Disney contro le stampanti 3D
Disney ha pensato ad un brevetto contro la copia selvaggia delle stampanti 3D: ogni peluche o oggetto stampato avrà un…
Libero scambio e 3D siamo alla vigilia di una nuova rivoluzione post industriale
L’industria è destinata ad una nuova rivoluzione grazie agli accordi sul libero scambio tra Europa e Usa che riguardano due terzi della produzione di merci nel mondo e grazie alla manifattura 3D.
La stampa 3D diventa portatile grazie alla luce. E ad H-FARM
La stampa 3D riscuote un successo sempre maggiore. Dai grandi impianti industriali ha conquistato FabLab, e si prepara a conquistare le nostre case. Il prossimo passo? Stampanti 3D portatili, una idea tutta italiana, grazie ad una startup nata all’interno di H-FARM
Stampanti 3D: alla diffusione di massa mancano almeno 5 anni
Nonostante l’interesse generale e l’arrivo dei primi dispostivi a costi accessibili, la nascita di Fab Lab ed il grande impegno del movimento dei cosiddetti “maker”, la stampa di oggetti tridimensionali non diventerà un fenomeno di massa prima di cinque o addirittura dieci anni.
Realizzati con una stampante 3D i primi vasi sanguigni artificiali
Fabbricare vasi sanguigni artificiali che imitano il sistema circolatorio del corpo. E’ questo il nuovo importante passo avanti nell’utilizzo delle stampanti 3D per produrre organi umani come cuore, polmoni e fegato. A mettere a punto la tecnica l’equipe guidata dallo specialista in biomateriali Luiz Bertassoni dell’Università di Sydney, in collaborazione con le Università di Harvard, Stanford e MIT.
Quali innovazioni cambieranno il mondo? Ecco le 6 rivoluzioni (pacifiche) del futuro
Quali sono le innovazioni che cambieranno il mondo? In molti se lo chiedono, gli innovatori, poi, si sa, sono animati da uno spirito rivoluzionario (quasi “animalesco”) che li porta non solo ad essere sognatori, ma anche dei guerrieri (pacifici, per carità!) del cambiamento.
Se il futuro dell’economia è “soft” l’Italia diventerà l’ospizio (vuoto) d’Europa
L’Italia ha bisogno di più “Soft economy”. Ebbene sì! Questa ci mancava. Dobbiamo ammetterlo. Come diceva il filosofo tedesco, che si oppose a lungo a Hegel, Arthur Schopenhauer, “chi molto sa più soffre”. E noi, fino ad oggi, questa sofferenza non l’avevamo provata, perché ci era oscuro il concetto di “Soft economy”.