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Vinfast

Auto elettriche, anche il Vietnam dice la sua. Il caso VinFast

Rally borsistico per il marchio vietnamita Vinfast al suo debutto al Nasdaq. Il magnate al volante intende aumentare di sette volte i volumi del 2023, ma a luglio era a meno di metà strada. Che sorprese riserverà questa nuova arrembante casa che arriva dall'Est?

Il mercato dell’auto elettrica è stato preso d’assalto da decine, forse centinaia, di startup. Non tutte arriveranno a veder finire l’anno, molte hanno già chiuso, altre sono in crisi. Non tutte sono americane o cinesi. Tra i marchi più sprintosi che nessuno al momento conosce ma che presto tutti potrebbero ritrovarsi a pronunciare c’è sicuramente la vietnamita VinFast, capace, almeno in Borsa, di veri e propri rally.

IL DEBUTTO DI VINFAST AL NASDAQ

Come ben sottolineato dal quotidiano di Confindustria, il debutto al Nasdaq del marchio ha comportato una capitalizzazione di oltre 85 miliardi di dollari, più di Volkswagen, Bmw e Mercedes e doppia rispetto a Ford e GM. Non è la prima volta che i giganti dell’auto vengono spodestati dai capitali raccolti da ex startup: il caso più eclatante è ovviamente quello di Tesla.

È la prima volta, però, che il marchio in questione non è americano e nemmeno europeo o cinese (segnaliamo comunque che già a fine seduta il valore era sceso a 67 miliardi, che ha riportato VinFast dietro i colossi tedeschi ma comunque davanti alle big Usa).

“C’è una ragione, spiegano dal Sole: VinFast si è fusa con la Spac (società di acquisizione a scopo speciale) Black Spade ma più del 90% degli investitori della Spac si è ritirato prima del completamento dell’operazione, secondo Spac Research. Ciò ha lasciato pochissime azioni disponibili per il trading (il fondatore ne controlla la quasi totalità) e ha posto le basi per abnormi movimenti di prezzo.”

L’AMBIZIONE DEL PAPERONE VIETNAMITA

VinFast è una startup nata nel 2017 ad Hanoi per volontà del tycoon e fondatore Pham Nhat Vuong  (soprannominato dai media come l’Elon Musk vietnamita) deciso a dimostrare che anche il suo Paese può dire la sua quando si parla di auto elettrica, sebbene abbia debuttato con un modello a propulsione endotermica.

E Vuong come Musk ha le mani in pasta un po’ ovunque. VinFast fa difatti parte del conglomerato VinGroup, uno dei principali del Paese (vale oltre il 2% del PIL) attivo nei settori immobiliare, della vendita al dettaglio, dell’elettronica di consumo e della salute. E ora, appunto, dell’auto elettrica.

I suoi mezzi, a differenza di Tesla, intendono essere “per tutte le tasche”: il suo SUV sportivo VF8 sarà disponibile inizialmente in Francia, Germania e Paesi Bassi al prezzo di 43.350 quando per avere un prodotto analogo sfornato dalla Casa di Elon Musk serve sborsare qualche decina di migliaia di euro in più.

LE MOSSE DI VINFAST PER INGOLOSIRE L’OCCIDENTE

Al Mobile World Congress 2022, la grande fiera di Barcellona dedicata alla telefonia, ha proposto i Suv elettrici VF 8 e della VF 9 realizzati in collaborazione con Pininfarina per strizzare l’occhio ai guidatori degli States. E proprio negli USA lo scorso anno ha annunciato l’investimento di 2 miliardi di dollari in una gigafactory inaugurata quest’estate nella Carolina del Nord, nel Triangle Innovation Point, area industriale dedicata all’innovazione di 2.150 acri a Moncure.

GLI USA AMANO IL VIETNAM

Un investimento supportato dagli incentivi che l’amministrazione Biden ha messo a disposizione per chi crea occupazione nel territorio dei 50 Stati e che potrà poi sfruttare gli aiuti del corpus normativo anti inflazione studiato dalla Casa Bianca. E adesso sulle orme di Tesla guarderebbe alla Germania per una gigafactory da impiantare nel cuore del Vecchio continente.

Secondo i numeri forniti dal marchio, finora VinFast ha aperto 122 showroom in tutto il mondo, concentrandosi sulla costa occidentale degli Stati Uniti. D’altro canto in Vietnam l’azienda ha già creato una rete di ricarica che copre 63 città e province e prevede di espanderla ulteriormente nei prossimi anni. Sempre “in casa” il gruppo ha rilevato l’intera filiale vietnamita di General Motors, tra cui lo stabilimento Chevrolet di Hanoi.

La giovane startup ha già stretto diversi accordi con partner occidentali, da Pininfarina a BMW, fino a Italdesign, l’azienda di Giorgetto Giugiaro. Lo scorso maggio il magnate al volante del Gruppo ha detto che VinFast nel 2023 intende aumentare di sette volte i volumi, arrivando a piazzare 50mila veicoli elettrici quest’anno dopo i 7.400 del 2022. A luglio era sotto le 20mila unità globali, perciò dovrà accelerare nella seconda metà dell’anno per mantenersi all’altezza della sfida.

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