I risultati elettorali in Germania hanno depresso ieri il titolo di Leonardo a Piazza Affari (-7,3%), pesando su tutto il comparto difesa in Borsa.
Vendite consistenti sul gruppo dell’aerospazio e difesa guidato da Roberto Cingolani a inizio settimana e su tutti i titoli del comparto difesa in Europa, il peggiore di giornata sui listini, complice – secondo qualche operatore – l’incerta situazione politica in Germania che potrebbe avere ricadute sulle scelte in politica estera, rileva Radiocor.
Nello specifico, le azioni di Leonardo hanno ceduto il 7,3% tornando a 21,3 euro e vanificando il recupero messo a segno nel corso del mese di agosto (+4,3%): i volumi di scambio sono consistenti e pari all’1% del capitale. Sulle altre piazze azionarie, cade del 3,5% Rheinmetall, Hensoldt perde il 2,7%, Mtu Aero Engines l’1% a Francoforte, a Parigi Thales (-2,4%), Airbus(-1,3%) e Safran (-0,7%)solo tra le più penalizzate, a Londra Rolls-Royce cede il 5,6%, Bae Systems il 2,8%.
Nonostante la notizia di ieri riguardo il ritiro di Airbus e Sikorsky (Lockheed Martin) dalla gara per il nuovo elicottero militare del Regno Unito lasciando Leonardo Uk unico offerente per il programma da 1 miliardo di sterline, l’incertezza politica tedesca (con la possibilità che Berlino riduca il budget per la difesa e il sostegno militare all’Ucraina) hanno mandato ko le azioni della società ex Finmeccanica.
Oggi, comunque, mini rimbalzo a Piazza Affari per il titolo del gruppo italiano attivo nella difesa e nell’aerospazio. Tuttavia Leonardo ha terminato le contrattazioni a -1,78% a 20,92 euro.
Tutti i dettagli.
I RISULTATI IN SASSONIA E TURINGIA SI RIPERCUOTONO SUI TITOLI DELLA DIFESA
A impensierire il mercato è il successo dell’estrema destra AfD in Germania, che ha vinto un’elezione regionale per la prima volta dopo la guerra, segnando un’ulteriore avanzata delle forze populiste che getta un’ombra sulla stabilità dell’attuale classe dirigente.
L’esito delle elezioni regionali tenutesi nel fine settimana in Sassonia e Turingia, per quanto siano riferibili a due land non particolarmente popolosi, accentuano infatti la pressione sul governo federale guidato dal socialdemocratico Olaf Scholz vista l’affermazione dell’estrema destra di Alternative fuer Deutscheland e soprattutto l’avanzata a sorpresa del nuovo partito di sinistra Bsw di Sahra Wagenknecht che in politica estera si è dichiarata vicino alle posizioni russe e contraria all’invio di armi occidentali all’Ucraina, aggiunge Radiocor.
INVERSIONE DI ROTTA SU AIUTI MILITARI ALL’UCRAINA?
I segnali emersi nelle elezioni regionali, è il ragionamento degli operatori, hanno messo in allerta il mercato che teme mutamenti di rotta su questioni primarie come l’Ucraina e il piano di rafforzamento militare che fa leva su un importante programma di investimenti. Già a metà agosto le indiscrezioni riportate dalla stampa tedesca sulla volontà di Berlino di ridurre il budget federale da destinare agli aiuti a Kiev, utilizzando invece a questo scopo gli asset congelati a Mosca, avevano provocato più di una turbolenza in Borsa sul comparto difesa.
LE CONSEGUENZE PER LEONARDO
E proprio in Germania il gruppo della difesa guidato da Cingolani ha notevoli interessi: quest’estate Leonardo si è rivolta alla tedesca Rheinmetall per ammodernare i carri armati e veicoli blindati destinati all’Esercito italiano.
Il 3 luglio il colosso dell’aerospazio e difesa italiano ha siglato un Memorandum of Understanding con il gruppo della difesa tedesco “volto alla creazione di una nuova joint venture paritetica che ha l’obiettivo di sviluppare un approccio industriale e tecnologico di respiro europeo nel campo dei sistemi di difesa terrestre”.
Non solo, come ricorda MF, Leonardo è tra i principali azionisti di Hensoldt, azienda attiva in Germania nel campo dei sensori per applicazioni in ambito difesa e sicurezza, con un portafoglio in sensoristica, gestione dei dati e robotica. Quest’ultima è di proprietà del governo tedesco e di Leonardo, che detengono una quota paritaria del 23% circa.
PASSANO IN SECONDO PIANO LE NOVITÀ SULLA GARA NMH NEL REGNO UNITO
Eppure, come già detto, proprio ieri le azioni di Leonardo dovevano beneficiare dei rapporti stampa sulle novità della gara per il nuovo elicottero militare del Regno Unito.
Leonardo Uk è rimasta infatti l’unica società in gara: i rivali Airbus e Sikorsky (Lockheed Martin) non hanno presentato offerte.Lo scorso 27 febbraio Ministero della Difesa britannico (MoD) ha avviato ufficialmente la fase di negoziazione del suo programma New Medium Helicopter (NMH) da 1 miliardo di sterline (1,3 miliardi di dollari) che doveva culminare con la presentazione di offerte da parte di tre concorrenti, un passo cruciale verso l’emissione di un contratto di produzione nel 2025.
Leonardo Helicopters Uk, Airbus Helicopters Uk e Lockheed Martin Uk erano i tre player in gara rispettivamente con l’AW149, l’elicottero H175M (sviluppato da Airbus insieme al rivale Boeing) e l’S-70M Black Hawk di Sikorsky (la controllata di Lockheed Martin). Alla fine Leonardo è l’unica ad aver presentato una offerta nella gara per rimpiazzare elicotteri di supporto Puma della Royal Air Force.
IL COMMENTO DEGLI ANALISTI
“La notizia non sorprende, poiché Leonardo era considerato fin dall’inizio favorito” ha sottolineato l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo (rating buy e target price a 26,1 euro confermati sul titolo), riporta MF.
Resta da capire, secondo il Financial Times, se il nuovo governo di Londra, alle prese con significativa revisione delle spese, assegnerà la commessa a Leonardo o se cancellerà il programma.
“È possibile che i requisiti richiesti subiscano ulteriori modifiche” ha avvertito Banca Akros, ripresa sempre da MF. “La domanda è se ci sia abbastanza tempo per ricominciare, perché il tempo stringe per la flotta esistente di Puma. A questo punto, è quasi impossibile per noi capire se/quando il contratto per gli elicotteri sarà assegnato a Leonardo. La storia infinita continua” ha concluso Banca Akros (buy e tp a 29 euro).