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Ipo Technogym

Ipo Technogym: storia di un successo tutto italiano

L’Ipo Technogym potrebbe arrivare a metà maggio. La storia di successo di una azienda italiana: da un garage di Gambettola alla conquista del mondo L’Ipo Technogym è alle porte. La nota azienda romagnola leader nelle soluzioni Fitness e Wellness sarà la prima matricola del 2016. La società si prepara a sbarcare sui listini di Piazza…

L’Ipo Technogym potrebbe arrivare a metà maggio. La storia di successo di una azienda italiana: da un garage di Gambettola alla conquista del mondo

L’Ipo Technogym è alle porte. La nota azienda romagnola leader nelle soluzioni Fitness e Wellness sarà la prima matricola del 2016. La società si prepara a sbarcare sui listini di Piazza Affari per metà maggio, quando la Consob dovrebbe dare l’ok all’operazione. Ieri da Londra, i fratelli Alessandri, Nerio e PierLuigi, hanno dato il via al tour per l’Ipo Technogym: durerà 10 giorni, fino al 28 aprile, toccando Francoforte, Parigi, New York e Boston. Tra le varie tappe, anche Milano, ma non si sa ancora la data (manca ancora l’imprimatur di Consob al prospetto informativo).

La forchetta di prezzo del collocamento è stata fissata tra i €3 e i €3,75: in base a questi dati, Technogym avrà una dimensione minima di 603 milioni fino a un massimo di 753 milioni. Stime più basse rispetto alle indiscrezioni circolate nei mesi scorsi, in cui si ipotizzava un valore attorno al miliardo. A cedere i propri titoli è il fondo Arle, che rimarrà azionista minoritaria: tramite la scatola Salhouse Holding verranno piazzate 50 milioni di azioni (il 28,75% dell’azienda).

quotazione technogym

Ipo Technogym: dal garage di casa allo sbarco in Borsa

Una storia di innovazione e successi quella di Technogym. Nerio Alessandri, a vent’anni, costruiva piccoli attrezzi da palestra nel suo garage per gli amici. Tutto è iniziato per hobby, poi, per caso, gli capitò di vendere alcune delle sue attrezzature alle prime palestre che aprivano sulla costiera romagnola. Nasce una piccola azienda che fattura, nel 1983, appena 600 mila lire (aveva venduto due attrezzature alla Champion di Cesena, con la clausola “soddisfatti o rimborsati”). Ma ben presto i modelli innovativi, l’estetica gradevole e la possibilità di allenare più muscoli contemporaneamente con un solo attrezzo avrebbero portato la piccola azienda a guadagnarsi una posizione di leadership nel mercato internazionale.

In poco tempo il garage di casa diventa troppo piccolo e viene rimpiazzato da un capannone in affitto a Gambettola. Pian piano i metri quadri si estendono e i nuovi contratti portano alla nascita di nuove sedi: l’italiana Technogym conquista il mondo.

La parola chiave di questo successo è innovazione. Quando negli anni ’80 c’era la moda del body building, Nerio Allessandri era proiettato sul fitness. Quando il fitness oramai dilagava, Alessandri era proiettato a fare dell’azienda una wellness company. L’azienda investe, ogni anno, il 6% del fatturato nella ricerca diretta, mentre uno staff corposo (più di 150 persone tra ingegneri, medici sportivi ortopedici e tecnici) è da sempre impegnato a sviluppare nuovi prodotti. Ogni attrezzo nasce dopo approfondite ricerche mediche e connette alla tecnologia in sé la possibilità di personalizzare l’allenamento.

Nel 2007 Technogym ha allestito la palestra del quartier generale di Google, nel 2008 poteva vantarsi di essere l’unico Partner non cinese dei Giochi olimpici. È la prima azienda al mondo che si è aggiudicata un contratto esclusivo per quattro Olimpiadi consecutive.

Ottimismo e innovazione sono le parole chiavi per la quotazione Technogym. “Per noi è un progetto a lungo termine, lo sbarco in Borsa avviene a prescindere dalle fluttuazioni dei mercati. E soprattutto, è una scelta fatta anche in un’ottica di managerializzazione dell’azienda”, ha commentato Alessandri, per il quale l’Ipo Technogym rappresenta un traguardo imprenditoriale e un trampolino industriale.

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