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Bono Fincantieri

Tutte le americanate di Fincantieri

Dalla costruzione del terminal crociere Msc a Miami alle commesse militari, tutti gli affari di Fincantieri negli Stati Uniti

 

A Miami Fincantieri ha iniziato la costruzione del terminal crociere Msc.

Il 10 marzo il gruppo cantieristico guidato da Giuseppe Bono ha annunciato la “posa della prima pietra” per la costruzione del nuovo terminal.

L’opera, realizzata da Fincantieri Infrastructure, sarà “il terminal più grande e all’avanguardia degli Stati Uniti e uno dei principali su scala internazionale e potrà ospitare contemporaneamente fino a tre navi di nuova generazione e a ridotto impatto ambientale, come le future navi a gas naturale liquefatto (Gnl) di Msc Crociere destinate ad entrare in servizio nei prossimi mesi, movimentando fino a 36.000 passeggeri al giorno”.

Fincantieri ribadisce così il suo interesse per gli Usa che non riguarda soltanto il settore crocieristico.

Va ricordato infatti che l’anno scorso il gruppo cantieristico di Trieste ha riconfermato la collaborazione con il Dipartimento di Difesa statunitense.

A un anno di distanza dal primo contratto, a maggio 2021 Fincantieri ha infatti conquistato un altro contratto dalla Marina statunitense (Us Navy).

Il Dipartimento della Difesa statunitense ha annunciato che la US Navy eserciterà l’opzione, del valore di circa 555 milioni di dollari, che assegna a Fincantieri Marinette Marine (Fmm) la costruzione della seconda fregata della classe “Constellation”.

Il progetto della marina statunitense, avviato a maggio 2020, prevede la costruzione di 20 nuove fregate lanciamissili, di cui dieci assegnate appunto al gruppo navale italiano, già a lavoro sulla progettazione della capoclasse.

Il tutto messo a segno da Fincantieri Marine Group (Fmg), la controllata statunitense del gruppo di Trieste.

Ecco i dettagli sugli affari di Fincantieri negli Stati Uniti.

IL NUOVO TERMINAL MSC

Fincantieri, attraverso la propria controllata Fincantieri Infrastructure, progetterà e realizzerà per MSC Crociere entro la fine del 2023 un nuovo terminal nella parte est del porto situato nella Biscayne Bay a Miami.

Il nuovo terminal sarà dotato di “soluzioni innovative ed ‘ecologicamente’ avanzate, tra cui la possibilità di alimentare le navi direttamente da terra con la corrente elettrica, riducendo così ulteriormente le emissioni”.

Il terminal disporrà di aree per uffici, un parcheggio multipiano per 2.400 veicoli e prevede la costruzione di un nuovo collegamento stradale. In programma inoltre l’edificazione di due banchine, lunghe complessivamente circa 750 metri; una terza sarà costruita dalla contea di Miami-Dade.

IL COSTO

La nuova infrastruttura crocieristica costerà circa 350 milioni di euro. “Rappresenta uno degli investimenti più importanti effettuati in anni recenti negli Stati Uniti da multinazionali a «matrice italiana»” sottolinea la nota di Fincantieri e Msc. Per l’operazione entrano in gioco Cdp e Intesa Sanpaolo che hanno strutturato un finanziamento in favore di Msc, che consentirà a Fincantieri di realizzare l’infrastruttura. Il progetto è garantito da Sace. E ha visto l’intervento anche di Simest per la stabilizzazione del tasso e il contributo in conto interessi.

IL PROGRAMMA CONSTELLATION PER LA MARINA AMERICANA

Ma negli Stati Uniti Fincantieri ha acquisito già il ruolo di leader nel business militare.

Nel 2020 Fmm si è aggiudicata una commessa da 795,1 milioni di dollari per il programma Constellation, la progettazione di dettaglio e la costruzione della capoclasse delle nuove fregate multiruolo statunitensi Ffg(x). Il contratto prevede la realizzazione della prima fregata con l’opzione per 9 ulteriori navi, oltre al supporto post vendita e l’addestramento degli equipaggi. L’aggiudicazione ha rappresentato una importante evoluzione del profilo strategico delle operations americane, “Per la prima volta, infatti, la controllata americana, Fincantieri Marinette Marine ricoprirà il ruolo di prime contractor in una commessa per la Marina Militare statunitense”, aveva sottolineato il Gruppo di Trieste.

Nell’ambito del programma, la Us Navy prevede la costruzione di ulteriori 10 unità, per un totale di 20.

E proprio lo scorso maggio la Us Navy ha esercitato l’opzione del valore di 555 milioni di dollari per l’estensione del contratto siglato nell’ambito del programma FFg(x).

IL VALORE COMPLESSIVO PER FINCANTIERI

Il valore complessivo del programma per Fincantieri è di circa 5,5 miliardi di dollari con visibilità fino al 2035.

COSA FA FINCANTIERI MARINE GROUP NEGLI USA

Negli Stati Uniti Fincantieri Marine Group, controllata Usa di Fincantieri, opera attraverso tre cantieri navali: Fincantieri Marinette Marine e altri due siti — sempre nella regione dei Grandi Laghi in Wisconsin — Fincantieri Bay Shipbuilding e Fincantieri Ace Marine (qui l’approfondimento di Start Magazine).

Tra i clienti commerciali e governativi spiccano la Us Navy e la Guardia Costiera americana.

SU COSA STA LAVORANDO FMM

Prima ancora del programma FFG(X), nel 2010 Fincantieri Marinette Marine aveva vinto il contratto per la realizzazione del programma Littoral Combat Ships (Lcs), nell’ambito della partnership con Lockheed Martin. Il programma prevede la costruzione di 16 navi (di cui 10 già consegnate).

Ma non finisce qui l’impegno per la controllata statunitense di Fincantieri negli Stati Uniti.

Nel settembre 2020 il Dipartimento della Difesa e la US Navy hanno assegnato a Fmm un contratto del valore di 7 milioni di dollari per sviluppare il progetto e l’ingegnerizzazione delle Large Unmanned Surface Vessel (Lusv). Ovvero le future navi di superficie di grandi dimensioni “unmanned”, capaci cioè di operare senza equipaggio a bordo.

Inoltre, Fincantieri Marinette Marine sta costruendo 4 unità Multi-Mission Surface Combatants (Mmsc) destinate all’Arabia Saudita, nell’ambito del programma Foreign Military Sales degli Stati Uniti.

Infine, Fincantieri, attraverso la sua controllata americana, è tra i 5 cantieri che sta lavorando al progetto della Light Amphibious Warship (LAW), la nuova nave anfibia “leggera” della Us Navy voluta dai Marines americani come raccontato da Giovanni Martinelli su Startmag.

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