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Ecco come Stellantis elettrizza l’Ungheria (e dà la scossa a Mirafiori)

Stellantis investirà 103 milioni di euro in Ungheria per realizzare propulsori elettrici nello stabilimento di Szentgotthárd. In Italia, invece, fermerà la produzione del Maserati Levante a Mirafiori.

La casa automobilistica Stellantis, proprietaria di marchi come Fiat e Peugeot, ha annunciato lunedì che investirà 103 milioni di euro in Ungheria per sviluppare la capacità produttiva dello stabilimento di Szentgotthárd, dal quale usciranno moduli di propulsione elettrica.

Un modulo a propulsione elettrica è un’unità integrata di motore elettrico, cambio ed elettronica di potenza che si utilizza sia nei propulsori full electric, sia in quelli ibridi.

TUTTI GLI INVESTIMENTI DI STELLANTIS NEI MODULI DI PROPULSIONE ELETTRICA

“L’iniziativa” a Szentgotthárd, ha spiegato la società in un comunicato, “costituisce l’esempio più recente dell’impegno di Stellantis per trasformare i suoi stabilimenti in funzione del proprio futuro elettrificato”. Quello ungherese è infatti il terzo investimento di Stellantis in un sito dedicato ai moduli di propulsione elettrica (noti in gergo come EDM, da electric drive modules), dopo Trémery-Mertz in Francia e Kokomo negli Stati Uniti.

I PIANI PER L’UNGHERIA

Attualmente, lo stabilimento di Szentgotthárd è dedicato alla costruzione di motori a combustione interna, ma prossimamente passerà alla lavorazione di componenti, all’assemblaggio e al collaudo dei cosiddetti “EDM 3 in 1”, ovvero di sistemi che riuniscono in una singola unità il motore elettrico, il gruppo riduttore e l’inverter. L’inizio della produzione di moduli di propulsione elettrica è previsto per la fine del 2026.

COSA VUOLE STELLANTIS, COSA VUOLE L’UNGHERIA

L’investimento ungherese contribuisce al raggiungimento degli obiettivi del piano Dare Forward 2030 di Stellantis, che per quella data vuole portare i veicoli elettrici al 100 per cento del mix di vendite in Europa e al 50 per cento negli Stati Uniti. Gli investimenti nell’elettrificazione ammontano a 50 miliardi di dollari nell’arco di un decennio.

L’Ungheria ha l’ambizione di diventare un polo industriale europeo della nuova mobilità. Grazie a un’apposita politica di incoraggiamento portata avanti dal governo di Viktor Orbán, il paese è iventata una meta molto attraente per gli investimenti cinesi in Europa: sono infatti la aziende cinesi a controllare la filiera dell’automobile elettrica, fin dalle materie prime. La società cinese BYD, specializzata nella produzione di veicoli elettrici e batterie, ha firmato recentemente il contratto d’acquisto per il sito in cui sorgerà il suo stabilimento automobilistico di Seghedino; CATL, la più grande azienda produttrice di batterie al mondo, ha in programma una fabbrica di batterie a Debrecen, circa 220 chilometri a nord di Seghedino.

E L’ITALIA?

Secondo un rapporto di S&P Global, nel 2024 i volumi della produzione di Stellantis in Italia diminuiranno del 12 per cento: l’azienda sembra privilegiare le attività nei paesi in cui il costo del lavoro è più basso, come il Marocco, la Serbia la Polonia e – appunto – l’Ungheria.

– Leggi anche: Ecco come e perché Stellantis snobba l’Italia. Report

Stellantis ha comunicato che nel 2024 aumenterà la produzione a Mirafiori della nuova generazione di cambi elettrici a doppia frizione (eDCT, in gergo) per i veicoli ibridi e plug-in. Tuttavia, dal 31 marzo verrà interrotta la produzione nel sito del SUV Maserati Levante.

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