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Perché Bill Gates e Amazon puntano sull’aviazione pulita

ZeroAvia che ha ricevuto ben 21 milioni di dollari di finanziamenti per realizzare velivoli alimentati a celle di combustibile a idrogeno è sostenuta da Amazon, Shell e Breakthrough Energy Ventures di Bill Gates ma anche da Ecosystem Integrity Fund, Summa Equity e Horizons Ventures   Non c’è dubbio: quando player del calibro di Amazon, Shell e…

 

Non c’è dubbio: quando player del calibro di Amazon, Shell e Breakthrough Energy Ventures di Bill Gates decidono di puntare su una startup il successo non può essere che assicurato. Questa volta è toccato a ZeroAvia che ha ricevuto ben 21 milioni di dollari di finanziamenti per realizzare velivoli alimentati a celle di combustibile a idrogeno.

Si tratta senza dubbio di un progetto interessante, specialmente considerando che l’aviazione è una fonte sostanziale di emissioni di Co2 e trovare dei modi per eliminare l’anidride carbonica rappresenta senza dubbio una grande sfida.

LO SVILUPPO DEL PROPULSORE ZA-600

“La A Series finanzia la fase successiva del programma di ricerca e sviluppo dell’azienda, che si concentra sullo sviluppo e il test del propulsore ZA-600 pronto per la certificazione in grado di pilotare aerei da 10-20 posti fino a 500 miglia”, ha evidenziato l’annuncio della startup ricordando, come si legge su GreenTechMedia, che tra gli sponsor figurano anche Ecosystem Integrity Fund, Summa Equity e Horizons Ventures.

ALTRI FONDI DAL GOVERNO BRITANNICO

ZeroAvia ha anche affermato di aver ricevuto 16,3 milioni di dollari dal governo britannico. Londra finanzierà il progetto “Hyflyer II”, che vedrà la compagnia costruire un aereo commerciale a idrogeno da 19 posti entro il 2023.

ENTRO IL 2026 AEREI A LUNGO RAGGIO

Secondo gli ingegneri dell’azienda, entro il 2026 dovrebbe essere pronta la tecnologia in grado di consentire voli di oltre 500 miglia su aerei con un massimo di 80 posti, ed entro il 2030 estenderla ai voli di oltre 1.000 miglia su aerei con oltre 100 posti.

ARRIVANO GLI ORDINI E L’INTERESSE ANCHE DELLA GRANDI COMPAGNIE

“Abbiamo lettere di intenti da circa 15 compagnie aeree, per lo più operatori regionali, ma stiamo iniziando a vedere impegni anche da parte delle major”, ha detto a GreenTechMedia Val Miftakhov, CEO di ZeroAvia, in un’intervista, aggiungendo che tutte quelle lettere di intenti includevano gli ordini per i propulsori una volta soddisfatti i criteri di certificazione.

British Airways, ad esempio, ha firmato una partnership con la compagnia poco dopo che Miftakhov ha parlato con GreenTechMedia. Miftakhov è un habituè del settore dei trasporti low carbon, avendo fondato, guidato e venduto eMotorWerks a Enel (ora in Enel X).

L’IDROGENO VERDE LOCALE È IL CARBURANTE PREFERITO

L’altro pezzo del puzzle che ZeroAvia sta mettendo a punto riguarda la gestione dell’infrastruttura per il rifornimento, sebbene si basi sulla tecnologia esistente sviluppata da altre società e partner. (da notare inatti la presenza di Shell Ventures nell’elenco dei sostenitori)

L’autotrasporto di combustibile a idrogeno è una proposta costosa, quindi Miftakhov ha spiegato che la produzione sarà probabilmente locale con energia rinnovabile convogliata negli aeroporti. Il costo dell’idrogeno per i veicoli in California è di circa 15 dollari per chilogrammo agli utenti finali a causa della logistica coinvolta. Secondo il CEO di ZeroAvia, invece, vanno sostienute le unità modulari di elettrolisi alimentate da energia rinnovabile. A suo avviso, l’idrogeno verde oggi è al punto dove si trovava il solare fotovoltaico 15 anni fa: ci vorrà tempo, dunque, affinché la storia si ripeta.

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