skip to Main Content

ENI

Gli analisti apprezzano gli sforzi di ENI

Nonostante Eni abbia chiuso il secondo trimestre in rosso riesce incassare gli apprezzamenti degli analisti. Il titolo Eni tiene duro e si muove in linea con l’andamento generale del mercato e fa segnare un +0,06% a 15,85 euro a fronte del +0,1% del Ftse Mib. Anche se sui dati semestrali di Eni pesano la debacle di…

Anche se sui dati semestrali di Eni pesano la debacle di Saipem, il calo dei prezzi del petrolio e il peggioramento dello scenario internazionale, la società riesce a mantenere l’utile netto adjusted in positivo a quota 0,79 miliardi di euro.

E’ vero che il gruppo chiude il secondo trimestre dell’anno in perdita di 0,11 miliardi, ma gli analisti sembrano apprezzare gli sforzi portati avanti dal “Cane a sei Zampe” per reagire alle difficoltà del quadro congiunturale.

Positivi i commenti dell’amministratore delegato Claudio de Scalzi: «Nel primo semestre di quest’anno abbiamo conseguito ottimi risultati industriali in tutti i business che ci hanno consentito di rivedere al rialzo alcuni degli obiettivi del piano strategico presentato a marzo. Nel settore upstream abbiamo raggiunto una crescita produttiva record e abbiamo contenuto significativamente i costi».

Bernstein afferma: «guardando al di la’ della debacle di Saipem, i risultati di Eni sono veramente notevoli. L’aspetto chiave e’ il cash flow di 5,7 mld euro nel primo semestre, lo stesso livello dello stesso periodo del 2014 nonostante un calo del 45% del prezzo del petrolio e gli 0,9 mld assorbiti da Saipem. E’ un dato incredibile. Eni merita secondo gli esperti multipli maggiori rispetto ad altri gruppi del settore, anche perche’ la generazione di cassa sara’ ancora piu’ forte nel secondo semestre. Il miglioramento della guidance sulla produzione e’ un punto cruciale ed in assenza di eventi imprevisti la guidance salira’ ancora».

Anche gli analisti di Banca Akros danno fiducia al gruppo: «risultati trimestrali in calo anno su anno per via di minori prezzi di realizzazione e di elementi straordinari per Saipem. Non crediamo che i conti trimestali possano essere considerati un catalizzatore per l’azione. Secondo noi, la solida crescita della produzione, abbinata agli esiti positivi del processo di ristrutturazione nel mid/downstream, rende Eni un’interessante opportunita’ di investimento».

Eni
L’Ad di Eni Claudio Descalzi

E’ infatti la produzione a offrire i segnali più incoraggianti. La società ha segnato un aumento del 10,7% raggiungendo 1,754 milioni di barili al giorno. Dati che consentono una revisione della crescita prevista per quest’anno passando dal +%5 al +7%. Si tratta del tasso di crescita della produzione più alto degli ultimi 10 anni. Miglioramenti anche nel settore gas e power nella chimica e raffinazione.

E’ proprio nel miglioramento delle performance sulla produzione che di mostra fiducioso Descalzi: «ll recente avvio della produzione del campo di Perla, in Venezuela, e l’ormai prossimo avvio di Goliat, in Norvegia, forniranno un contributo importante nella seconda parte dell’anno».

Back To Top