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Scandinavia Musk Tesla Leak

Tesla, ecco come Musk ha tamponato non solo Stm sui chip

Tesla vuole diminuire l'utilizzo di transistor al carburo di silicio nelle sue auto elettriche di nuova generazione, in modo da ridurre i costi. Cosa cambierà per i produttori di semiconduttori, incluso l'italo-francese Stm?

Tesla, l’azienda statunitense di automobili elettriche guidata da Elon Musk, ha annunciato qualche giorno fa di voler ridurre l’utilizzo di transistor al carburo di silicio nei nuovi sistemi di propulsione (powetrain) dei suoi veicoli, in modo da abbassarne i costi.

PERCHÉ TESLA FARÀ A MENO DEL CARBURO DI SILICIO E DELLE TERRE RARE

La decisione è stata comunicata durante l’Investor Day 2023 da Colin Campbell, a capo della divisione ingegneristica per i powertrain di Tesla. Nel corso dell’evento è stata data grande attenzione ai temi dell’efficienza e della gestione dei costi. E infatti Campbell ha dichiarato che “nei nostri nuovi powertrain, i transistor al carburo di silicio […], che sono componenti chiave ma costosi, abbiamo trovato il modo di utilizzarne il 75 per cento in meno senza compromettere la performance o l’efficienza dell’auto”.

Campbell ha detto anche che nei futuri motori di Tesla non saranno presenti magneti in terre rare, un gruppo di metalli difficili da estrarre con profitto e da lavorare, la cui raffinazione si concentra peraltro quasi interamente in Cina. Simon Moores, amministratore delegato di Benchmark Mineral Intelligence, ha scritto che “le terre rare sono i minerali critici più critici” e che l’annuncio rappresenta un “ritorno al futuro per Tesla, che non aveva avuto bisogno di terre rare per le Model S e X, ma per le Model 3 sì”.

MANCANO I DETTAGLI

Tesla non ha specificato quando inizierà la produzione in serie dei powertrain di nuova generazione, né quando verranno installati nei veicoli, e nemmeno quanto spende per i transistor al carburo di silicio.

I chip contenenti transistor al carburo di silicio (SiC) vengono generalmente preferiti a quelli al silicio perché hanno una durata di vita e un’efficienza energetica maggiori, e perché hanno una resistenza al calore più alta.

L’IMPATTO SULLE AZIENDE: NON SOLO STM

Nonostante la mancanza di dettagli, l’annuncio è bastato a danneggiare i titoli di quelle aziende che producono componenti tecnologici per la casa automobilistica: è il caso dell’italo-francese STMicroelectronics, della tedesca Infineon e delle americane Wolfspeed, ON Semiconductor e Coherent per quanto riguarda i transistor al carburo di silicio; e di MP Materials, statunitense, che fornisce il neodimio (una terra rara) per i magneti.

LA VISIONE DEGLI ANALISTI

Tuttavia, secondo gli analisti di Wells Fargo, nel breve termine il mercato dei semiconduttori al carburo di silicio rimarrà ristretto, vista la forte domanda proveniente dall’industria automobilistica: se è vero infatti che i produttori di veicoli elettrici sono sempre più attenti all’ottimizzazione dei costi, a preoccuparli maggiormente – almeno nell’immediato – è piuttosto la sicurezza degli approvvigionamenti di chip al carburo di silicio per i loro modelli attuali.

Secondo gli analisti di New Street Research, un istituto di ricerca britannico, il nuovo drivetrain di Tesla avrà una struttura ibrida, utilizzando sia transistor al silicio che al carburo di silicio, che probabilmente verrà destinata ai modelli di fascia più bassa e dal prezzo inferiore. Non alle Tesla Model S, Model X, Model 3 e Model Y, dunque, e nemmeno al pick-up elettrico Cybertruck.

New Street Research pensa che i veicoli di nuova generazione e low-cost di Tesla non verranno prodotti in serie prima del 2025 o del 2026.

L’IMPATTO PER STM

La banca d’investimento italiana Equita stima che Tesla rappresenti oggi il 70 per cento delle vendite totali di semiconduttori al carburo di silicio prodotti da STMicroelectronics, ma il grosso della crescita futura in questo comparto sarà legato a nuovi clienti.

Nel 2022 STMicroelectronics ha venduto dispositivi al carburo di silicio per 700 milioni di dollari; la somma salirà a 2 miliardi nel 2025, stando alle previsioni dell’azienda.

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