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L’inverno delle auto elettriche gela i titoli di Tesla, Nio, Polestar e non solo

L'inverno delle auto elettriche sta colpendo le case produttrici in tutto il mondo: da Tesla negli Stati Uniti a Nio in Cina, da VinFast in Vietnam a Polestar in Europa. I volumi delle consegne mancano le aspettative e le azioni ne risentono. Tutti i dettagli.

Nel giro di un anno Tesla, la più importante azienda di veicoli elettrici, ha perso 116 miliardi di dollari in capitalizzazione di mercato per effetto della politica di “tagli ai prezzi” voluta dall’amministratore delegato Elon Musk con l’obiettivo di favorire le vendite e battere la crescente concorrenza internazionale. Proprio sui numeri delle vendite, però, nel 2023 Tesla si è vista superare dalla società cinese BYD.

L’INVERNO DELLE AUTO ELETTRICHE: IL CASO DI RIVIAN

Giovedì 18 gennaio, riportava Bloomberg, le azioni di Tesla hanno toccato il valore più basso da novembre. Ma l’azienda di Musk, che pure continua a crescere a un tasso del 40 per cento circa, non è l’unica a stare passando un momento complicato: al contrario, ci troviamo in quello che i giornali specializzati definiscono “l’inverno delle auto elettriche”, cioè un periodo di fiacchezza – di crescita stagnante della domanda, o peggio –  per l’intero settore.

Per esempio, anche le azioni di Rivian – azienda statunitense che realizza pickup, SUV e furgoni elettrici, sostenuta da Amazon – sono in calo per aver mancato le aspettative sui volumi delle consegne: nell’ultimo trimestre del 2023 Rivian ha infatti costruito 17.541 veicoli elettrici, ma ne ha consegnati solo 13.972.

ANCHE VINFAST DELUDE

Similmente, la casa automobilistica vietnamita VinFast – che ha saputo attirare una certa attenzione, tanto da finire sull’indice Nasdaq – ha fatto sapere di aver consegnato 34.855 veicoli nel 2023, meno dei 45.000-50.000 previsti. La capitalizzazione di mercato di VinFast è scesa così a 13 miliardi di dollari; in un momento di grande euforia del mercato, meno di cinque mesi fa, il suo market cap era di 190 miliardi.

LE CASE AUTOMOBILISTICHE CINESI MANCANO GLI OBIETTIVI DI VENDITA, ANCORA

La situazione non è rosea nemmeno in Cina, il più vasto mercato automobilistico al mondo, nonché maggiore produttore di veicoli elettrici e di batterie. Le case automobilistiche NIO, Xpeng e Leapmotor hanno tutte e tre mancato i loro obiettivi annuali sulle vendite per il secondo anno consecutivo. Le azioni di NIO, in particolare – la società è quotata negli Stati Uniti -, si scambiano ai valori minimi dal giugno 2020.

POLESTAR FRENA VOLVO

In Europa, invece, Bloomberg scrive che il marchio svedese Polestar “sta diventando sempre più un freno” per la società madre, Volvo. La settimana scorsa Polestar ha pubblicato risultati preliminari deludenti; gli analisti della banca svedese SEB hanno detto di “non attribuire più un valore” alla società, che in precedenza avevano valutato per 1,7 miliardi di dollari.

LA CRISI DI LUCID E NIKOLA

Negli Stati Uniti, nel 2023 Lucid ha prodotto appena 8400 auto elettriche o poco più, in linea con le previsioni che però aveva già ridimensionato due volte: l’azienda al momento perde grosse somme di denaro per ogni veicolo che realizza.

Nikola, azienda statunitense di camion elettrici, nel 2023 ha prodotto quarantadue veicoli e attualmente ha una valutazione inferiore a 720 milioni di dollari.

Come puntualizza Bloomberg, però, l’inverno delle auto elettriche non significa la morte dell’industria: nel complesso “le vendite continueranno a crescere, ma il grado di rallentamento a cui stiamo assistendo in molti mercati ha ridotto drasticamente il margine di errore dei nuovi operatori”.

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