La Germania non farà assemblare i suoi caccia F-35 a Cameri.
È quanto ha rivelato l’analista esperto di aviazione Gareth Jennings, tramite post su X, precisando che Berlino ha deciso “di non seguire il percorso di Italia, Paesi Bassi e Svizzera che hanno fatto assemblare i loro jet in Europa nello stabilimento Cameri vicino a Torino”.
A Cameri si trova infatti una delle due linee di produzione dell’F-35 fuori dagli Stati Uniti (l’altra è in Giappone) e l’unica in Europa.
Il 14 dicembre 2022 il Ministero della Difesa tedesco ha dichiarato che stava acquistando 35 caccia di quinta generazione di Lockheed Martin dopo che la commissione bilancio del Bundestag, il parlamento tedesco, ha dato il via libera. La spesa per i velivoli è di 8,3 miliardi di euro. Logico pensare che la Germania avrebbe optato per il sito italiano per i suoi F-35A, invece non sarà così.
Jennings precisa che Lockheed Martin e il Joint Program Office gli hanno riferito che: “Attualmente, l’assemblaggio finale e il check-out degli aerei F-35 tedeschi sono previsti presso lo stabilimento di Fort Worth [in Texas] utilizzando componenti importanti provenienti da tutta Europa, tra cui Germania, Regno Unito e Italia.”
Cattiva notizia per Leonardo. Il gruppo gestisce la Faco di Cameri e costruisce le ali per l’F-35.
Proprio lo scorso 15 aprile si era svolta la visita al polo regionale trivalente F-35 – Faco / MRO&U di Cameri degli Ambasciatori delle 32 nazioni appartenenti alla Nato. Nell’occasione, si “è illustrato come presso gli impianti piemontesi – centro di assemblaggio e verifica finale del programma F-35 – si producano già circa un terzo degli assiemi alari per l’intera esigenza del programma internazionale, si assemblano i velivoli per l’Italia e l’Olanda e si effettuano le ispezioni più significative per i Paesi europei” riportava la nota di Segredifesa.
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PERCHÉ LA GERMANIA NON ASSEMBLERÀ I SUOI F-35 A CAMERI?
Sempre l’esperto Jennings riporta su X che “Il governo degli Stati Uniti ha recentemente autorizzato i clienti europei (o qualsiasi altro) a richiedere la produzione italiana se lo desiderano. Sebbene le economie di scala (Cameri ne costruisce circa 15 all’anno, rispetto ai circa 130 di Fort Worth) dovrebbero suggerire una disparità nei prezzi, sono in gran parte le stesse”.
“Oltre al fatto che i prezzi sono gli stessi, lo standard di costruzione è lo stesso” ha aggiunto Jennings precisando che “la US Defense Contract Management Agency ha ufficiali dell’aeronautica americana a Cameri per assicurarsi che la qualità rimanga costante”. Inoltre, “la produzione europea è considerata interessante per i clienti che desiderano il primo aereo in tempi rapidi (nonostante gli attuali ritardi del TR-3)” ha evidenziato ancora l’esperto.
Eppure Berlino ha preferito la produzione in Texas per i suoi F-35. “Nonostante la decisione tedesca contraria, la Polonia ha espresso interesse per la produzione di Cameri proprio per questi motivi” ha concluso Jennings.
IL RUOLO DELLA FACO DI CAMERI
Cattiva notizia per Leonardo. Il gruppo gestisce infatti la Faco di Cameri e costruisce le ali per l’F-35.
La struttura gestita da Leonardo a Cameri è l’unico sito di assemblaggio e checkout finale per gli F-35 in Europa. Inoltre, il sito è responsabile dell’assemblaggio degli F-35A/B dell’Aeronautica Militare Italiana e della Marina Militare Italiana, nonché dei velivoli olandesi.
L’Italia è partner di livello 2 del programma F-35 Joint Strike Fighter con l’impegno di acquistare 90 F-35 (ridotti nel 2012 dagli iniziali 131). Come sottolineava tempo fa AresDifesa, “lo stabilimento di Cameri è in grado di eseguire lavorazioni a livello industriale tecnologicamente avanzate, rappresentando il principale polo ingegneristico-manutentivo e logistico dell’Aeronautica Militare per velivoli di elevate prestazioni (fast jet)”.
Secondo La Stampa “a Cameri si è creata una filiera industriale per la realizzazione del programma F-35, che nel 2019 ha prodotto 63 milioni di euro di export per le aziende italiane, in crescita rispetto ai 20 del 2018”. Il sito impiega circa 110 persone.
“Un ulteriore ampliamento della Faco ha già ottenuto il via libera” riportava sempre il quotidiano torinese nel dicembre 2021. “I lavori sono stati avviati – sottolineava il comandante Mastroberti dell’aeroporto di Cameri – per allestire le prime 12 baie di intervento degli F-35. A regime saranno 16. Significa che il sito di Cameri si candida a essere l’unico polo manutentivo europeo”.
CRESCIUTA L’ATTIVITÀ NEGLI ULTIMI ANNI
E negli ultimi anni è cresciuta l’attività per la Faco di Cameri. Il sito di Leonardo è diventato sempre più il punto di riferimento europeo per gli F-35.
Oltre ad assemblare gli aerei venduti in Italia e nei Paesi Bassi, l’hub novarese assemblerà anche quelli diretti in Svizzera e in Repubblica Ceca.
Berna ha deciso infatti di costruire almeno 24, ma forse anche 28, a Cameri dei 36 F-35 ordinati. Nel frattempo anche Praga si è unita alla schiera degli F-35. La Repubblica Ceca è diventata la diciottesima nazione ad aderire al programma globale F-35, il cacciabombardiere di quinta generazione stealth prodotto da Lockheed Martin.
Il 29 gennaio il governo di Praga ha firmato una lettera di offerta e accettazione (Letter of acceptance) ufficializzando l’intenzione di acquistare 24 velivoli F-35 Lightning II. Lo scorso settembre il paese aveva approvato un piano di acquisto di 24 caccia F-35 per un totale di 150 miliardi di corone (6,16 miliardi di euro). E a Cameri saranno costruiti i primi 12 velivoli, come ha dichiarato il presidente ceco Petr Pavel nella sua visita in Italia alla fine dello scorso novembre.
L’INCONTRO TRA SEGREDIFESA E L’ASSISTENTE SEGRETARIO ALLA DIFESA USA
Senza dimenticare che proprio gli Stati Uniti incoraggiano l’assemblaggio dei caccia a Cameri.
Lo scorso 6 maggio l’assistente segretario alla Difesa per il sostegno Christopher Lowman ha incontrato il Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti. Lo ha riportato l’Office of the Assistant Secretary of Defense for Sustainment americano su Linkedin. “Insieme hanno discusso dell’importanza degli alleati e dei partner a sostegno della sicurezza nazionale, della deterrenza integrata e del mantenimento della resilienza nell’ecosistema della difesa” indica la nota.
Inoltre, “Il generale Portolano e l’onorevole Lowman hanno discusso le opportunità di Materiel, Repair, Overhaul (MRO) e Regional Sustainment Framework (RSF) a sostegno dell’F-35 e di altri progetti” prosegue la nota. Infine, “hanno evidenziato le loro partnership con l’Industria, fondamentale per il mantenimento della Base Industriale della Difesa, con una passeggiata attraverso lo stabilimento F-35 di Cameri Final Assembly Check Out (Faco)”.