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Chi demolisce la Salva-Milano?

La proposta di legge numero 1309, che i detrattori hanno ribattezzato Salva Milano dato che rischia di sbloccare cantieri congelati dall'intervento della magistratura, non smette di fare polemica. E in zona cesarini 140 firmatari, tra  professori universitari, urbanisti, giuristi, costituzionalisti, economisti e storici si appellano direttamente ai senatori affinché non firmino

 

Il Fatto quotidiano diretto da Marco Travaglio e Peter Gomez cavalca la protesta di prof e urbanisti contro la legge ribattezzata dai critici “Salva-Milano”.

Che cosa sta succedendo dopo l’approvazione parlamentare della legge,

LA LETTERA-APPELLO CONTRO LA SALVA MILANO

“Il Senato sta discutendo, dopo l’approvazione alla Camera dello scorso 21 novembre, la proposta di legge numero 1987, ora 1309. È stata chiamata “Salva-Milano” ed è la risposta politica alle indagini giudiziarie sull’urbanistica milanese. Nata come un condono per sanare le irregolarità del passato, è stata trasformata in provvedimento “di interpretazione autentica” che, se approvato definitivamente, imporrà come legge in tutta Italia e per sempre la pratica dell’urbanistica seguita a Milano, abrogando le disposizioni che impongono la pianificazione attuativa delle città, a garanzia dei servizi dovuti a tutti i cittadini”.

CHI HA FIRMATO L’APPELLO CONTRO LA SALVA MILANO

Ha inizio così la lettera appello firmata, tra gli altri, da Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Consulta, Salvatore Settis, Accademico dei Lincei, Angela Barbanente, presidente della Società Italiana Urbanisti, Angela Barbanente, presidente della Società italiana urbanisti e Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena, come si legge sul Fatto quotidiano.

COSA CHIEDONO I FIRMATARI

Una lettera aperta che si rivolge direttamente ai senatori che dovranno esprimersi su uno dei testi più discussi dell’attuale legislatura. “Questa proposta di legge – motivano gli oltre 140 firmatari, tra  professori universitari, urbanisti, giuristi, costituzionalisti, economisti, storici, sociologi e geografi – cambierà radicalmente il futuro delle nostre città, rendendole sempre più congestionate ed elitarie”.

Il testo se non dovesse subire modifiche “toglierà ai Consigli comunali il potere di controllare che i costruttori e i fondi immobiliari facciano l’interesse pubblico, e cioè realizzino, insieme ai nuovi palazzi, anche i servizi per la città, edilizia sociale, parcheggi, marciapiedi, piste ciclabili, parchi, scuole, biblioteche eccetera”.

LA SALVA MILANO PEGGIORA LE CITTA’?

“Lo spazio urbano – paventano i firmatari che si oppongono al restyling della Salva Milano – potrà essere occupato da edifici senza un disegno unitario, senza un piano, senza una visione di città, se non quella degli operatori e dei fondi immobiliari. Verrà inoltre ampliata a dismisura la categoria della ristrutturazione edilizia, nella quale rientreranno anche le nuove costruzioni senza alcun rapporto con quanto demolito, riducendo così di molto le disponibilità finanziarie dei Comuni per la realizzazione della parte pubblica delle città”.

“Non è vero – sottolineano i detrattori della norma – che la “rigenerazione urbana” si possa fare senza piano e con oneri ridotti nelle aree già urbanizzate, perché queste sono già infrastrutturate e ricche di servizi: tutti i cittadini sanno quanto verde, quanti parcheggi, quanta edilizia sociale e quanti servizi manchino proprio lì dove la città già esiste, eppure si intende densificarla, aumentando i carichi urbanistici”.

Per i firmatari “Se approvata” la Salva Milano “impedirà di promuovere politiche di vera “rigenerazione” e riqualificazione delle nostre città e delle periferie, ridurrà verde e servizi, innescherà dinamiche finanziarie che aumenteranno i prezzi dell’abitare e accresceranno le disuguaglianze nelle città”.

LA SALVA MILANO È INCOSTITUZIONALE?

“Rileviamo in questa legge forti profili di incostituzionalità – prosegue la lettera indirizzata alla Camera alta. Non è infatti una misura di interpretazione autentica, perché questa è possibile soltanto quando la legislazione su cui interviene sia davvero contraddittoria e di difficile interpretazione, mentre sono chiarissimi i principi fondamentali della legislazione statale, più volte confermati da pronunce della Corte di Cassazione, del Consiglio di Stato, della Corte costituzionale. Questa è invece una riscrittura delle norme urbanistiche, con una evidente intromissione del potere legislativo volta a vanificare le inchieste giudiziarie in corso”.

CHE POTREBBE BENEFICIARE DELLA SALVA MILANO?

Sono tanti insomma i dubbi che la proposta di legge numero 1309 trascina con sé, mentre tra le poche certezze del testo c’è la possibilità, per i costruttori meneghini che si erano visti bloccare i lavori dalla magistratura di Milano per presunte irregolarità edilizie anche di una certa rilevanza, di poter riprendere i lavori. Tra i cantieri che potrebbero veder saltar via i sigilli– a scopo puramente esemplificativo perché i casi giudiziari sarebbero molti di più: Hidden Garden, Torre Milano e Park Towers, fino al caso più recente di Scalo House.

ECCO I PROGETTI SALVATI DALLA SALVA MILANO. L’APPROFONDIMENTO DI START MAGAZINE

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