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Banca Popolare Di Bari

Carige, Popolare Bari e non solo. Ecco come M5S e Lega vogliono aiutare le banche a fondersi

Tutti i dettagli sul progetto fiscale del governo per favorire le fusioni tra piccole e medie banche (tra cui in primis Carige, Popolare di Bari e non solo). Con i prossimi appuntamenti per il gruppo ligure e la banca pugliese.

C’è un progetto in cantiere nell’esecutivo M5S-Lega per venire incontro ad alcune aspettative di banche medie e piccole, per spingerle magari a fondersi (come auspica ad esempio un report voluto da Assopopolari e gradito anche a Bankitalia).

In cima ai pensieri di banchieri e politici di maggioranza ci sarebbero in particolare, ma non solo, Carige e Popolare di Bari che attraversano uno stato di salute non ottimale.

Con la prima, Carige, in fase di dismissione visto che ci sono fondi come ad esempio il colosso americano Blackrock che stanno studiando il dossier per rilevare l’istituto.

Mentre la seconda, la Popolare di Bari, ha in corso una delicata fase di ristrutturazione che prevede un aumento di capitale, la trasformazione in spa e la cessione di una quota rilevante di sofferenze.

Ma in che cosa consiste il piano del governo?

CHE COSA STUDIA IL GOVERNO PER LE BANCHE COME POPOLARE DI BARI E FORSE CARIGE

Oggi il quotidiano la Repubblica parla di una norma ad hoc allo studio del Tesoro per consentire alle banche che intendono aggregarsi – “per un tempo limitato e dietro pagamento di un canone annuo da stabilire”, si legge nella bozza – di includere nel patrimonio di vigilanza le attività fiscali differite (Dta), ossia quelle voci contabili legate a svalutazioni di crediti o di avviamenti di marchi, che erano state spalmate in 18 anni.

IL RUOLO DEL PAGAMENTO DEL CANONE

Il pagamento del canone, previsto dalla bozza di norma in gestazione al Tesoro, è previsto per evitare l’accusa di aiuto di Stato da parte della Commissione europea.

ECCO LE PROSSIME TAPPE PER LA POPOLARE DI BARI CON IL CDA

Ma per la Popolare di Bari non è l’unica, prossima tappa. Il cda della Popolare di Bari dell’8 maggio, convocato per l’approvazione del bilancio, “esaminerà le tematiche relative al percorso societario che porterà all’attivazione della Banca SpA”, si leggeva ieri in una nota secondo cui il consiglio esaminerà anche “le ricadute di natura legale e tecnica conseguenti alla recente sentenza del Tribunale dell’Unione Europea, che ha annullato la decisione della Commissione Europea relativa all’intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi a favore di Banca Tercas, poi acquisita da Banca Popolare di Bari”.

CHE COSA HA COMUNICATO LA POPOLARE DI BARI

La banca comunica poi che l’assemblea dei soci sarà chiamata a deliberare sul progetto di bilancio al 31 dicembre 2018 sarà convocata per il 29 e 30 giugno prossimi, rispettivamente in prima e seconda convocazione.

L’IMPORTANZA DEL CDA DELLA POPOLARE DI BARI

Ma ancora più importante si prospetta la riunione del cda della banca, convocato l’8 maggio prossimo. In quell’incontro sul tavolo ci sarà il passaggio definitivo della Popolare in società per azioni, ma si affronteranno anche “le ricadute di natura legale e tecnica” del caso Tercas.

IL CASO TERCAS-POPOLARE DI BARI

La Corte di giustizia Ue ha riconosciuto che i 300 milioni di euro concessi dal Fondo Interbancario alla Popolare di Bari per il salvataggio di Banca Tercas e che la Bpb ha dovuto restituire perché l’iniziativa fu bocciata dall’Antitrust, non furono aiuto di Stato. La restituzione di quei 300 milioni secondo la banca – che ora vuole avviare azioni di rivalsa nei confronti della Comunità Europea – causò una pesante perdita di liquidità, spingendo gli azionisti a vendere le loro azioni.

ECCO IL PIANO DI DE BUSTIS PER LA POPOLARE DI BARI

Per quanto riguarda il riassetto dell’istituto, nei giorni scorsi Il Sole 24 Ore aveva riferito di una nuova ipotesi sul tavolo, parte del piano industriale della banca guidata dall’amministratore delegato Vincenzo De Bustis. Secondo il disegno allo studio, già portato all’attenzione di Banca d’Italia, ci potrebbe essere una scissione della Popolare di Bari in due realtà: da una parte una Spa, con la clientela affluent, e dall’altra una community bank collegata al territorio e dedicata al retail e alle micro-imprese. Gli attuali soci avrebbero azioni di entrambe le entità divise.

CHE COSA HA SCRITTO IL SOLE 24 ORE SUL PIANO DELLA POPOLARE DI BARI

Il piano di De Bustis, svelato giorni fa a grandi linee da Carlo Festa del quotidiano Il Sole 24 Ore, si compone di due parti che sono state anche illustrate alla Vigilanza di Bankitalia che avrebbe dato un via libera di massima secondo le indiscrezioni raccolte da Start Magazine: la vendita di sofferenze e uno spacchettamento della banca.

IL DOSSIER SOFFERENZE ALLO STUDIO DEL TESORO

Sul primo dossier, la Popolare di Bari troverà una sponda attenta anche nel veicolo del Tesoro, Sga, che insieme alla società specializza in crediti difficili, doBank rileverà un corposo pacchetto di sofferenze accumulate dall’istituto di credito pugliese fondato dalla famiglia Jacobini, reduce da un’uscita di peso come quella dell’economista e storico Giulio Sapelli, che nelle scorse settimane si è dimesso a sorpresa.

LO SPACCHETTAMENTO DELLA POPOLARE DI BARI

La seconda parte del piano elaborato dal banchiere de Bustis è quella più ardua, anche perché intaccherà ruolo e peso degli attuali azionisti. De Bustis in sostanza propone – secondo quanto ha svelato il Sole 24 Ore – una sorta di spacchettamento societario della banca, che figlierebbe due entità: “Da una parte una Spa, con la clientela affluent, e dall’altra una community bank collegata al territorio e dedicata al retail e alle micro-imprese. Gli attuali soci avrebbero azioni di entrambe le entità divise”.

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