skip to Main Content

Imprese

Ecco cosa succederà al made in Italy dopo la tregua Usa-Cina

Attese e allarmi della Coldiretti dopo la tregua Usa-Cina su dazi e commercio. Ecco tutti i dettagli.

Attese e allarmi della Coldiretti dopo la tregua Usa-Cina su dazi e commercio. Ecco tutti i dettagli.

Dopo la tregua siglata dagli Stati Uniti con la Cina adesso va cercata la pace anche con la Ue. Trump è pronto infatti ad aumentare i dazi contro l’Ue fino al 100% in valore su una nuova black list allargata che includendo vino, olio e pasta made in Italy oltre ad alcuni tipi di biscotti e caffé esportati negli Usa per un valore complessivo di circa 3 miliardi. È quanto afferma la Coldiretti.

A RISCHIO 2/3 EXPORT MADE IN ITALY

Per la Coldiretti la nuova black list rischia di colpire circa i 2/3 del valore dell’export del Made in Italy agroalimentare in Usa che è risultato pari al 4,5 miliardi in crescita del 13% nei primi nove mesi del 2019, secondo l’analisi della Coldiretti. Il vino — precisa la Coldiretti — con un valore delle esportazioni di quasi 1,5 miliardi di euro in aumento del 5% nel 2019 è il prodotto agroalimentare italiano più venduto negli States mentre le esportazioni di olio di oliva sono state pari a 436 milioni anch’esse in aumento del 5% nel 2019 ma a rischio è anche la pasta con 305 milioni di valore delle esportazioni con un aumento record del 19% nel 2019 secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat relativi ai primi nove mesi dell’anno.

L’ALLARME DI COLDIRETTI

Se entrassero in vigore dazi del 100% ad valorem sul vino italiano una bottiglia di prosecco venduta in media oggi al dettaglio in Usa a 10 dollari ne verrebbe a costare 15, con una rilevante perdita di competitività rispetto alle produzioni non colpite. ”Una eventualità devastante per il Made in Italy agroalimentare che mette a rischio il principale mercato di sbocco dei prodotti agroalimentari Made in Italy fuori dai confini comunitari e sul terzo a livello generale dopo Germania e Francia”, denuncia il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

“L’Unione Europea ha appoggiato gli Stati Uniti per le sanzioni alla Russia che come ritorsione ha posto l’embargo totale su molti prodotti agroalimentari, come i formaggi, che è costato al Made in Italy oltre un miliardo in cinque anni ed è ora paradossale che l’Italia si ritrovi nel mirino proprio dello storico alleato, con pesanti ipoteche sul nostro export negli Usa”, aggiunge Prandini.

chiede pertanto a Bruxelles ”di trovare risorse sufficienti e misure di compensazione per gli agricoltori e apprezza gli sforzi messi in campo per cercare di bloccare la disputa commerciale con l’amministrazione Usa anche alla luce della missione del commissario al commercio Phil Hogan a Washington DC.

TUTTA COLPA DEL BRACCIO DI FERRO TRA BOEING E AIRBUS

Il braccio di ferro tra Usa e Unione Europea si riferisce alla disputa nel settore aereonautico che coinvolge l’americana Boeing e l’europea Airbus dopo che il Wto ha autorizzato gli Usa ad applicare un limite massimo di 7,5 miliardi di dollari delle sanzioni alla Ue. Per l’Italia al danno si aggiunge la beffa poiché il nostro Paese si ritrova ad essere punito dai dazi Usa nonostante l’Airbus sia essenzialmente un progetto francotedesco al quale si sono aggiunti Spagna e Gran Bretagna.

Back To Top