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Oneweb Eutelsat

Ecco come la francese Eutelsat con l’inglese OneWeb tenta il sorpasso di SpaceX

L’azienda francese Eutelsat conferma le trattative in corso per una possibile fusione con l'operatore satellitare britannico OneWeb, la società salvata dalla bancarotta dal governo del premier britannico Boris Johnson.

Imminente la fusione tra Eutelsat e OneWeb per dar vita a un colosso satellitare e vincere la corsa per lo sviluppo di costellazioni di satelliti in orbita bassa.

La società satellitare francese Eutelsat ha dichiarato di essere in trattative con la rivale britannica OneWeb su un possibile accordo di fusione, che aiuterebbe entrambe le società a sfidare Starlink di SpaceX di proprietà di Elon Musk e Project Kuiper di Amazon nella costruzione di costellazioni di satelliti a bassa orbita.

“A seguito di recenti voci di mercato, Eutelsat Communications conferma di aver avviato discussioni con i suoi co-azionisti in OneWeb in merito a una potenziale combinazione di tutte le azioni per creare un leader globale nella connettività con attività Geo/Leo complementari”, ha affermato Eutelsat lunedì.

Come aveva rivelato il Financial Times, l’accordo comporterà l’acquisizione di OneWeb da parte di Eutelsat, che possiede già una partecipazione del 24% nella società con sede nel Regno Unito.

Il legame è anche politicamente delicato, in quanto riunirebbe il miliardario indiano Sunil Bharti Mittal, Francia, Cina e Gran Bretagna come azionisti della nuova società combinata. Nel luglio 2020 il governo Johnson e la multinazionale Bharti hanno investito ciascuno 500 milioni di sterline per salvare OneWeb dalla bancarotta.

OneWeb è ora di proprietà del gruppo indiano Bharti (30%), Eutelsat (22,9%) e del governo britannico (17,6%). Secondo il Financial Times i governi di Londra e Parigi avranno entrambi un posto nel cda del nuovo operatore satellitare.

Tutti i dettagli.

LE TRATTETIVE IN CORSO

I colloqui in corso si basano su una transazione che porterebbe gli azionisti di Eutelsat e OneWeb a detenere ciascuno il 50% della nuova entità combinata. Ma non ci sono garanzie di un accordo finale, ha specificato stamani Eutelsat.

“La transazione sarebbe strutturata come un conferimento da parte degli azionisti di OneWeb della loro partecipazione in OneWeb a Eutelsat in cambio di azioni Eutelsat di nuova emissione” ha aggiunto la società francese.

IL POSSIBILE ASSETTO SOCIETARIO

La combinazione delle due società riunirà i governi britannico, francese e cinese, nonché il miliardario indiano Sunil Bharti Mittal come azionisti di uno dei più grandi operatori satellitari al mondo.

Eutelsat, quotata a Parigi, ha un valore di mercato di 2,4 miliardi di euro e ha circa 3 miliardi di euro di indebitamento netto a fine 2021. È posseduta principalmente dalla stato francese attraverso banca pubblica Bpifrance, fino al 19,8% (dopo un ritiro in crescita del 6,7% lo scorso febbraio ), ma anche dal fondo sovrano China Investment Corporation, il suo quarto azionista con il 5% secondo i dati Refinitiv, riporta La Tribune.

L’accordo valuta la quota di OneWeb del governo del Regno Unito intorno ai 600 milioni di dollari, hanno detto due fonti al Ft, una somma pari a 100 milioni di dollari in più rispetto a quanto inizialmente investito nel 2020.

Il Regno Unito, invece, controlla poco meno del 18% di OneWeb mentre Mittal ha una partecipazione del 30%. Tali quote saranno ridistribuite in seguito all’accordo.

SFIDARE STARLINK E PROGJET KUIPER

OneWeb prevede di avere una rete Internet globale operativa entro la fine del 2022 grazie a una costellazione di 650 satelliti. Circa due terzi sono in servizio oggi, in particolare lanciati da Arianespace su Soyuz. Si prevede che la domanda di lanci di satelliti accelererà dopo che le recenti sanzioni hanno messo da parte l’industria russa dei lanci spaziali e le gigantesche costellazioni di satelliti potrebbero offrire un nuovo canale per trasmettere Internet a banda larga dallo spazio.

Eutelsat ha affermato di stimare che il mercato della “connettività satellitare” varrà circa 16 miliardi di dollari entro il 2030.

La transazione rafforzerebbe entrambe le società nella corsa alla costruzione di una costellazione di satelliti a bassa orbita, sfidando Starlink di SpaceX e Project Kuiper di Amazon.

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