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Viaggi Low Cost Flixbus

Ecco come si salverà (forse) Flixbus

Il Governo si impegna a sopprimere, con il primo provvedimento utile, le disposizioni del decreto Milleproroghe contro Flixbus, servizio di autobus low-cost   Flixbus, forse, si salverà. Il Governo fa marcia indietro e cancella dal decreto legge Milleproroghe approvato oggi dalla Camera, con 249 voti favorevoli, 147 contrari e tre astenuti, la norma che avrebbe…

Il Governo si impegna a sopprimere, con il primo provvedimento utile, le disposizioni del decreto Milleproroghe contro Flixbus, servizio di autobus low-cost

 

Flixbus, forse, si salverà. Il Governo fa marcia indietro e cancella dal decreto legge Milleproroghe approvato oggi dalla Camera, con 249 voti favorevoli, 147 contrari e tre astenuti, la norma che avrebbe penalizzato e vitato il servizio di autobus low cost. Ma andiamo per gradi e proviamo a capire.

Cosa è Flixbus

FlixBus è la startup che prova a rivoluzionare il mondo dei trasporti, cambiando il modo di viaggiare di milioni di persone in Europa. E’ un “connubio unico tra start-up tecnologica, piattaforma di e-commerce e azienda di trasporti” che “in pochissimo tempo ha creato la rete di autobus intercity più estesa d’Europa”, si legge sul sito.

FlixBus prova ad essere un’alternativa di viaggio conveniente e green, offrendo a chi viaggia sui pulman verde-arancio la possibilità di scoprire il mondo, con un’offerta adatta a tutte le tasche. Sistema di prenotazioni semplicissimo, una rete in continua espansione, standard più elevati di comfort, sicurezza e sostenibilità: queste le caratteristiche princiali a detta dell’azienda.

La carta vincente per questo business? La digitalizzazione dei mezzi di trasporto tradizionali. “Con un sistema di prenotazioni all’avanguardia, l’App FlixBus, il Wi-Fi gratuito e la tracciabilità via GPS, abbiamo creato un nuovo mezzo di trasporto. La sua rete intelligente e la gestione dinamica dei prezzi garantisce sempre l’offerta migliore ai nostri clienti. Lavoriamo insieme a una rete di PMI, responsabili della flotta degli autobus: è qui che innovazione, spirito da start-up e un brand internazionale incontrano l’esperienza e la qualità di un settore tradizionale”, si legge sul sito della società di trasporti.

In pochi anni, Flixbus è diventata un’azienda di trasporti di successo: 60 milioni di passeggeri hanno già prenotato viaggi low cost con Flixbus (20 milioni solo nel 2015). L’azienda collega  1.000 destinazioni in 20 paesi, ma è un numero che cresce quasi ogni giorno. Quotidianamente i bus verde-arancio collegano le città europee con circa 100.000 viaggi, spesso con partenze ogni 30 minuti.

L’espansione di Flixbus

Il successo è arrivato dopo il la fusione con la rivale MeinFernbus, che stava avviavando la sua rete di trasporti a partire da Berlino, e la fine del monopolio delle ferrovie tedesche nel 2013. Unendo le forze, le due start-up hanno avuto la meglio sulle corporation internazionali e sono diventate leader incontrastate di mercato in Germania.

Nel 2015 è iniziata l’espansione internazionale: Flixbus avvia reti in Italia, Francia, Austria, Paesi Bassi e Croazia. E non solo: organizza viaggi lowcost anche verso Scandinavia, Spagna, Inghilterra ed Europa centrale e orientale.

A contribuire al successo dell’azienda sono i fondatori delle due start-up (Andrè, Jochen, Daniel, Torben e Panya) e un team internazionale di quasi 1.000 dipendenti tra Monaco di Baviera, Berlino, Parigi, Milano, Zagabria, Copenhagen, oltre a migliaia di autisti distribuiti presso le aziende partner di tutta Europa.

Le tariffe di Flixbus: viaggi low cost davvero

I viaggi sono davvero low cost: è possibile viaggiare in Italia a partire da 1 euro e visitare una città Europea a partire da 5 euro. Tante le tratte a 2 euro. In media, con Flixbus si risparmia dal 60% all’80% rispetto al treno.

Una, in particolare, l’offerta che ha conquistato i giovani. Si chiama Interflix e ricorda il vecchio e amato Interrail: si tratta, infatti, di un’offerta rivolta a tutti coloro che sognano di attraversare il continente a un prezzo accessibile, e che consente di visitare ben 5 città Europee a soli 99 euro, nell’arco temporale di tre mesi.

Al momento dell’acquisto del pass sul sito interflix.flixbus.it, si riceve via e-mail 5 voucher codificati da utilizzare entro tre mesi: è possibile scegliere qualsiasi città delle ben 900 destinazioni disponibili in 20 paesi Europei. I voucher non vanno obbligatoriamente usati tutti assieme; ma è possibile acquistare i biglietti di viaggio in qualunque momento, nell’arco dei tre mesi successivi all’acquisto del pass.

Cosa prevedeva il decreto Milleproroghe

E arriviamo ora al decreto che tanto ha fatto discutere. A proporre l’emendamento che rischiava di bloccare i viaggi low cost sono stati 4 senatori pugliesi del gruppo Conservatori e riformisti: Lucio Tarquinio, Francesco Bruni, Luigi Perrone e Luigi D’Ambrosio Lettieri.

Il provvedimento, in pratica, rinvia a fine 2018 l’attuazione del Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile, con la conseguente decadenza delle autorizzazioni. L’emendamento, poi, precisa che a guidare un raggruppamento di imprese che svolgono i servizi bus su scala interregionale devono essere “operatori economici la cui attività principale è il trasporto di passeggeri su strada”.

Ed è questo che colpisce Flixbus, realtà che opera attraverso una piattaforma web. La società sarebbe dunque fuori legge.

Il governo cancella norma anti-Flixbus

Durante la votazione finale del testo Milleproroghe, avvenuta il 23 febbraio 2017, è stato approvato un ordine del giorno di Capezzone, Corsaro e Bianconi, a cui si sono aggiunti Mazziotti e Boccadutri che impegna il Governo a sopprimere, con il primo provvedimento utile, le disposizioni contro Flixbus.

“Un segnale che ci spinge a credere in questo Paese”, commenta in una nota l’amministratore delegato di FlixBus Italia, Andrea Incondi.

Capezzone: l’impegno ora va rispettato

“Il Governo ha detto sì al nostro ordine del giorno presentato con i colleghi Corsaro e Bianconi (non all’ultimo impegno più stringente, ma il Governo non ha voluto autoincolparsi del pasticcio)”, ha annunciato dal suo blog Daniele Capezzone, ex presidente della Commissione Finanze della Camera.

“Ora (essendo stati variamente accolti o ammessi come raccomandazione, oltre al nostro, anche altri due odg convergenti, a prime firme dei colleghi Mazziotti e Boccadutri), la strada per risolvere il problema è aperta. O nel provvedimento sulla concorrenza o nel primo provvedimento utile, l’impegno ora c’è. Va rispettato. Bene!”

Perchè bloccare Flixbus è sbagliato. Parla Boccadutri (Pd)

A questo punto sorge una domanda spontanea. Che cosa è successo davvero al Senato su Flixbus? Startmag lo ha chiesto direttamente a Sergio Boccadutri, uno degli estensori dell’ordine del giorno pro-Flixbus e membro della commissione digitalizzazione della Camera.

“Credo si sia trattato di una svista, altrimenti non si spiega il fatto che oggi in Aula il governo approvato il nostro ordine del giorno”, spiega a Start Magazine il deputato Pd ed esperto di innovazione.  “Ho sempre considerato l’emendamento contro Flixbus molto pericoloso, per almeno due motivi. Punto primo, viola palesemente le regole della concorrenza italiane. Punto secondo è contrario anche alle norme europee sulle liberalizzazioni, che impongono l’apertura di tutti i settori industriali. E poi credo proprio che tale emendamento risulti incostituzionale”, prosegue Boccadutri.  Per il quale Flixbus ha un merito speciale: “ha rotto i cartelli e nel trasporto ce ne sono parecchi, a cominciare da quelli pubblici. Flixbus ha incrinato questo sistema per la prima volta. Non è poco”.

La road map di Flixbus

Ora che succederà? Attenzione, l’odg approvato oggi non salva la startup tedesca, ma impegna il governo a farlo. E’ lo stesso Boccadutri a dirlo.  “L’ordine del giorno impegna l’esecutivo a sopprimere, con il primo provvedimento utile, le disposizioni contro Flixbus introdotte durante l’esame del provvedimento in Senato. Credo che la prima finestra utile sarà con il ddl concorrenza, che è in discussione al Senato”, spiega. Strada tutt’altro che semplice visto che in due anni di discussione (la legge sulla concorrenza è approdata in parlamento a marzo 2015) di stop&go ce ne sono stati fin troppi. Però secondo il deputato dem c’è speranza. “Ho appena saputo che Linda Lanzillotta (la senatrice del Pd che sta perorando la causa di Uber scatenando le ire dei taxi, ndr) ha chiesto la riapertura dei termini per la presentazione degli emendamenti al ddl Concorrenza. Mi pare un buon segno”.

I dubbi dei grillini

Ma qualcuno per la verità dubbi sull’effettiva volontà di tutelare Flixbus ne ha. E’ il caso dei deputati del Movimento 5 Stelle della commissione Trasporti di Montecitorio, per i quali un ordine del giorno è troppo poco per garantire l’effettiva retromarcia. “Passa un’altra norma che danneggia i cittadini e gli utenti. Appena nasce un’iniziativa commerciale che va incontro alle esigenze dei cittadini, il governo fa di tutto per boicottarle. Dunque su flixbus passa la legge che lo affossa. Poi, di fronte all’evidenza della sua assurdità, il governo si impegna a modificarla. Quando? Non è dato sapere”. Come finirà?

Giusy Caretto e Gianluca Zapponini

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