Pronto alla partenza il progetto Iris2, la costellazione di satelliti Internet, risposta europea alla costellazione di satelliti per connessioni Internet Starlink di Elon Musk.
Il 31 ottobre la Commissione europea ha dato il via libera alla finalizzazione del contratto con il consorzio SpaceRise per l’acquisizione di questa nuova infrastruttura multiorbita.
Composta da tre operatori di rete satellitare europei (Ses, Eutelsat e Hispasat), SpaceRise è stata scelta dalla Commissione per gestire il contratto di concessione relativo allo sviluppo, all’implementazione e al funzionamento di Iris2.
Il consorzio SpaceRise è affiancato da un gruppo di subappaltatori tra cui Thales Alenia Space, OHB, Airbus Defence and Space, Telespazio, Deutsche Telekom, Orange, Hisdesat e Thales SIX che operano in tutti i segmenti dell’ecosistema delle telecomunicazioni satellitari per la fornitura del ambito del contratto di concessione.
Anche il nostro paese è quindi coinvolto nel progetto. Inoltre, lo scorso marzo il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha annunciato che il Centro Spaziale del Fucino è stato individuato in sede europea come il luogo che ospiterà il principale dei tre centri di controllo della nuova galassia di satelliti Iris 2.
Il contratto di concessione di 12 anni si basa su un partenariato pubblico-privato per acquisire un sistema composto da oltre 290 satelliti in orbite diverse (Meo e Leo) e il relativo segmento terrestre per fornire servizi pubblici all’inizio degli anni 2030. La firma del contratto di concessione è prevista per dicembre.
Tutti i dettagli.
COS’È IRIS2
Come progetto spaziale più importante dell’Unione europea dopo i programmi Galileo (posizionamento satellitare) e Copernicus (monitoraggio del clima), Iris² prevede una rete di satelliti multiorbitali di 290 satelliti, di cui 170 in orbita bassa, da lanciare tra il 2025 e il 2027. Lo scopo è assicurare connessioni sicure, in particolare per uso militare e anche in caso di incapacità delle infrastrutture terrestri, in un contesto di crescenti minacce alla sicurezza informatica. L’importanza strategica di questo tipo di infrastrutture è cresciuta, come dimostrato dall’uso dei sistemi di comunicazione Starlink nella guerra in corso in Ucraina.
Iris2 è la l’alternativa del Vecchio Continente ai progetto Starlink, Amazon Kuiper e OneWeb.
Questo sistema IRIS2 dovrebbe fornire all’Europa una “spina dorsale di comunicazioni sicura e competitiva” e migliorare la sua capacità di rispondere alle crisi, proteggere le infrastrutture e colmare il divario digitale.
L’OBIETTIVO
“Grazie al sistema satellitare multiorbita Iris2, l’Europa potrà rispondere meglio alle situazioni di crisi, proteggere le infrastrutture essenziali e combattere il divario digitale”, ha spiegato Eutelsat in un comunicato stampa pubblicato il 31 ottobre.
LA FORMULA DEL PARTNERIATO PUBBLICO-PRIVATO
Come già detto, si tratta di un partenariato pubblico-privato (PPP) che sarà finanziato da una combinazione di di investimenti pubblici – Unione europea (2,4 miliardi di euro al momento) e Agenzia spaziale europea (750 milioni) – sia da investimenti privati realizzati dai tre operatori riuniti in SpaceRise (Ses, Eutelsat e Hispasat), segnala La Tribune. Il valore del programma è di 10,6 miliardi di euro, secondo Les Echos.
L’ALTERNATIVA EUROPEA A STARLINK DI MUSK
“La Commissione europea ha scelto un consorzio guidato da Ses, Eutelsat e Hispasat per distribuire la costellazione satellitare Iris2, poiché l’Unione europea cerca un proprio sistema satellitare a banda larga per garantire che il blocco non dipenda da entità straniere come Starlink di Elon Musk”, commenta Defense News.
Quel che è certo al momento è che SpaceX ha dispiegato oltre 6mila satelliti Starlink in orbita mentre per Iris2 si punta a raggiungere la piena operatività nei primi anni del 2030, uno slittamento di tre anni in avanti rispetto all’obiettivo iniziale del 2027.