Con l’arrivo della tassa europea sul clima che dovrebbe far terminare la breve epoca dei voli a prezzo stracciato, sempre più persone potrebbero decidere di percorrere lunghe tratte in bus. Negli Usa, il cui sistema ferroviario è di gran lunga più scadente del nostro e adibito soprattutto al trasporto merci, non è una novità. Qua nel Vecchio continente invece le vacanze in bus stanno iniziando a prender piede – anzi, pneumatico – solo ora e i player per questo sono ancora pochi. Il principale è senz’altro Flixbus anche se i disguidi non mancano.
I PASSEGGERI DI FLIXBUS LASCIATI A PIEDI A METANOPOLI
L’ultima disavventura tutta italiana è stata raccontata dalla redazione genovese di Repubblica: “Il pullman Flixbus si presenta con due ore di ritardo. E invece di arrivare a Genova come previsto dalla tratta, l’autista pianta in asso i passeggeri a San Donato Milanese”, anche nota come Metanopoli in quanto storica sede di Eni.
Si è insomma nel pieno della periferia Sud di Milano, tra campi coltivati e case circondariali (non lontano il carcere di Opera). In mezzo al nulla, dunque. Il posto peggiore dove essere scaricati se si pensa che la vicina fermata della metro è adiacente al famigerato boschetto della droga di Rogoredo. Eppure proprio là è stato detto loro “di prendere il treno e di contattare il servizio clienti. È accaduto sabato scorso, 24 agosto, a una trentina di viaggiatori”.
Al collega di Repubblica uno dei passeggeri ha raccontato: “L’autobus in questione si è presentato con due ore di ritardo, alle 18.30, e poi ha interrotto il servizio a San Donato Milanese. Ci ha scaricato nel nulla – la sua testimonianza – tutte le coincidenze perse, passeggeri stranieri che non capivano cosa succedeva. Io non volevo scendere, l’autista ci ha suggerito di chiamare l’assistenza clienti che però non rispondeva. E poi ci suggeriva di prendere il treno. Una volta che siamo scesi per riprendere i bagagli, è ripartito mollandoci lì”.
ALTRE ESPERIENZE DA INCUBO
Un racconto che ricorda da vicino quanto ha scritto qualche settimana fa su Facebook Chiara Calpini, che lavora all’ufficio stampa dei Radicali italiani: “Sono stata dimenticata da Flixbus in un autogrill. E non scherzo. Sono uscita con due minuti di ritardo dal bar e se ne erano andati. Lasciata da sola nel nulla in mezzo alla Pianura padana. Mentre un pezzo di bagaglio viaggiava veloce verso Roma al posto mio. Non lo auguro a nessuno, è una sensazione orribile”.
In quel caso fu solo lei a essere lasciata a piedi, ma la testimonianza aveva permesso di portare alla luce non solo la disattenzione degli autisti ma anche il mal funzionamento del servizio clienti: Calpini ha infatti cercato subito un numero verde, ma ha scoperto che era attivo fino alle 17 e il bus invece l’aveva lasciata per strada alle 18. Sui vari social e nella chat del sito non risponde nessuno. “Su Facebook le risposte ai messaggi sono automatiche e suonano particolarmente beffarde mentre stai sudando freddo in un parcheggio”.
LE ESPERIENZE NEGATIVE CON FLIXBUS
E quando si è rivolta a dei benzinai sul posto, aveva anche scoperto di non essere la prima persona a vivere un’esperienza simile: “Mi dicono che un mese fa è successo la stessa cosa a una ragazza che, non sapendo come fare, è scoppiata a piangere”.
PASSEGGERI ABBANDONATI
“Leggo di persone anziane, invalide, minorenni e via dicendo abbandonati all’autogrill. Senza assistenza e neanche la certezza di poter recuperare l’eventuale bagaglio”, aveva testimoniato sulle proprie pagine social.
flixbus pour amsterdam en février : ^^ pic.twitter.com/oetESJp7x2
— m (@mikaa809) August 22, 2024
Ed effettivamente Chiara Calpini ha ragione. Basta cercare un po’ su X per incappare in tante testimonianze di disagi, un po’ in tutte le lingue.
Hallo @FlixBus_DE, könnt ihr bitte euren Fahren eine Nachschulung anbieten: Verkehrszeichen + Handyverbot am Steuer? Der hier hat vor ca. 1h in einer Baustelle auf der A95 überholt. Mit deutlich über 60. Und Handy in den Händen.#Flixbus pic.twitter.com/3OHHSvTBdx
— der kai_ser (@kai_ser69) July 9, 2019
Alcuni post sono datati, altri potrebbero essere pretestuosi ed è noto che a fronte di chi protesta occorre tenere a mente che c’è una maggioranza dell’utenza soddisfatta – o i conti di Flixbus non crescerebbero a un simile ritmo – che, perciò, resta silenziosa.
This is the worst timeline. No bus from Pittsburgh to Cleveland after 230pm. Not for another 10 hours. Come on @GreyhoundBus @FlixBus @FlixBus_USA_CA DO BETTER. It’s a three hour ride FFS. pic.twitter.com/FnZZUnVZkq
— clarinetchick (@clarinetchick) August 29, 2024
LA REPLICA DI FLIXBUS
Tornando al caso di Calpini, il post è stato poi ripreso da alcuni giornali e la vicenda ha avuto quindi un riverbero mediatico importante per il gruppo tedesco. Fredda, asettica, quasi infastidita, la replica di Flixbus; identica per le testate – Repubblica e Fanpage – che hanno contattato la società di trasporto per avere una versione dell’azienda, come ha evidenziato nei giorni scorsi Startmag: “Siamo spiacenti per quanto verificatosi, e comprendiamo il disagio vissuto dalla passeggera. Allo stesso tempo, in qualità di operatore di linea teniamo a precisare che il nostro servizio è vincolato a una tabella oraria con orari predefiniti, analogamente a quanto previsto per il trasporto ferroviario e indipendentemente dal costo”.
Il servizio tedesco si è rivelato vincente e macina migliaia di km l’anno: ma quanta strada deve ancora fare nel rapporto coi clienti soprattutto a fronte delle crescenti responsabilità data dalla sua presenza in un numero crescente di mercati?