e il più grande produttore di fertilizzanti della regione.

Nel 2011, riferisce il report, ha registrato un fatturato netto di 58,7 miliardi di dollari e gestiva circa 400 impianti in tutto il mondo, specializzati in cereali, semi oleosi, zucchero ed etanolo da canna da zucchero. È il più grande produttore mondiale di olio di soia e un importante produttore di biocarburanti, che trasforma principalmente la canna da zucchero brasiliana in etanolo.

Tra le sue numerose attività, Bunge produce e trasporta cereali, soia, oli e ingredienti commestibili in Nord America ed è il maggior produttore, trasformatore ed esportatore di soia in Sudamerica.

Come la maggior parte delle aziende globali, afferma Oxfam, Bunge sta espandendo le sue attività in Cina e India.

LOUIS DREYFUS

La Louis Dreyfus è stata, invece, fondata nel 1851 in Alsazia e oggi ha la sua sede centrale il Olanda. Secondo quanto riportato da Oxfam, si tratta principalmente di un conglomerato a conduzione familiare, con circa il 20% delle azioni detenute dai dipendenti. Nel 2009 l’azienda ha registrato un fatturato netto di 34 miliardi di dollari. Le società Louis Dreyfus sono presenti in oltre 100 Paesi, con 72 uffici.

La divisione di Louis Dreyfus che si occupa di commercio di materie prime è specializzata nella commercializzazione di cereali e semi oleosi, caffè, zucchero, grano e riso. È il principale commerciante di cotone e riso al mondo e uno dei maggiori produttori di succo d’arancia, in gran parte derivante dalla proprietà di più di 70 mila acri di aranceti brasiliani.

Louis Dreyfus detiene inoltre una posizione di leadership nel mercato brasiliano dell’etanolo e possiede la più grande raffineria di biodiesel degli Stati Uniti.

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