Non è vero che non ci sono alternative europee a Starlink, il servizio di Internet satellitare di SpaceX, la società aerospaziale di Elon Musk.
Ne è convinto il direttore generale dell’Agenzia spaziale europea (Esa) così come i capi delle aziende, interpellati da Report, la trasmissione di Rai 3 condotta da Sigfrido Ranucci, a Bruxelles in occasione della diciassettesima European Space Conference.
L’Italia sta puntando a Starlink per le comunicazioni governative sicure. A inizio anno, in conferenza stampa la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha difeso le interlocuzioni del governo con SpaceX, affermando che il sistema Starlink non ha “alcuna alternativa pubblica”.
Già perché l’opzione europea è Iris2, l’iniziativa della Commissione europea progettata per offrire comunicazioni sicure per i governi e le agenzie europee con cui l’Ue mira a posizionarsi nella gestione dei sistemi satellitari in cui attualmente spadroneggia Starlink ancora non decolla. Se SpaceX ha già dispiegato oltre 6mila satelliti Starlink nello spazio (la metà di quelli in orbita), per Iris2 si punta a raggiungere la piena operatività nei primi anni del 2030. Quindi un’alternativa non al momento praticabile.
Eppure non sarebbe l’unica opzione secondo il capo dell’Esa e i rappresentanti delle tre aziende europee che gestiscono le comunicazioni satellitari.
Tutti i dettagli.
COSA HA DETTO IL NUMERO UNO DI LEONARDO
Mentre Elon Musk “con il governo federale americano, aveva idee nuove e investiva in ricerca e sviluppo, noi non siamo stati sufficientemente rapidi e inventivi da essere competitivi”, ha spiegato Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, colosso nazionale di aerospazio e difesa, a Report. Alla domanda se Leonardo non è in grado di offrire lo stesso servizio, Cingolani ha risposto: “Una parte del mestiere la possiamo fare, noi una parte andrà sicuramente recuperata, il gap c’è ed è inutile che lo nascondiamo quindi dobbiamo lavorare per per accelerare la capacità europea di produrre le sue costellazioni”.
LA LEADERSHIP DI STARLINK CON I SATELLITI IN ORBITA BASSA
SpaceX ha superato i rivali fornendo Internet a banda larga attraverso la sua rete di circa 7.000 satelliti Starlink ed è operativo in oltre 100 paesi. Inoltre, Starlink può fornire servizi a bassa latenza con satelliti Leo in orbita molto più vicini alla Terra rispetto a quelli Geo.
D’altronde Iris2, la costellazione di 290 satelliti di cui 170 in orbita bassa attuata dal consorzio SpaceRise composto da Ses, Eutelsat e Hispasat, risposta europea alla costellazione satellitare Starlink di Elon Musk, punta a fornire servizi di connettività sicuri per gli Stati membri e le autorità governative non prima del 2030.
COSA FARÀ IRIS2 SECONDO L’ESA
Secondo il direttore della connettività e delle comunicazioni sicure dell’Agenzia spaziale europea, Laurent Jaffart, “Iris2 permetterà di avere una connessione segreta per i governi europei, basata esclusivamente su tecnologia europea senza che il segnale transiti in paesi in cui queste informazioni possano essere potenzialmente compromesse. Si tratta di informazioni critiche non basta avere delle chiavi di crittografia proprietarie, è fondamentale sapere dove transitano i dati e un sistema come Starlink non offre sicurezza su questo”.
Come ha ricordato il rappresentante Esa ai microfoni di Report, Iris2 costerà “circa 11 miliardi con un partenariato pubblico privato”. “Il ruolo dell’Italia è fondamentale” sottolinea Jaffar a Report, non solo “ospiterà la principale stazione terrestre, ma parteciperà in tutti i segmenti del progetto con un ritorno importante in posti di lavoro per i cittadini”.
“La cosa più importante è che dobbiamo essere strategicamente autonomi, dobbiamo garantire la nostra connettività satellitare con i nostri satelliti per i nostri cittadini europei, con i nostri valori europei che significa sovrani, essere sicuri essere competitivi competitivi” ha concluso il direttore della connettività dell’Esa a Report.
LA POSIZIONE DEL COMMISSARIO EUROPEO ALLA DIFESA E ALLO SPAZIO
“Per quanto ci riguarda siamo tutti pronti a partecipare allo sviluppo di Iris2 che è la nostra risposta ad alcuni problemi e sfide che sapete tutti noi stiamo affrontando specialmente in Europa” ha dichiarato Andrius Kubilius, commissario europeo per la difesa e lo spazio di rimando alla domanda di Report. “Spero che l’idea di continuare in questo modo sia una specificità italiana che un tempo era nota in Europa per la sua forza nel settore dello spazio” ha aggiunto in risposta agli interrogativi sulle interlocuzioni dell’Italia con Starlink.
E QUELLA DEL DG ESA SU STARLINK
“L’Italia è un membro molto forte della comunità spaziale in Europa ha fornito il massimo livello di finanziamento ai programmi di ricerca ed è bene integrata e molti programmi tra cui anche le telecomunicazioni ma anche in copernicus e Galileo”, ha evidenziato ai microfoni di Report Joseph Aschbacher il direttore dell’Agenzia spaziale europea (Esa).
Secondo Aschbacher, “non è vero che in questo settore c’è un monopolio commerciale di Starlink, c’è un’alternativa europea chiamata Oneweb che funziona e poi c’è Eutelsat che offre un servizio molto simile a quello di Starlink. Infine c’è un progetto che sviluppiamo con la commissione si chiama GovSatCom, che è un servizio crittografato che sarà disponibile entro la fine di quest’anno”.
“Quindi sì abbiamo alternative europee e possono essere utilizzate da subito”, ha ribadito il numero uno dell’Esa.
E quello che dice il direttore dell’Esa ci viene confermato anche da alcuni rappresentanti delle tre aziende europee che gestiscono le comunicazioni satellitari ma tutto a camera bassa perché si tratta di aziende che hanno contratti pubblici e i loro manager preferiscono non esporsi, ha riportato Report.
“Non possiamo interferire con le scelte politiche italiane, possiamo offrire questo servizio certo, possiamo chiamare la signora Meloni e proporlo già domattina” ha dichiarato uno dei manager a Report.
E IL COSTO?
E le loro proposte costerebbe meno di 1,5 miliardi di euro, cioè il costo dell’eventuale accordo con Starlink? “Beh sicuro” hanno riposto.
ONEWEB E EUTELSAT ALTERNATIVE EUROPEE A STARLINK SECONDO L’ESA
Dunque secondo l’Esa e i manager delle aziende europee, ci sono già delle alternative made in Europe alla proposta di SpaceX per le comunicazioni satellitari sicure.
OneWeb è la rete britannica di proprietà della società satellitare francese Eutelsat, che sta attualmente costruendo una mega costellazione di 654 satelliti in orbita terrestre bassa per fornire copertura Internet a banda larga ai clienti di tutto il pianeta. “Nonostante questo, il servizio non è ancora attivo a livello globale, sembra per problemi nell’organizzare le strutture di terra. Eutelsat ha però dichiarato che sarà attivo a partire dalla primavera 2025” precisava a fine ottobre Astrospace.
Attualmente, Eutelsat ha una flotta di 35 satelliti geostazionari per la banda larga e la trasmissione TV, insieme a 654 veicoli spaziali OneWeb in Leo, ricordava la scorsa settimana SpaceNews. L’operatore vede la sua flotta Geo come un elemento di differenziazione chiave rispetto ai provider di banda larga Leo-only come Starlink, offrendo ridondanza e capacità aggiuntiva in aree ad alto traffico, aggiunge la testata.
Eutelsat prevede di spendere fino a 2,2 miliardi di euro per distribuire 440 satelliti Leo necessari a sostenere la costellazione di OneWeb prima di iniziare a distribuire 264 satelliti Leo per la rete multiorbitale Iris2.
“Con le costellazioni Leo di Amazon e Telesat ancora lontane anni dall’implementazione, OneWeb rimane l’unico concorrente significativo di Starlink. Tuttavia, i ritardi nelle infrastrutture di terra continuano a impedire a OneWeb di lanciare servizi commerciali globali” rileva ancora Spacenews.
IRIS2, FIRMATO IL PRIMO CONTRATTO SPACERISE
Ed ecco infine che torniamo sul progetto Iris2.
Come ha rivelato il 14 febbraio la Tribune, il consorzio SpaceRise ha firmato un contratto di autorizzazione a procedere (ATP) del valore di diverse decine di milioni di euro con Thales Alenia Space, in qualità di architetto della costellazione, per iniziare i lavori su Iris2. Si riferiscono agli studi sulla rimozione del rischio della costellazione.
“È un piccolo passo” sottolinea il quotidiano francese. “Un piccolo passo certamente promettente ma che non mette ancora la costellazione satellitare europea Iris2 sulla strada del successo, poiché le posizioni tra il consorzio SpaceRise composto dai tre operatori – Eutelsat (Francia), Ses (Lussemburgo) e Hispasat (Spagna) – e i produttori (in particolare Airbus Defence and Space e Thales Alenia Space) restano molto distanti”.
“Il contratto, della durata di tre mesi, è rinnovabile fino alla fine dell’anno. Al termine di questi lavori, gli operatori potranno pronunciarsi sulla fattibilità di questo programma” conclude La Tribune. Quindi la strada per l’operatività di Iris2 è ancora molto lunga all’orizzonte.