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Tutti gli ultimi screzi fra Musk e Ue su X

Che cosa sta succedendo sul dossier X fra Ue e Musk. Estratto dal Mattinale Europeo.

Elon Musk ha giocato con il fuoco nell’Ue amplificando le sue opinioni sulla sua piattaforma X durante la campagna elettorale in Germania.

L’aria si surriscalda per Musk nell’UE

La commissaria Henna Virkkunen, vicepresidente esecutivo con delega al digitale, ha scritto questo nella sua risposta alle domande dell’eurodeputato tedesco Damian Boeselager. “Tutti, compreso Elon Musk, hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni, ma nell’Ue il DSA impone regole alle piattaforme online per quanto riguarda l’amplificazione delle opinioni individuali attraverso la progettazione dei loro servizi e sistemi algoritmici”.

Secondo Virkkunen. “L’amplificazione viene esaminata nell’ambito dell’indagine aperta su X nel luglio 2024”. La vicepresidente della Commissione ricorda che “le elezioni devono essere protette. Abbiamo regole per la copertura mediatica. Questi principi devono essere applicati anche ai media digitali”. Ma, come ha sottolineato Boeselager, “il resto della lettera è vago”.

La sospensione di una piattaforma è “l’ultima ratio”

X o TikTok possono essere sospesi nell’Ue?

La questione si fa sempre più pressante a causa del loro utilizzo per interferire nei processi elettorali. Elon Musk ha postato messaggi sulla sua piattaforma X invitando gli elettori tedeschi a votare per il movimento di estrema destra AfD e a farlo vincere le elezioni del 23 febbraio. Rivendicando la libertà di espressione, ha denigrato il cancelliere Olaf Scholz, il candidato della CDU Friedrich Merz e il presidente Frank-Walter Steinmeier.

La Commissione presieduta da Ursula von der Leyen intende applicare i regolamenti per le piattaforme e sta conducendo un’indagine su X, ma “non abbiamo intenzione di sospendere alcuna piattaforma”, ha assicurato ieri un suo portavoce. “La sospensione è l’ultima ratio. Non rientra nei poteri della Commissione. La decisione spetta alle autorità nazionali”, ha dichiarato. “Ma non siamo in questa fase per X e TikTok. Ci sono altri meccanismi da utilizzare prima”.

Il Parlamento aumenta la pressione su von der Leyen, ma molto poco

La conferenza dei presidenti del Parlamento europeo ha deciso di mettere l’applicazione del Digital Services Act da parte della Commissione all’ordine del giorno della sessione plenaria della prossima settimana a Strasburgo.

La pressione aumenta, ma solo di poco. Il nome di Elon Musk o di X non compare nel titolo del dibattito. La formula scelta è questa: “Necessità di applicare il DSA per proteggere la democrazia sulle piattaforme social media, incluso contro le interferenze straniere e gli algoritmi manipolati”. Inoltre, non ci sarà una risoluzione da mettere ai voti.

Nel frattempo, un gruppo di deputati europei ha scritto alla Commissione per chiedere di intervenire contro Musk. “La Commissione europea deve esaminare la conformità al DSA delle recenti campagne di denigrazione condotte da Musk”, si legge nella lettera, la cui prima firmataria è la francese Nathalie Loiseau. I deputati ricordano che von der Leyen aveva promesso di istituire “uno scudo democratico. La sua messa in opera deve iniziare dall’utilizzo degli strumenti già esistenti per opporsi alle ingerenze straniere, da qualunque parte vengano”.

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