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Pirelli Antitrust Ue

Perché i conti Michelin fanno sbandare Pirelli

A Piazza Affari Pirelli sconta la trimestrale della concorrente francese Michelin sotto le attese

 

Pirelli scivola in Borsa.

Piazza Affari gira in rialzo nel primo pomeriggio, con il Ftse Mib che sale dello 0,08%, ma rimane ancora debole l’industria, con vendite su Pirelli e Leonardo.

I conti leggermente sotto le attese diffusi ieri dalla concorrente Michelin penalizzano infatti Pirelli che a Piazza Affari apre in calo al 3% a 4,88 euro e ora scambia a -1,8% (ore 15.00).

In ribasso anche il gruppo francese che è il peggiore del Cac con un passivo del 2,7%.

Pirelli approverà i propri conti trimestrali il 12 maggio. A inizio mese la società guidata da Marco Tronchetti Provera aveva presentato il nuovo piano industriale al 2023 che non aveva convinto gli analisti. Seppur basati su obiettivi ragionevoli, i target al 2022 sono al di sotto del livello 2019.

Tutti i dettagli.

LA TRIMESTRALE SOTTOTONO DI MICHELIN

Michelin ha chiuso il primo trimestre con un giro d’affari in rialzo del 2,3% a 5,45 miliardi di euro, nonostante l’effetto sfavorevole dei cambi. Si tratta però di un livello al di sotto di quello pre-pandemico: nel primo trimestre del 2019 la società aveva registrato un fatturato di 5,81 miliardi di euro. A tassi di cambio costanti le vendite sono salite nei primi tre mesi del 2021 dell’8,3% ‘in un contesto di forte ripresa dell’attività economica mondiale’, soprattutto in Cina, ha sottolineato la società.

In termini di tassi reali, i ricavi hanno invece risentito della debolezza del dollaro verso l’euro, ma anche della svalutazione del real brasiliano, della lira turca e del rublo. In ogni caso, il gruppo ha confermato di voler perseguire un risultato operativo annuo superiore a 2,5 miliardi, al netto di eventuali effetti sistemici provocati dalla pandemia.

FATTURATO INFERIORE ALLE ATTESE

Il fatturato di Michelin, fa notare Equita, “è stato leggermente peggio sia della nostra attesa (5,52 miliardi) che del consensus (5,48 miliardi) a causa del cambio”.

Il produttore francese ha affermato che i mercati degli pneumatici per autovetture e autocarri leggeri dovrebbero crescere del 6-10% nel 2021, con il mercato degli pneumatici per autocarri in crescita del 4-8%.

IL PIANO INDUSTRIALE DI PIRELLI

Nel piano presentato lo scorso 1 aprile, Pirelli ha confermato per il 2021 ricavi tra 4,7 e 4,8 miliardi, con un margine ebit adjusted compreso tra oltre il 14% e il 15%. Il flusso di cassa pre-dividendi, da previsioni, si colloca tra 300 e 340 milioni e una pfn di circa 3 miliardi.

Al 2025, invece, i ricavi dovrebbero salire tra 5,7-6,2 miliardi, e il margine ebit adjuest tra 19-20%, flussi di cassa ante dividendi di 1,7-19 miliardi. Pfn, invece, di 1,6-1,4 miliardi di euro.

Ma le cifre del piano non sono risultate particolarmente entusiasmanti per gli analisti. Tanto che quel giorno il titolo Pirelli ha chiuso in calo del 3,55%.

NESSUNA RIPERCUSSIONE DALLA FUSIONE TRA CHEMCHINA E SINOCHEM

Infine, sempre il 1 aprile la Cina ha approvato una lunga proposta di fusione tra le due società statali Sinochem-ChemChina.

Ciò ha sollevato la speculazione che ChemChina, che detiene una partecipazione del 37% in Pirelli, aumenterebbe ulteriormente i suoi sforzi di raccolta fondi per tagliare il suo debito prima della fusione, anche considerando la possibilità di tagliare i suoi investimenti internazionali.

“Non c’è assolutamente alcuna ripercussione su di noi” ha commentato il ceo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera. “Noi non siamo direttamente coinvolti: abbiamo una gestione separata sia per statuto sia per patti. Se i nostri azionisti riescono a realizzare un’operazione per cui hanno lavorato per anni siamo solo contenti”.

A conclusione della ristrutturazione congiunta, ChemChina rimarrà il primo azionista di Pirelli.

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