Balzo delle quotazioni di Leonardo in Borsa sull’ipotesi che la controllata americana Drs possa essere quotata a Wall Street già in primavera. A Piazza Affari le azioni di Leonardo sono salite dell’8% a 6,472 euro.
Secondo quanto riportato da Il Messaggero – che già mesi fa aveva lanciato indiscrezioni sul dossier – il cda del gruppo aerospaziale potrebbe dare già la prossima settimana il via libera all’operazione. In base alle indiscrezioni l’intenzione è quella di quotare il 40% del capitale con le nuove azioni derivanti in maggioranza dalla vendita di titoli in mano a Leonardo per il resto da un aumento di capitale contestuale. La valutazione del 100% si aggirerebbe sui 3,5 miliardi di euro.
LA NOTA DI LEONARDO SU LEONARDO DRS
Su richiesta della CONSOB (Autorità italiana per la vigilanza dei mercati finanziari) a seguito dell’odierno andamento del titolo, Leonardo ha informa con una nota stampa che “sta valutando la possibilità di procedere alla quotazione di Leonardo DRS in un’ottica di creazione di valore per i propri azionisti”. La società ribadisce – si legge nel comunicato stampa – tuttavia che, “come già comunicato in data 9 novembre 2020, nessuna decisione formale in merito è stata ancora presa”.
I RISULTATI DI DRS NEI 9 MESI DEL 2020
Nei nove mesi del 2020 Leonardo Drs ha realizzato ordini pari a 2,262 miliardi di euro, segnando un aumento del 12,8% rispetto ai 2,005 miliardi di euro dello stesso periodo del 2019. I ricavi si sono attestati a 1,719 miliardi di euro, in crescita del 6,4% rispetto ai 1,616 miliardi dei nove mesi del 2019. L’Ebita è stato pari a 101 milioni di euro, in calo dell’1,9% rispetto ai 103 milioni di euro dello stesso periodo del 2019. Il Ros è passato al 5,9% rispetto al 6,4% dei nove mesi del 2019.
IL PESO DI DRS NEI CONTI DI LEONARDO SPA
Gli ordini di Leonardo Drs hanno rappresentato il 26,58% del totale degli ordini realizzati da Leonardo Spa nei primi nove mesi del 2020 (8,51 miliardi di euro), i ricavi il 19% del fatturato complessivo del gruppo (9,025 miliardi di euro) e l’Ebita il 20,32% (497 milioni di euro).
I DATI DI DRS NEL 2019
Nel 2019 Leonardo Drs ha realizzato ordini pari a 2,611 miliardi di euro, segnando un aumento del 7,1% rispetto ai 2,438 miliardi di euro del 2018. I ricavi si sono attestati a 2,438 miliardi di euro, in crescita del 23,1% rispetto a 1,98 miliardi del 2018. L’Ebita è stato pari a 186 milioni di euro, in aumento del 45,3% rispetto ai 128 milioni di euro del 2018. Il Ros è passato al 7,6% rispetto al 6,5% del 2018.
Gli ordini di Leonardo Drs hanno rappresentato il 18,51% del totale ordini realizzato da Leonardo Spa nel 2019 (14,105 miliardi di euro), i ricavi il 17,68% del fatturato complessivo del gruppo (13,784 miliardi di euro) e l’Ebita il 14,86% (1,251 miliardi di euro).
LE BANCHE D’AFFARI IN AZIONE PER LEONARDO SU DRS
Leonardo è affiancata da tre grandi banche d’affari americane: Goldman Sachs, JPMorgan, Morgan Stanley che stanno serrando le fila per strutturare l’operazione. Ieri sera ci sarebbe stata una videoconferenza di alcune ore fra le parti coinvolte per procedere alla messa a punta del collocamento. A quanto pare l’operazione, un’offerta pubblica di vendita e sottoscrizione (ppvs), dovrebbe prevedere la creazione di un flottante del 40% del capitale, il 60% deriverebbe dalla cessione di azioni e il resto da un aumento di capitale. Il tutto per una valutazione del 100% di Drs vicina a 3,5 miliardi di euro rispetto a un’indicazione precedente di 3 miliardi di euro.
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I NUMERI SU LEONARDO DRS
Assumendo sia l’ev, Equita Sim oggi ha stimato un multiplo ev/ebitda 2021 di circa 9 volte quando i big americani trattano a 10-12 volte l’ev/ebitda, ben superiore alle 6 volte che la Sim applica all’intera divisione difesa. Come conseguenza Equita ha stimato che l’incasso totale per Leonardo possa essere di 1,4 miliardi, anche se Il Messaggero parla di un cash-in di 2,1 miliardi come se venisse creato un flottante del 60%, invece del 40% citato. Quindi, “se confermato il deal a questa valutazione sarebbe molto positivo, a prescindere dalla considerazione sullo sconto holding applicabile, in quanto”, ha spiegato Equita, “Drs da sola rappresenterebbe quasi l’intera capitalizzazione di mercato di Leonardo (oggi pari a 3,4 miliardi di euro, ndr)”.
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CHE COSA DICE EQUITA SU LEONARDO DRS
Inoltre, ha aggiunto la Sim, lo stub tratterebbe a un ev/ebitda 2020 di meno di 3 volte e l’ev/ebit a circa 3,5 volte, ovvero rispettivamente a 4 e 7 volte utilizzando il debito netto rettificato in maniera prudenziale). Al contempo, con il collocamento il gruppo rafforzerebbe la struttura finanziaria, riducendo le preoccupazioni sul suo free cash flow su cui gli investitori resteranno comunque focalizzati. Anche per un altro analista l’Ipo del 40% di Drs avrebbe un impatto positivo sulla somma delle parti di Leonardo se servirebbe a ribilanciare la struttura del capitale (debito netto/ebitda da 2,3 a 1,6 volte), riducendo il costo dell’equity. “Riteniamo l’Ipo di Drs un catalyst positivo per Leonardo”, ha detto l’analista come riporta Mf/Milano Finanza.
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IL REPORT DI INTESA SANPAOLO SU LEONARDO DRS
Stesse considerazioni da parte di Bestinver Securities e Intesa Sanpaolo la quale sottolinea che nella sua valutazione della somma delle parti di Leonardo ha considerato una valorizzazione di Drs a soli 2,7 miliardi di euro, al di sotto quindi della potenziale valorizzazione del gruppo al Nyse. “La quotazione di Drs con un valore potenziale totale di 3,5 miliardi di euro, pari all’intera capitalizzazione di mercato di Leonardo, apre la strada a una migliore valorizzazione delle attività del gruppo ex Drs che, agli attuali prezzi di Leonardo, sono implicitamente valutate vicino allo zero”, ha osservato Intesa Sanpaolo. Ultimo ma non meno importante, “la quotazione consentirà a Leonardo di ridurre il proprio indebitamento netto da 3,3 miliardi di euro, secondo la guidance 2020, a 1,2 miliardi di euro”.
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CHE COSA DICONO GLI ANALISTI DI KEPLER SU LEONARDO DRS
Kepler Cheuvreux, citata dall’agenzia Mf-DowJones, parla di un’Ipo “a elevato gap di valutazione rispetto a Leonardo” e questo “sarebbe chiaramente positivo”. Si ricorda che il 100% di Drs venne acquisito nel 2008 per 3,4 miliardi di euro (ev/ebitda di circa 10 volte, p/e di circa 20 volte); dopo anni di risultati in calo nell’ultimo triennio ha registrato una netta ripresa con con un book to bill medio di oltre 1,1 volte. Nel 2019 ha evidenziato un fatturato pari a 2,44 miliardi (il 18% del consolidato di Leonardo) e un ebitda di 276 milioni (15%) con un backlog di 2,6 miliardi di dollari, ma sommando il soft backlog si arriva a 14,1 miliardi. Mentre nei primi 9 mesi del 2020, nonostante l’effetto traslazione negativo del dollaro, il fatturato è cresciuto del +6% a 1,72 miliardi (19%), ebita è calato del 2% a 101 milioni (20%) e gli ordini sono aumentati del 13% a 2,26 miliardi. L’obiettivo di ebita margin dichiarato lo scorso marzo è oltre il 10% dal 7,6% del 2019.