BlackRock, la più grande società di gestione degli investimenti al mondo, ha consigliato agli investitori di allocare fino al 2 per cento dei loro portfolio al bitcoin, la criptovaluta di maggior valore. Entro questa soglia, infatti, il livello di rischio del bitcoin sarebbe paragonabile a quello delle cosiddette “Magnifiche Sette” società tecnologiche all’interno di un classico portafoglio di investimento composto per il 60 per cento di azioni e per il 40 per cento di obbligazioni.
Gli analisti di BlackRock considerano la quota dell’1-2 per cento un “intervallo ragionevole” da dedicare al bitcoin; sforare il 2 per cento significherebbe invece far aumentare notevolmente il livello di rischio complessivo del portafoglio.
“Riteniamo che gli investitori con una governance e una tolleranza al rischio adeguate possano includere il bitcoin in un portafoglio multi-asset“, si legge in un rapporto redatto dalla società.
IL BITCOIN SOPRA I 101.000 DOLLARI
Sebbene il prezzo della criptovaluta in questione sia cresciuto quest’anno del 140 per cento, superando i 101.000 dollari, dal 2009 – l’anno della creazione – a oggi il valore del bitcoin ha registrato ribassi del 70-80 per cento. Nel 2022, per esempio, era crollato sotto i 16.000 dollari.
LE RACCOMANDAZIONI DI BLACKROCK SUI BITCOIN
Nel rapporto di BlackRock viene detto che “anche se la correlazione del bitcoin con gli altri asset è relativamente bassa, è più volatile, il che rende il suo effetto sul contributo al rischio totale complessivamente simile. Un’allocazione di bitcoin avrebbe il vantaggio di fornire una fonte di rischio diversificata, mentre un sovrappeso sulle Magnifiche Sette aumenterebbe il rischio esistente e la concentrazione del portafoglio”. Microsoft e Nvidia, due delle aziende a maggiore capitalizzazione al mondo, rientrano tra le Magnifiche Sette.
Nel contempo, gli analisti della società specificano che “gli investitori dovrebbero anche prestare attenzione ai rischi del bitcoin”, che “potrebbe non raggiungere un’adozione più ampia. Inoltre, rimane altamente volatile e vulnerabile a forti ribassi”.
IL BITCOIN SI È ISTITUZIONALIZZATO?
Negli ultimi anni il bitcoin si è imposto come un investimento, se non proprio mainstream, certamente molto più “istituzionale” rispetto alle sue origini. A questo processo di istituzionalizzazione, che ha contribuito a stabilizzare la criptovaluta, ha certamente contribuito l’approvazione degli exchange-traded funds (fondi scambiati in borsa, o Etf) in bitcoin negli Stati Uniti a partire dallo scorso gennaio.
La stessa BlackRock ha lanciato un Etf legato al bitcoin che ha riscontrato molto successo, con asset per oltre 100 miliardi di dollari. Gran parte di questi asset – scrive Reuters – sono stati trasferiti al fondo iShares Bitcoin Trust di BlackRock, dal valore di 51,1 miliardi.
Il successo del bitcoin è legato anche all’elezione di Donald Trump, che in generale si è avvicinato mondo al settore delle criptovalute, sia a parole (ha promesso l’istituzione di una riserva strategica di bitcoin) che nei fatti (ad esempio con le nomine di David Sacks e di Paul Atkins).