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Borsa Italiana

Borsa Italiana, ecco come e perché Pd e M5s nel Copasir sballottano il Mef di Gualtieri (Pd)

Dal rapporto del Copasir redatto da Borghi (Pd) e Castiello (M5S) emergono rilievi sulle mosse del Mef di Gualtieri nella vicenda Borsa Italiana. Focus sull'offerta tedesca. Tutti i dettagli

 

Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica avanza critiche sull’operazione di cessione di Borsa Italiana.

Dalla relazione del Copasir sulla tutela degli asset strategici nazionali nei settori bancario e assicurativo, redatta dal deputato Enrico Borghi (Pd) e dal senatore Francesco Castiello (M5S), emergono infatti delle perplessità sulle vicende relative alla vendita del gruppo Borsa Italiana a Euronext (con Cdp e Intesa Sanpaolo). Come mai l’offerta di Deutsche Börse è stata scartata?

IL RAPPORTO INTEGRALE DEL COPASIR

Ecco tutti i dettagli su operazione e rilievi.

L’OPERAZIONE SOTTO OSSERVAZIONE

Il London Stock Exchange ha ceduto il 100% di Borsa italiana per 4,325 miliardi di euro alla cordata composta da Euronext, Cassa Depositi e Prestiti (controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con l’82,77%) e Intesa Sanpaolo. L’operazione si dovrebbe chiudere nel primo semestre del 2021. Borsa Italiana aveva ricevuto non solo l’interesse della francese Euronext, ma anche quello della svizzera Swiss Exchange e della tedesca Deutsche Börse.

LO SCHEMA DEL DEAL CON EURONEXT

Cassa Depositi e Prestiti, alla pari con Caisse des depots et consignations francese, e con una quota di circa il 7,3% del nuovo gruppo Euronext-Borsa Italiana, diventerà il primo azionista della società, con connessa presenza nel Consiglio di amministrazione. In questo modo verrà recuperato il controllo nazionale su Borsa Italiana anche attraverso la governance.

I VANTAGGI DELLA SCELTA EURONEXT

Il Copasir – nel rapporto conclusivo “sulla tutela degli asset strategici nazionali nei settori bancario e assicurativo” – riconosce “l’esigenza di assicurare un’azione di sistema volta a garantire il rientro in una sfera di controllo nazionale dell’infrastruttura finanziaria del mercato borsistico italiano”.

TUTTE LE PIROETTE DEL COPASIR SU DEL VECCHIO, MEDIOBANCA E GENERALI

Nella relazione si legge inoltre che l’intervento di Euronext  su Borsa Italiana “è in grado di ottenere notevoli sinergie funzionali a rendere Piazza Affari un mercato di capitali competitivo rispetto alle altre piazze finanziarie. Inoltre, tale soluzione consentirà di integrare l’infrastruttura del mercato finanziario nazionale all’interno di una realtà pan-europea che aumenterà la liquidità della nostra Borsa e la visibilità degli emittenti italiani”.

LE CRITICHE DEL COPASIR

Se da un lato il Copasir nel complesso apprezza l’operazione Euronext-Borsa Italiana, dall’altro avanza osservazioni e critiche.

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Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica segnala infatti che “il Parlamento non è stato adeguatamente informato di tale rilevante operazione. Inoltre, anche a seguito dell’approfondimento svolto dal Comitato, non risultano evidenti le ragioni alla base della scelta verso la soluzione Euronext (sia pure con la partecipazione di Cdp e la presenza di Intesa Sanpaolo), rispetto alle altre offerte presentate, in apparenza potenzialmente competitive sotto l’aspetto economico”.

L’OFFERTA DI SWISS EXCHANGE

L’offerta di Swiss Exchange è stata accantonata poiché, secondo quanto riferito in audizione dal Ministro dell’economia e delle finanze, non è sembrato opportuno affidare il mercato azionario italiano a un soggetto esterno all’Unione europea.

IL RAPPORTO INTEGRALE DEL COPASIR

Analizzando il fatto che la scelta di escludere Swiss Exchange è stata motivata con la non appartenenza dell’impresa alla Ue, il Copasir fa notare che la stessa situazione “non ha condizionato la decisione della Spagna di cedere la propria Borsa proprio al gruppo Swiss Exchange, per le particolari competenze che esso può vantare nel settore”.

LA PROPOSTA DI DEUTSCHE BORSE

La critica principale del Copasir è sulla proposta di Deutsche Börse. Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica riferisce che per l’offerta tedesca, “che a quanto risulta era la più economicamente vantaggiosa”, “non sono state chiarite le motivazioni che hanno determinato la scelta verso l’altra soluzione”. Come accaduto per Swiss Exchange, il Copasir pensa che “la preferenza per il gruppo francese rispetto a quello tedesco di Deutsche Börse meriterebbe a sua volta una serie di motivazioni e argomentazioni che allo stato non si rinvengono”.

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L’offerta di Swiss Exchange è stata apprezzata dal finanziere Marco Mazzucchelli, tra i fondatori di Mts. Come ha evidenziato Startmag in un articolo, per Mazzucchelli Euronext non era la soluzione giusta: “La Borsa elvetica ha una mentalità più federativa e collegiale dei francesi, e non è ingombrante come Deutsche Borse, che ha volumi 10 volte Piazza Affari. Non fa parte dell’area euro, ma grazie all’acquisizione di Madrid ha il passaporto europeo in tasca”. L’offerta di Deutsche Börse aveva come advisor l’ex presidente di Cdp, Claudio Costamagna.

IL RAPPORTO INTEGRALE DEL COPASIR

L’ALLARME DEL COPASIR SULLA PRESENZA FRANCESE IN ITALIA

“Il Comitato, infine, registra una crescente e pianificata presenza di operatori economici e finanziari di origine francese nel nostro tessuto economico, bancario, assicurativo e finanziario, nonché forti interrelazioni tra soggetti industriali ed economico-finanziari italiani e gli anzidetti operatori, e non può non far rilevare una possibile preoccupazione in merito alla circostanza che tale aspetto, in via ipotetica, possa anche determinare strategie, azioni e atteggiamenti non sempre in linea con le esigenze economiche nazionali”.

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L’IMPORTANZA DI BORSA ITALIANA

Per il Copasir “il destino di Borsa Italiana è stato – e continua a rappresentare – una partita di assoluto interesse per l’Italia, attesa la strategicità dei meccanismi che sovrintendono ai mercati azionari: un mercato definisce il listino e i meccanismi di quotazione, fissa le regole, le tariffe e stabilisce le procedure di accesso a forme di finanziamento alternative al canale bancario. In tal senso, l’infrastruttura finanziaria del mercato borsistico nazionale è un asset strategico per garantire lo sviluppo del tessuto industriale del Paese, essendo uno dei principali canali alternativi a quello bancario per il reperimento di risorse da parte delle imprese e rappresentando un trampolino di lancio per la proiezione internazionale delle aziende italiane”.

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