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Gentiloni Elezioni

Tim, il governo e 3 domande ancora senza risposta sulla mossa della Cdp

Sta già divampando un dibattito ideologico sull’ingresso della Cassa depositi e prestiti, controllata dal Tesoro, in Tim. Il dibattito vede da un lato liberisti o mercatisti contrari all’intervento di Cdp in una società a tutti gli effetti privata e dall’altro statalisti o dirigisti favorevoli all’operazione. Si può essere d’accordo o no, ovvero si può essere…

Sta già divampando un dibattito ideologico sull’ingresso della Cassa depositi e prestiti, controllata dal Tesoro, in Tim. Il dibattito vede da un lato liberisti o mercatisti contrari all’intervento di Cdp in una società a tutti gli effetti privata e dall’altro statalisti o dirigisti favorevoli all’operazione.

Si può essere d’accordo o no, ovvero si può essere liberisti o statalisti, ma quello che non regge è la giustificazione formale e ufficiale della Cassa depositi e prestiti presieduta da Claudio Costamagna e guidata dall’amministratore delegato, Fabio Gallia.

Il consiglio di amministrazione della Cassa depositi e prestiti, riunito due giorni fa, ha deliberato all’unanimità l’ingresso nel capitale di Tim, “con partecipazione finanziaria di minoranza non superiore al 5% e in una prospettiva di lungo periodo”, ha messo per iscritto la Cdp.

L’investimento, che ai valori di mercato supera mezzo miliardo di euro, “rientra nella missione istituzionale di Cdp a supporto delle infrastrutture strategiche nazionali”, ha aggiunto la società controllata dal ministero dell’Economia e partecipata dalle fondazioni bancarie.

Dunque per la Cdp, ovvero per il Tesoro, dunque per il governo, quindi per lo Stato, Tim è un’azienda strategica. Una notiziona.

Ma Tim è considerata strategica soltanto da due giorni? E perché?

O non sono asset strategici, invece, la rete dell’ex Telecom Italia e i cavi sottomarini di Telecom Sparkle, controllata di Tim?

E allora, perché la Cdp non entra in Sparkle e attende la nascita della società della reti fra Tim e Open Fiber per avere un ruolo?

E perché, invece, intervenire ora con un governo dimissionario come quello presieduto da Paolo Gentiloni? Quali urgenze ci sono visto che si dice che non si vuole tifare per Vivendi o per Elliott?

Domande.  Solo domande. Chissà se arriveranno delle risposte.

(TIM, LE MIRE DI COSTAMAGNA E LE ATTESE DI M5S, LEGA E FORZA ITALIA)

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