Pronta al lancio Iris2, la costellazione di satelliti Internet, risposta europea alla costellazione di satelliti per connessioni Internet Starlink di Elon Musk.
L’Agenzia spaziale europea (Esa) ha approvato l’impegno per il proprio contributo finanziario pari a 600 milioni di euro (sottoscritto durante la ministeriale di novembre 2022), destinato a questa nuova infrastruttura multiorbita europea. È quanto ha rivelato ieri La Tribune.
La costellazione Iris2 dovrebbe fornire all’Europa una “spina dorsale di comunicazioni sicura e competitiva” e migliorare la sua capacità di rispondere alle crisi, proteggere le infrastrutture e colmare il divario digitale.
In attesa della firma ufficiale del contratto Iris2 il 16 dicembre tra la Commissione europea e il consorzio SpaceRise (Space Consortium for a Resilient, Interconnected and Secure Europe composto da Ses, Eutelsat e Hispasat), secondo la data rivelata da BFMTV, l’Esa – ovvero gli Stati membri – hanno concordato ieri di avviare il contributo finanziario, secondo fonti confermate del quotidiano francese.
Tutti i dettagli.
AL VIA IL CONTRIBUTO DELL’ESA PER IRIS2
Il Comitato di Politica Industriale (IPC) dell’Esa, che definisce e attua la politica industriale dell’Agenzia Spaziale Europea, ha approvato l’aggiudicazione di contratti, destinati a svolgere lavori tecnologici e studi di fattibilità verso i fornitori di Iris2, spiega La Tribune.
intanto, lo scorso 31 ottobre la Commissione europea ha dato il via libera alla finalizzazione del contratto con il consorzio SpaceRise per l’acquisizione di questa nuova infrastruttura multiorbita.
Composta da tre operatori di rete satellitare europei (Ses, Eutelsat e Hispasat), SpaceRise è stata scelta dalla Commissione per gestire il contratto di concessione relativo allo sviluppo, all’implementazione e al funzionamento di Iris2.
Il consorzio SpaceRise è affiancato da un gruppo di subappaltatori tra cui Thales Alenia Space, OHB, Airbus Defence and Space, Telespazio, Deutsche Telekom, Orange, Hisdesat e Thales SIX che operano in tutti i segmenti dell’ecosistema delle telecomunicazioni satellitari per la fornitura del ambito del contratto di concessione.
COS’È IRIS2
Come progetto spaziale più importante dell’Unione europea dopo i programmi Galileo (posizionamento satellitare) e Copernicus (monitoraggio del clima), Iris2 prevede una rete di satelliti multiorbitali di 290 satelliti, di cui 170 in orbita bassa, da lanciare tra il 2025 e il 2027. Lo scopo è assicurare connessioni sicure, in particolare per uso militare e anche in caso di incapacità delle infrastrutture terrestri, in un contesto di crescenti minacce alla sicurezza informatica. L’importanza strategica di questo tipo di infrastrutture è cresciuta, come dimostrato dall’uso dei sistemi di comunicazione Starlink nella guerra in corso in Ucraina.
La connettività satellitare globale sta rapidamente diventando una risorsa strategica per la sicurezza, la protezione e la resilienza e l’Ue deve garantire urgentemente un accesso garantito e senza restrizioni che non dipenda da terze parti, secondo la Commissione.
Dunque Iris2 è la l’alternativa del Vecchio Continente ai progetto Starlink, Amazon Kuiper e OneWeb.
L’OBIETTIVO
“Grazie al sistema satellitare multiorbita Iris2, l’Europa potrà rispondere meglio alle situazioni di crisi, proteggere le infrastrutture essenziali e combattere il divario digitale”, ha spiegato Eutelsat in un comunicato stampa pubblicato il 31 ottobre.
LA FORMULA DEL PARTNERIATO PUBBLICO-PRIVATO
Si tratta di un partenariato pubblico-privato (PPP) che sarà finanziato da una combinazione di di investimenti pubblici – Unione europea (2,4 miliardi di euro al momento) e Agenzia spaziale europea (600 milioni) – sia da investimenti privati realizzati dai tre operatori riuniti in SpaceRise (Ses, Eutelsat e Hispasat), segnala La Tribune. Il valore del programma è di 10,6 miliardi di euro, secondo Les Echos.
L’ALTERNATIVA EUROPEA A STARLINK DI MUSK
“La Commissione europea ha scelto un consorzio guidato da Ses, Eutelsat e Hispasat per distribuire la costellazione satellitare Iris2, poiché l’Unione europea cerca un proprio sistema satellitare a banda larga per garantire che il blocco non dipenda da entità straniere come Starlink di Elon Musk”, commenta Defense News.
Quel che è certo è che al momento SpaceX ha dispiegato oltre 7mila satelliti Starlink nello spazio (la metà di quelli in orbita) mentre per Iris2 si punta a raggiungere la piena operatività nei primi anni del 2030, uno slittamento di tre anni in avanti rispetto all’obiettivo iniziale che prevedeva il primo dispiegamento già alla fine del 2024 e il servizio completo nel 2027.
IL RUOLO DELL’ITALIA
Infine, come già detto, il consorzio SpaceRise è affiancato da un gruppo di subappaltatori tra cui Thales Alenia Space (joint-venture tra Thales al 67% e Leonardo al 33%) e Telespazio (joint-venture tra Leonardo al 67% e Thales al 33%). Anche il nostro paese è quindi coinvolto nel progetto.
Inoltre, lo scorso marzo il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha annunciato che il Centro Spaziale del Fucino di Telespazio è stato individuato in sede europea come il luogo che ospiterà il principale dei tre centri di controllo della nuova galassia di satelliti Iris2.