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I siluri normativi dell’India contro Amazon e Walmart

Nuove regole sull’e-commerce in India renderanno la vita dura ad Amazon e Flipkart, il servizio di proprietà Walmart

 

Gli eterni rivali Amazon e Walmart hanno trovato una brutta sorpresa sotto l’albero di Natale. L’India ha annunciato nuove regole per le società di e-commerce di proprietà straniera. Mercoledì scorso il governo di New Delhi ha precisato che alle compagnie estere sarà anche impedito di stipulare accordi esclusivi con i venditori locali.

Il 2019 si prospetta difficile nel Paese asiatico per il sito indiano di Amazon e Flipkart, il retailer online di proprietà di Walmart.

LA NUOVA NORMATIVA

Le regole, che entreranno in vigore il 1 ° febbraio, proibiranno alle società straniere che gestiscono siti di e-commerce di avere in catalogo beni venduti da aziende in cui detengono partecipazioni azionarie.

Le norme stabiliscono inoltre il divieto delle vendite esclusive sulle piattaforme di e-commerce e restrizioni su sconti e rimborsi.

PROTEZIONISMO MADE IN INDIA

Con queste nuove norme il governo indiano ha accolto i reclami dei piccoli rivenditori e commercianti indiani convinti della concorrenza sleale da parte di Amazon &co.

Il mercato al dettaglio indiano è infatti dominato da piccoli negozi che si sentono minacciati dai colossi dell’e-commerce.

LE CONSEGUENZE PER I RETAILER STRANIERI

L’anno prossimo dunque piattaforme come Amazon e Walmart potrebbero non offrire a grandi sconti i propri prodotti – come ad esempio l’altoparlante intelligente Echo sviluppato da Jeff Bezos – ed essere costretti a consentire ai concorrenti l’opportunità di vendere i propri prodotti.

GLI INTERESSI INDIANI DI AMAZON

Dal 2012 il colosso tecnologico guidato da Jeff Bezos opera in India dove ha investito 7 miliardi di dollari per sviluppare le sue attività. L’ultima spesa a settembre quando Amazon ha acquistato il 49% della catena commerciale “More” per un valore di 42 miliardi di rupie (580,35 milioni di dollari).

E QUELLI DI WALMART

Non è rimasto a guardare il rivale di sempre Walmart. Decisa a non farsi battere da Amazon anche in India, ad agosto la catena di supermercati dell’Arkansas ha speso ben 16 miliardi di di dollari per acquisire Flipkart, la piattaforma di e-commerce indiano fondata da due ex dipendenti di Amazon nel 2007.

COMMERCIO ONLINE CHE FA GOLA

Tutti vogliono conquistare l’India. La nazione dell’Asia meridionale rappresenta la chiave per i rivenditori online globali in quanto vanta un miliardo di persone, di cui solo pochi milioni possiedono uno smartphone, offrendo quindi un’opportunità di crescita esponenziale del commercio online.

Secondo un rapporto di PwC, l’e-commerce nel paese è destinato a superare i 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2022, rispetto ai 35 miliardi di dollari di oggi, proprio perché più indiani stanno iniziando a navigare in Internet.

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