skip to Main Content

Turchia Stellantis Vulcan

Cosa vuole fare Stellantis con Foxconn e le auto intelligenti

Stellantis ha firmato un accordo con Foxconn per sviluppare semiconduttori per auto, che saranno offerti anche ad aziende terze. La casa automobilistica ha svelato i suoi piani per i veicoli connessi e "smart". Tutti i dettagli.

 

Dopo l’accordo sul litio con Vulcan Energy e quello sulle batterie allo stato solido con Factorial Energy, la casa automobilistica Stellantis ha stretto un patto su un altro componente cruciale per i veicoli di nuova generazione: i semiconduttori, o microchip.

Il gruppo ha firmato infatti un memorandum d’intesa non vincolante con Foxconn, azienda taiwanese di componentistica elettronica nota principalmente per occuparsi dell’assemblaggio degli iPhone di Apple. L’accordo punta, entro la fine dell’anno, alla creazione di una partnership per la progettazione di quattro famiglie di semiconduttori destinati non soltanto a Stellantis, ma disponibili anche per clienti terzi.

PERCHÉ FOXCONN

La scelta di Foxconn come partner non è casuale. Innanzitutto perché l’azienda sta mostrando un grande interesse per il settore automobilistico: vuole avere i propri componenti o servizi installati nel 10 per cento dei veicoli elettrici in tutto il mondo entro il 2025. Lo scorso febbraio annunciò che entro la fine del 2021 sarebbero stati rilasciati i primi veicoli elettrici costruiti a partire dalla sua piattaforma hardware e software, chiamata MIH.

I rapporti tra Foxconn e Stellantis sono già solidi: ad agosto il produttore italo-francese annunciò un accordo per la nascita di una joint venture con FIH Mobile (parte del gruppo Foxconn) per lo sviluppo di abitacoli smart per i veicoli: vale a dire, più nel concreto, software di intrattenimento-informazione (infotainment), sistemi di cloud computing, applicazioni di intelligenza artificiale, dispositivi di navigazione e di assistenza vocale e così via.

Il nome di questa joint venture 50-50 è Mobile Drive. Anche in quel caso, le soluzioni di abitacolo intelligente sviluppate non saranno presenti soltanto sui veicoli di Stellantis, ma rese disponibili anche a produttori terzi.

Non ci sono solo le auto elettriche nei piani di Stellantis, dunque, ma anche i veicoli “intelligenti” e connessi

LA PARTNERSHIP CON FOXCONN

I semiconduttori sviluppati assieme a Foxconn serviranno sia a soddisfare il fabbisogno di Stellantis (più dell’80 per cento, sostiene l’azienda) e ad evitare nuove crisi di approvvigionamento come quella attuale, che a rifornire altre case automobilistiche. In una nota, Stellantis afferma di puntare a “ridurre la complessità” dei microchip.

GLI OBIETTIVI “SMART” DI STELLANTIS

Oggi Stellantis, attraverso l’amministratore delegato Carlos Tavares, ha inoltre presentato la sua strategia di lungo periodo sui software per i veicoli. L’obiettivo è arrivare a generare da questi prodotti entrate annuali da 4 miliardi di euro entro il 2026, e da 20 miliardi entro il 2030.

L’azienda conta di avere 34 milioni di veicoli connessi per le strade entro il 2030, rispetto ai 12 milioni di oggi.

A partire dal 2024 Stellantis rilascerà sul mercato tre nuove piattaforme tecnologiche open-source e “alimentate” dall’intelligenza artificiale chiamate STLA Brain, STLA SmartCockpit (il cockpit è l’abitacolo) e STLA AutoDrive.

Oltre che con Foxconn, l’azienda ha avviato delle partnership sulla nuove tecnologie per la mobilità con BMW e con Waymo (fa parte di Alphabet, la società madre di Google).

COSA FANNO VOLKSWAGEN, FORD E RENAULT

I software stanno diventando sempre più importanti nel settore automobilistico: serviranno sia a monitorare i motori e le batterie dei veicoli elettrici (e a gestire i relativi dati), sia ad offrire servizi di guida autonoma e di intrattenimento per i passeggeri.

Attualmente, la casa automobilistica più avanti in questo senso è Tesla, mentre i produttori tradizionali stanno cercando di colmare i ritardi. Oltre a Stellantis, Volkswagen prevede di raccogliere 1200 miliardi di euro dalla vendita di software ai soggetti dell’industria dell’auto entro il 2030.

Ford, invece, ha assunto Doug Field, che si occupava di servizi per auto in Apple, per affidargli la guida della divisione che svilupperà tecnologie per i veicoli connessi. Renault ha stretto una collaborazione con Google sulla progettazione di sistemi di infotainment.

Back To Top