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Battery Swap

Auto elettriche, le mire della cinese Nio con il lobbying negli Stati Uniti

Nio, startup cinese di auto elettriche, farà lobbying negli Stati Uniti: punta a vendere i suoi veicoli nel paese dal 2025. Ma la competizione America-Cina sulle tecnologie pulite potrebbe ostacolare i piani.

Nio, azienda cinese che produce veicoli elettrici nata appena nove anni fa, si è registrata per fare lobbying negli Stati Uniti con l’obiettivo di entrare nel mercato americano.

IL LOBBYING DI NIO

Nel documento depositato presso le autorità statunitensi, e diffuso da Axios, si legge che Nio ha intenzione di fare lobbying su “questioni che promuoveranno e incoraggeranno la vendita e lo sviluppo” delle sue automobili elettriche: ad esempio incentivi fiscali, dazi e restrizioni fiscali che potrebbero ripercuotersi sulle sue operazioni in America.

L’azienda, inoltre, sta assumendo per diverse posizioni ai suoi uffici di San Jose, in California.

I PIANI DI NIO PER GLI STATI UNITI

Nio è già presente in alcuni paesi europei – in Germania e in Norvegia, ad esempio – e punta a vendere i suoi veicoli elettrici negli Stati Uniti dal 2025. Il South China Morning Post scrive che la startup vuole offrire modelli di fascia economica e competere con le Model 3 e le Model Y di Tesla.

LA COMPETIZIONE AMERICA-CINA SULLE “TECNOLOGIE PULITE”

Considerate però le tensioni economiche e politiche tra Washington e Pechino, che investono anche le cosiddette “tecnologie pulite” – veicoli elettrici, ma anche batterie, pannelli solari o turbine eoliche -, le aziende cinesi come Nio potrebbero avere difficoltà a operare sul mercato americano.

IL CASO CATL

È il caso di CATL, la maggiore società produttrice di batterie per auto elettriche al mondo. L’azienda sta collaborando  con la casa automobilistica Ford per l’apertura di una fabbrica di batterie da 3,5 miliardi di dollari in Michigan. Nella struttura verranno realizzate batterie al litio-ferro-fosfato, un’alternativa più economica agli ioni di litio, utilizzando una tecnologia di proprietà di CATL.

Ma il progetto è stato molto contestato da diversi politici americani. Il governatore dello stato della Virginia, il repubblicano Glenn Youngkin, l’ha definito ad esempio un “cavallo di Troia” per il Partito comunista cinese che, nascosto dietro una società privata, punterebbe a infiltrarsi nell’industria americana per fare spionaggio.

Secondo il senatore repubblicano Marco Rubio, membro della commissione Intelligence del Senato, l’accordo Ford-CATL “non farà altro che aumentare la dipendenza degli Stati Uniti dal Partito comunista cinese per la tecnologia delle batterie, e probabilmente è stato progettato per rendere la fabbrica ammissibile ai crediti fiscali dell’Inflation Reduction Act”, ovvero la legge di stimolo alla manifattura nazionale di clean tech da 369 miliardi di dollari.

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