La frase che Luca de Meo, amministratore delegato di Renault, ha rilasciato al quotidiano cinese China Daily piacerà poco ai francesi, noti per il loro campanilismo. Parlando infatti della necessità di realizzare in due anni una elettrica low cost, al momento chimera per qualunque Casa occidentale intenda opporsi alla baldanza cinese, ha rivelato: “Quando ho proposto l’idea al mio team in Francia, mi hanno detto che era impossibile”, Quindi ha aggiunto: “Ma in Cina, gli ingegneri mi hanno risposto: ‘Nessun problema’.”
RENAULT VA IN CINA
Sempre ai microfoni asiatici, il numero 1 della Casa d’Oltralpe ha elogiato l’industria cinese per i suoi tempi rapidi di ricerca e sviluppo, la tecnologia avanzata e l’efficienza della propria filiera, ribadendo la necessità di tessere rapporti sempre più stretti con i player del Paese, a iniziare da Catl, il colosso delle batterie.
L’ACDC DI RENAULT
Sebbene pareva che per realizzare la sua elettrica low cost Renault avrebbe scelto l’India, dissolta la possibile alleanza con Volkswagen di cui si parlò esattamente un anno fa, i francesi alla fine hanno optato per la scelta più ovvia, realizzando il proprio Advanced China Development Centre (sì, l’acronimo sarà ACDC) a Shanghai.
I COSTI DELLA MANODOPERA NON C’ENTRANO
Circa 150 persone lavoreranno al progetto della Twingo E-Tech che ha davanti a sé un obiettivo molto ambizioso: essere pronta in due anni per essere venduta a meno di 20.000 euro. Facile pensare che il segreto che renderà low cost questa auto elettrica sarà il basso costo della manodopera cinese. Errore: la produzione della vettura avverrà in Slovenia.
COSA FA RENAULT IN CINA
L’Acdc di Renault comprende infatti team specializzati concentrati su ingegneria, approvvigionamento e contabilità dei costi, ma non include linee di montaggio. Smentita anche la collaborazione con la cinese Geely, sebbene i due marchi siano partner in altri progetti.
IL KNOW HOW CINESE CHE INTERESSA AI FRANCESI
Le principali finalità dell’hub che Renault ha voluto in Cina, fa sapere la Casa francese, includono scouting, costruzione della rete di fornitori e sviluppo di veicoli e sistemi. Tutto questo contribuisce a velocizzare il processo di sviluppo dei prodotti d’Oltralpe. Agli ingegneri cinesi è demandato insomma lo sviluppo di elettriche per il mercato europeo, a partire dalla prossima Twingo, riconoscendone il primato del know-how industriale sul tema.