SpaceX pronto a diventare anche operatore mobile: dal prossimo anno fornirà la connettività ai cellulari tramite i satelliti Starlink.
I satelliti della costellazione Starlink della società aerospaziale di Elon Musk possono fornire accesso a Internet quasi ovunque nel mondo, dando a Musk l’accesso alle comunicazioni globali e potenzialmente svolgere anche un ruolo militare (basta pensare al ruolo dei terminali Starlink in Ucraina, qui per saperne di più).
Adesso una nuova schermata sul sito web di Starlink, la divisione di SpaceX, annuncia Direct to Cell, il servizio di connettività che funzionerà con i telefoni LTE esistenti senza modifiche all’hardware, al firmware o alle app speciali richieste. Starlink offrirà servizi di testo nel 2024, seguiti da connettività voce, dati e IoT nel 2025.
Fondamentalmente ovunque tu sia sarai in grado di utilizzare il tuo telefono LTE esistente per attingere al servizio satellitare, l’ovvio vantaggio è se ti trovi nella natura selvaggia da qualche parte senza copertura terrestre.
Già nell’agosto dello scorso anno, Elon Musk e Mike Sievert, ceo di T-Mobile, azienda di ltc Usa, hanno annunciato la collaborazione per un servizio di telefonia mobile da satellite che dovrebbe funzionare in aree senza copertura cellulare. Oltre a T-Mobile US, Starlink ora elenca Rogers in Canada, Optus in Australia, One NZ in Nuova Zelanda, Salt in Svizzera e KDDI in Giappone come quelli con “accesso globale reciproco in tutte le nazioni partner”.
Tutti i dettagli.
COME FUNZIONERÀ DIRECT TO CELL DI STARLINK
Come spiega sul sito, “SpaceX sta sfruttando la sua esperienza nella produzione e nel lancio dei razzi e dei veicoli spaziali più avanzati al mondo per schierare i satelliti Starlink con la capacità Direct to Cell su larga scala. I satelliti Direct to Cell saranno inizialmente lanciati sul razzo Falcon 9 di SpaceX e poi su Starship. In orbita i satelliti si collegheranno immediatamente tramite backhaul laser alla costellazione Starlink per fornire connettività globale”.
“Direct to Cell funziona con i telefoni LTE esistenti ovunque tu possa vedere il cielo. Non sono necessarie modifiche all’hardware, al firmware o alle app speciali, fornendo un accesso continuo a testo, voce e dati”, si legge sul sito web di SpaceX.
I satelliti Starlink con funzionalità Direct to Cell sono dotati di un modem eNodeB che agisce come una torre di telefonia mobile nello spazio, “consentendo un’integrazione di rete simile a un partner di roaming standard”.
LE TEMPISTICHE
Il sito web afferma che il servizio Direct to Cell sarà inizialmente limitato ai servizi di messaggistica nel 2024, con funzionalità voce e dati che seguiranno nel 2025, insieme al supporto per i dispositivi IoT.
LA CONNETTIVITÀ SATELLITARE PER GLI SMARTPHONE
La connettività satellitare è stata una tendenza in crescita per gli smartphone negli ultimi anni, ricorda The Verge. L’anno scorso Apple ha aggiunto una funzionalità SOS di emergenza ai suoi telefoni che consente ai dispositivi iPhone 14 e successivi di inviare messaggi limitati e informazioni sulla posizione via satellite in situazioni di emergenza. Nel frattempo, la società satellitare cellulare AST SpaceMobile, sostenuta da AT&T, ha annunciato di aver effettuato la prima chiamata satellitare su 5G da uno smartphone non modificato il mese scorso.
IL VANTAGGIO DI SPACEX
E anche in questo caso Musk tenta di stare un passo in avanti rispetto ai rivali.
Starlink infatti non è la prima azienda che ha intenzione di dispiegare migliaia di satelliti in orbita per trasmettere il servizio internet a livello globale. Tante altre stanno cercando di recuperare terreno.
Il progetto Kuiper di Amazon ha l’autorizzazione di lanciare 3.236 satelliti da posizionare nella parte bassa dell’orbita terrestre, per formare una costellazione destinata a fornire accesso a Internet anche in luoghi remoti. La società fondata dal miliardario Jeff Bezos ha promesso di investire 10 miliardi di dollari nel progetto, con l’obiettivo di mettersi al passo con la rete Starlink in rapida crescita di SpaceX, che offre già servizi Internet a migliaia di clienti in dozzine di paesi. A differenza di Starlink, la rete di Amazon non è ancora operativa. Il 6 ottobre un razzo Atlas 5 della United Launch Alliance è decollato da Cape Canaveral con a bordo i due prototipi della rete Kuiper. Con questa missione, la società mira a testare i primi dispositivi tecnologici prima di iniziare a distribuire i satelliti di produzione nel 2024 per la sua rete.
Poi c’è Eutelsat OneWeb che ha 634 satelliti nell’orbita terrestre inferiore, una distanza ottimale dalla Terra dove operano anche i satelliti Starlink di SpaceX. All’inizio di quest’anno l’Unione europea ha annunciato l’intenzione di lanciare in orbita 170 satelliti tra il 2025 e il 2027.