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Scende il prezzo del petrolio. Pressione sulle borse mondiali

Torna a scendere il prezzo del petrolio. Un futuro incerto fa sentire la sua pressione sulle Borse Mondiali Petrolio nuovamente al ribasso. Mentre si parla di un ritorno a una “normalità” dei prezzi prevista per il 2017, il greggio fa sentire la sua pressione sulle Borse Mondiali: le quotazioni, infatti, sia a Londra che a…

Torna a scendere il prezzo del petrolio. Un futuro incerto fa sentire la sua pressione sulle Borse Mondiali

Petrolio nuovamente al ribasso. Mentre si parla di un ritorno a una “normalità” dei prezzi prevista per il 2017, il greggio fa sentire la sua pressione sulle Borse Mondiali: le quotazioni, infatti, sia a Londra che a New York, sono tornate a scendere, riportando i prezzi ai livelli del marzo scorso.

Perchè i prezzi del petrolio tornano a scendere?

Colpa dell’Arabia Saudita, ancora una volta: il principale produttore di petrolio al mondo ha raggiunto nuovi record di produzione, portando l’indice Wti a quota 41 dollari dai massimo 52 dollari dell’inizio di giugno. Secondo i dati del Financial Times, la produzione di petrolio dell’Arabia Saudita è salita a luglio, a 10,67 milioni di barili al giorno, in rialzo di 123.000 barili al giorno rispetto a giugno e superando così il precedente record di 10,56 milioni di barili al giorno.

C’è da dire che la produzione dell’Arabia sale normalmente durante il periodo estivo. E dunque dovrebbe essere solo una cosa passeggera, che poco dovrebbe influire sui mercati. Eppure la pressione sulle borse si farà sentire almeno fino a settembre, quando solo il calo delle temperature mostrerà se si è trattato solo di un fenomeno stagionale.

petrolio

Quale futuro per il prezzo del petrolio?

Quello che si teme è che non sia qualcosa di passeggero, ma un aumento che rientra in un piano strategico saudita che vede l’Arabia produrre greggio a ritmi elevati, con l’obiettivo di ostacolare la ripresa del mercato petrolifero dell’Iran e di mettere in difficoltà gli Stati Uniti.

Il futuro del greggio e del suo prezzo sarà deciso al prossimo vertice Opec, organizzato dal 26 al 28 settembre ad Algeri. E mentre ci si preoccupa della pressione sui mercati e dell’aumento di produzione, l’Agenzia internazionale dell’energia (Aie) ha abbassato le sue stime sulla crescita della domanda mondiale di petrolio, come conseguenza della Brexit. In particolare, il consumo di petrolio, il prossimo anno, dovrebbe crescere di ‘soli’ 1,12 milioni di barili al giorni a 97,5 milioni di barili al giorno, contro l’1,3 milioni stimati in precendenza.

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