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Playstation Licenziamenti

PlayStation non guadagna abbastanza, Game Over per quasi un migliaio di dipendenti

PS5 vende molto, ma i margini della sezione gaming sono esigui. Mentre Sony cerca nuovi metodi per allargare la platea, i suoi contabili hanno predisposto un piano di ottimizzazione dei costi che passa dai licenziamenti della divisione PlayStation. E nessuna vera killer app è all'orizzonte fino al 2025...

La notizia era nell’aria da tempo e s’era rafforzata dopo che Sony ha reso noti i dati della divisione gaming. PlayStation 5 vende molto, non quanto la sua predecessore, PS4, ma fa faville. Tanto che Microsoft per sopravvivere all’ennesima console war persa, dopo aver firmato un nuovo piano di esuberi, ha deciso di virare verso il multipiattaforma. Ma PlayStation 5 non è quella gallina dalle uova d’oro che i giapponesi speravano: non ci sono i dovuti margini. Secondo un calcolo della CNBC, il margine operativo nel trimestre conclusosi a dicembre non ha nemmeno raggiunto il 6 per cento contro il 9 del medesimo periodo dell’anno precedente. Come se non bastasse, poi, all’orizzonte non si profila alcuna vera, nuova, killer application (videogame per cui vale la pena comprare la console) fino al 2025: l’annuncio di licenziamenti in PlayStation Studios, insomma, era solo questione di tempo.

LICENZIAMENTI IN CASA PLAYSTATION

Mentre Sony cerca nuovi metodi per allargare la platea e rendere sostenibile il comparto, magari sfruttando l’IA, i suoi contabili si sono già messi al lavoro per elaborare un piano di ottimizzazione dei costi, che passa ovviamente dal taglio del personale.

I licenziamenti in casa PlayStation hanno già preso forma: il colosso nipponico dell’intrattenimento sa già dove andare a colpire e pure chi. La riduzione del personale in questo nuovo round di tagli sarà pari all’8% che sarà pari a circa un migliaio di dipendenti, 900 per l’esattezza, sebbene in una nuova nota la compagnia abbia specificato che numeri validati, ancora, non ci siano.

GLI STUDI COLPITI DAI TAGLI

La scure dei tagli cadrà su Insomniac Games, cui Sony aveva recentemente approvato un budget stellare da 300 milioni di dollari per lo sviluppo di Spider-Man 2, il videogame che sarebbe dovuto essere la punta di diamante dell’offerta ludica 2023. Ma il titolo sull’Uomo Ragno non ha venduto abbastanza e simili costi hanno eroso margini già molto bassi. Da qui i tagli.

Nuovi licenziamenti pure in Naughty Dog, lo studio responsabile di un altro best seller di casa Sony: The Last of Us, fresco di approdo anche sotto forma di serie televisiva. Il team di circa 400 persone era già stato colpito dai tagli nel 2023 con la cancellazione del progetto The Last of Us Multiplayer.

ADDIO A PS VR2?

Chiude integralmente il PlayStation Studios di Londra. Notizia non di poco conto dato che gli autori di Blood & Truth sembravano di fatto assegnati allo sviluppo di titoli per supportare PS VR2, il visore di Sony che non vende come dovrebbe.

Questo non dovrebbe significare in via automatico l’abbandono del progetto, quanto piuttosto il fatto che Sony in questa fase preferisca delegare lo sviluppo di titoli per la periferica a terze parti. Data la base installata, però, senza un supporto interno “serio” difficilmente si vedranno killer application su quel fronte.

Mentre altre significative riduzioni riguarderanno Guerrilla e Firesprite. Per quanto riguarda quest’ultima software house, il piano di ristrutturazione avrebbe incluso la cancellazione di Twisted Metal.

TAGLI SI PROFILANO ALL’HORIZON

Con riferimento a Guerrilla, invece, secondo indiscrezioni raccolte dal portale olandese AD.nl gli autori di Horizon Zero Dawn e Horizon Forbidden West dovranno convertire quest’ultimo su PC facendo affidamento sul 10% in meno dello staff: saranno lasciati a casa 40 dipendenti circa su un totale di 400 collaboratori totali.

Lo stesso Jim Ryan, attualmente Ceo e presidente di Sony Interactive Entertainment, cui è toccato l’onere di annunciare i licenziamenti nei PlayStation Studios è in uscita, anche se il suo “addio” a Sony dopo 30 anni non ha nulla a che fare con i tagli in corso. Una contemporaneità che certo non aiuta a rendere più stabile la situazione all’interno del colosso del gaming.

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