“Saudi 2030 Vision” è il piano di sviluppo economico che dovrebbe portare l’Arabia Saudita ad affrancarsi dal petrolio, entro il 2030
Affrancarsi dal petrolio e dal suo destino. È questo l’obiettivo ultimo di “Saudi 2030 Vision”, il programma economico approvato ieri dal re e dal governo saudita. “Penso che saremo capaci di vivere senza petrolio: ne avremo bisogno ma potremo vivere senza”, ha affermato Mohammed bin Salman, il figlio del re e vice principe ereditario. Si tratta, per il Paese, di una vera e propria rivoluzione, dal momento che, attualmente, quasi l’80% del reddito saudita viene dal greggio.
È stato proprio il principe a rivelare qualche dettaglio del piano al 2030, in una intervista ad al-Arabiya, la tv di famiglia. Il primo cambiamento interessa Saudi Aramco, l’azienda nazionale petrolifera, che sarà trasformata in in una holding e il 5% sarà messo sul mercato. Verrà stabilito un fondo sovrano, da 2mila miliardi, per gli investimenti nel settore non petrolifero. Per racimolare il denaro verranno aumentate le tasse (non a discapito dei più poveri, ha rassicurato il principe) e le tariffe per beni di lusso, pedaggi stradali e benzina. Si prevede una riduzione delle spese militari e alcuni tagli pesanti ai sussidi.
Tutto questo e tanto altro dovrebbe rendere l’Arabia Saudita, secondo i piani del principe Mohammed, indipendente dal greggio entro il 2020, tra soli 4 anni (con introiti non petroliferi pari a 100 miliardi di dollari l’anno ). L’Arabia punterà anche alle scorte minerarie del Paese: oro, zinco, fosfati e uranio. Il Paese possiede il 6% delle riserve mondiali di uranio: «un altro petrolio che non abbiamo ancora sfruttato», ammette Mohammed.
Il giovane principe ha obiettivi ambiziosi. I piani di sviluppo economico dovrebbero portare la quota dei privati nell’economia locale dal 40% al 60%, la riduzione della disoccupazione al 7,6% (ora 11%) e la crescita del reddito non petrolifero a 1.000 miliardi di riyal (267 miliardi di dollari) dagli attuali 163 miliardi di riyal (44 miliardi di dollari).
Non solo. Mohammed bin Salman, come riporta il sito Alarabiya, ha anche accennato ai diritti delle donne. “Crediamo che le donne abbiano diritti in Islam non hanno ancora ottenuto” ha detto il principe. Nel regno conservatore, infatti, alle donne è vietata la guida.
Arabia Saudita: chi è Mohammed bin Salman?
Il principe Mohammed bin Salman, vice erede e figlio prediletto di re Salman, è l’uomo della rivoluzione. Non sopporta la poligamia, è un gran lettore, è un fan di Apple e crede che le donne debbano guidare. Una infografica di Bloomberg ne mette in rilievo alcune caratteristiche.