Per la prima volta da Novembre 2015, il prezzo del petrolio al barile ha toccado 50$. Tra i motivi del rialzo, l’incendio in Canada e l’aumento della domanda
Sale il prezzo del petrolio. Nei mercati asiatici il Brent ha raggiunto i 50,7 dollari al barile e il Light crude i 49,93 dollari, spinti dall’aumento della domanda di Cina, India e Russia.
Perchè il prezzo del petrolio sale?
I motivi sono diversi, dai disordini in Nigeria all’incendio in Canada, alla crisi in Venezuela: la produzione mondiale di petrolio è calata, rendendo più appetibile al mercato il numero di barili prodotti.
Situazione particolarmente critica in Canada, dove a causa degli incendi sembrano la produzione sembra essere diminuita di 1 milione di barili al giorno. In Nigeria, invece, nelle scorse settimane alcuni intrusi hanno bloccato l’accesso della Exxon Mobil al punto di smercio di Qua Iboe, il più grande del paese: la produzione è scesa di circa 500.000 barili al giorno, attestandosi ai minimi di oltre 22 anni (di 1,4 milioni di b/d).
Negli Usa, il più grande consumatore di petrolio al mondo, le scorte di greggio sono diminuite di 4,2 milioni di barili, anche a causa dell’incendio in Canada. “Le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono in calo e dovrebbero continuare a diminuire per tutta l’estate”, hanno commentato gli analisti di Citi
A contribuire al calo di produzione, anche la crisi economica, politica e sociale che ha colpito il Venezuela.
“Il mercato del petrolio è passato dall’essere vicino alla saturazione delle scorte ad essere in deficit molto prima di quanto ci aspettassimo”, hanno affermato dalla Goldman Sachs. “Il mercato con ogni probabilità si è spostato in deficit a maggio…sostenuto sia dalla forte domanda che dal forte calo della produzione”.
Oltre agli evidenti problemi dei diversi Paesi, in effetti, è anche aumentata la domanda. Basti pensare, per esempio, che gli automobilisti americani nelle ultime 4 settimane hanno consumato 9,6 milioni di barili al giorno di benzine, secondo il dipartimento dell’Energia, la più alta media stagionale da almeno un decennio. Anche la domanda di Cina, India e Russia è in aumento.
Prezzo petrolio in rialzo: quanto durerà?
Difficile fare previsioni certe, ma alcuni analisti non credono molto in questa risalita. C’è da dire, infatti, che continua la lotta tra Arabia Saudita e Iran per primeggiare nel settore. I due Paesi continuano ad aumentare la loro produzione e presto la cosa ricadrà sul mercato(l’Iran ha effettivamente recuperato i livelli produttivi di prima delle sanzioni, con 3,6 mbg in aprile). Anche il Canada non tarderà molto a rimettersi in piedi, anzi il Paese è già all’opera per compensare gli stop dovuti agli incendi che hanno colpiti le aree di estrazione del paese.
Il prossimo vertice Opec, in programma la prossima settimana a Vienna, non dovrebbe riservare sorprese: non ci si attende certo un taglio di produzione e nemmeno un accordo per congelare l’output.