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La Francia pronta a scendere dall’Eurodrone di Airbus, Leonardo e Dassault?

La Francia starebbe valutando le condizioni per uscire dal programma europeo attualmente in fase di sviluppo per il primo sistema a pilotaggio remoto nato dalla collaborazione europea tra le industrie del settore: Airbus, Dassault e Leonardo.

La Francia potrebbe uscire dall’Eurodrone?

Secondo quanto rivelato da La Tribune, Parigi ha iniziato a valutare la possibilità di ritirarsi dall’Eurodrone. Ovvero il programma per il velivolo armato a pilotaggio remoto Male (Medium Altitude Long Endurance) Rpas lanciato nel 2015 partecipano infatti Germania, Francia, Spagna e Italia con le rispettive industrie Airbus, Dassault e Leonardo.

Il quotidiano francese rivela che la Francia ha condiviso queste riflessioni con i paesi partner del programma.

Ad oggi l’Eurodrone beneficia di una dotazione di 100 milioni di euro concessa dall’Ue nell’ambito Edidp per lo sviluppo industriale della difesa europea. Il valore stimato del programma è di oltre 7 miliardi di euro. Era il 24 febbraio 2022 quando Airbus e l’Occar hanno firmato il contratto globale Eurodrone che include lo sviluppo e la produzione di 20 sistemi e 5 anni di supporto iniziale in servizio.

“Il velivolo è in fase di sviluppo per ridurre la dipendenza europea da soluzioni non europee come l’MQ-9B statunitense. È progettato per supportare missioni di intelligence, sorveglianza, acquisizione di obiettivi e ricognizione (ISTAR), ma è stato ostacolato da ritardi e costi crescenti” commentava a inizio anno la testata specializzata americana Breaking Defense.

Sull’eventuale mossa di Parigi “Non c’è stata alcuna decisione”, assicura La Tribune. La decisione verrà probabilmente presa a fine estate o inizio autunno (fine settembre/inizio ottobre). Si parla anche di riorientare operativamente questo programma verso missioni di sicurezza, precisa il quotidiano.

Tutti i dettagli.

VALUTAZIONI IN CORSO DA PARTE DI PARIGI

Secondo fonti di La Tribune, “la Francia starebbe attualmente studiando un possibile lancio dell’Eurodrone, un programma di droni MALE (Media Altitudine, Lunga Durata) portato avanti in cooperazione tra Germania, Spagna, Francia e Italia”.

Tuttavia, non si può parlare di un ritiro unilaterale di Parigi dal programma, specifica la testata. I quattro Paesi si sono impegnati nel febbraio 2022 ad acquisire 21 sistemi, tra cui 63 droni (incluse le opzioni). Per questo motivo il paese ha chiesto ai partner europei di studiare congiuntamente le conseguenze industriali e operative dell’uscita dal programma.

COS’È L’EURODRONE

L’Eurodrone, o Male Rpas, è un sistema aereo a pilotaggio remoto, a media altitudine e lunga durata, con capacità versatili e adattabili che lo rendono la piattaforma perfetta per missioni di intelligence, sorveglianza, acquisizione obiettivi e ricognizione o per operazioni che coinvolgono la sicurezza nazionale. L’architettura aperta, che fa parte della sua progettazione a prova di futuro, permetterà l’incremento e l’adattamento delle capacità dei sistemi in base alle esigenze future delle forze armate coinvolte.

“Dotato di una tecnologia innovativa e all’avanguardia e progettato per diventare uno dei pilastri principali di qualsiasi futuro sistema aereo da combattimento, l’Eurodrone sarà un elemento indispensabile per facilitare la prevenzione dei conflitti internazionali e la gestione delle crisi, garantendo la superiorità operativa alle nazioni, soprattutto nel contesto delle missioni di Intelligence, Surveillance, Target Acquisition e Reconnaissance (ISTAR)” spiega una nota di Airbus.

A CHE PUNTO È IL PROGRAMMA

Nel maggio 2024 il programma Eurodrone ha superato la Preliminary Design Review (Pdr). Inizialmente prevista per la fine del 2023, il programma ha completato soltanto l’anno scorso questa milestone con l’Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti (Occar) e i rappresentanti delle quattro nazioni clienti (Francia, Germania, Italia e Spagna) alla presenza dei tre Major Sub-Contractor (MSC), Airbus Defence and Space Spain, Dassault Aviation e Leonardo.

Lo sviluppo e la produzione di 20 sistemi Eurodrone, suddivisi tra 60 aeromobili e 40 stazioni di controllo a terra, sono legati a un “contratto globale” firmato tra Occar e Airbus nel 2022.

COSA PREVEDE IL CONTRATTO GLOBALE PER L’EURODRONE

Nello specifico, il contratto globale prevede la produzione di 20 sistemi (un sistema equivale a tre droni e due stazioni di controllo a terra) e il mantenimento in fase operativa iniziale per cinque anni. In particolare, sono sette sistemi per la Germania, cinque per l’Italia (+ 2 opzionali), quattro per la Francia (+ 2 opzionali) e quattro per la Spagna (+ 2 opzionali).

Quindi l’Italia comprerà 15 droni e “ha il 23%, con una spesa di circa 1,8 miliardi” secondo quanto riportato all’epoca della sigla del contatto dal Sole 24 Ore. “Anche Francia e Spagna hanno il 23%, la Germania il 31%”.

Nel nostro paese al programma Eurodrone è legato anche il futuro del sito Grottaglie della divisione Aerostrutture di Leonardo, impegnato nel superamento della monocommittenza dal momento che dall’avvio lavora soltanto alle sezioni della fusoliera in fibra di carbonio del Boeing 787.

Il 16 marzo 2023 Aeroporti di Puglia e Leonardo hanno firmato un contratto per la sub-concessione ventennale dell’hangar two dello scalo ionico per il progetto Eurodrone per cui “è prevista l’implementazione di tutti i processi sulla tecnologia dell’ala, con fabbricazione a Foggia e montaggio a Grottaglie”.

Sul suo sito web, Occar nota che “la consegna di articoli di serie ai PPS [Participating Partner States] è mirata entro la fine del decennio” e l’aeromobile diventerà un “abilitatore chiave” per qualsiasi sistema di combattimento (Future Combat Air System) del futuro.

Resta da vedere, precisava sempre Breaking Defense, se un primo volo del prototipo di aereo, programmato per il 2027, andrà avanti come previsto.

L’INTERESSE DI ALTRI PAESI

Nel frattempo, il programma ha attirato anche l’interesse di altri potenziali partner.

Il 21 gennaio 2025 l’Occar ha accolto l’India nel programma multinazionale di aeromobili Eurodrone, diventando il secondo paese dell’Asia-Pacifico dopo il Giappone a ricevere lo status di osservatore.

L’interesse dell’India per Eurodrone si basa su una dichiarazione congiunta firmata con la Germania nell’ottobre 2024 per approfondire la cooperazione in materia di difesa e che include un “focus specifico sulla collaborazione tecnologica, produzione/co-produzione e co-sviluppo di piattaforme e attrezzature di difesa”.

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