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Deutsche Bahn

Il governo tedesco deraglia su Deutsche Bahn?

Perché ci sono tensioni in Germania sul gruppo ferroviario Deutsche Bahn

La Commissione per i monopoli, organismo indipendente che consiglia il governo tedesco sulle questioni relative alla concorrenza, suggerisce uno smembramento della Deutsche Bahn per favorire la competitività nel settore ferroviario e migliorare i servizi alla clientela.

“Il gruppo Deutsche Bahn deve essere ristrutturato”, ha dichiarato Jürgen Kühling, presidente della Commissione dei monopoli, alla Süddeutsche Zeitung. I piani del governo, che prevedono la formazione di un’azienda infrastrutturale orientata al benessere pubblico, sono “un tassello ragionevole di un pacchetto di riforme completo”, ha aggiunto Kühling, che è professore di Diritto pubblico all’Università di Ratisbona, “la ristrutturazione prevista è un buon passo verso la disaggregazione. Il grande vincitore alla fine deve essere il settore ferroviario”.

I politici devono ora cogliere questa opportunità, ha proseguito il professore nell’intervista al quotidiano di Monaco, sottolineando come la ristrutturazione cui l’esecutivo sta lavorando non dovrebbe limitarsi a un semplice cambio di etichetta.

L’intervista dell’esperto non è giunta inattesa. Martedì Kühling ha reso pubblico il nono Rapporto sul settore ferroviario preparato dalla Commissione dei monopoli e lo ha affidato al ministro federale dei Trasporti Volker Wissing (Fdp) e all’intero governo federale. Nel rapporto si insiste sul concetto che la nuova società di rete debba essere orientata al bene comune: “Questo punto non deve essere annacquato nell’attuazione della riforma”, ha detto Kühling nella conferenza di presentazione a Berlino. La Commissione dei monopoli chiede da tempo lo smembramento della Deutsche Bahn e la suddivisione dell’azienda di proprietà dello Stato in due divisioni: infrastrutture e trasporti.

L’obiettivo è una maggiore concorrenza nel mercato ferroviario e una maggiore qualità della Deutsche Bahn. La Germania ha privatizzato la sua compagnia ferroviaria nazionale nel 1994, ma la società emergente, la Deutsche Bahn, appartiene ancora interamente allo Stato tedesco. Di fatto monopolizza i servizi ferroviari a lunga distanza e gestisce tutte le infrastrutture ferroviarie.

Il risultato è tutt’altro che positivo. “L’infrastruttura ferroviaria tedesca è attualmente in cattive condizioni. Viene definita limitata, antiquata e soggetta a guasti e i deficit esistenti si riflettono soprattutto nei ritardi dei treni su vasta scala”, scertifica il rapporto della Commissione.

Chiunque abbia utilizzato i treni negli ultimi anni ha potuto misurare sulla propria pelle il peggioramento del servizio: scioperi, ritardi, cancellazioni improvvise. La puntualità e la regolarità del servizio, in particolare, è calata molto, i ritardi non permettono di rispettare gli stretti orari delle coincidenze, facendo saltare appuntamenti e impegni. Non sono infrequenti i casi di rottura dei mezzi, mentre le nuove regole sul traffico imposte dalla crisi energetica, come la priorità ai servizi merci che trasportano carbone, hanno creato ulteriori problemi.

L’anno scorso, la Deutsche Bahn ha raggiunto il massimo di ritardi da 10 anni a questa parte: circa un terzo di tutti i treni non è arrivata in orario a destinazione, ha dovuto ammettere la società a gennaio.

Le ferrovie sono state sottofinanziate per molto tempo e c’era un notevole arretrato di investimenti, ha detto Kühling, mettendo il dito sulla piaga della gestione del settore nei lunghi anni dei governi di Angela Merkel. Ora si sta affrontando questo problema. “Tuttavia, questo richiede molta pazienza”, ha detto Kühling. E soprattutto: “È giunto il momento di attuare riforme ambiziose”.

Il ministro Wissing, da parte sua, ha illustrato come si muoverà il governo. La direzione accoglie buona parte delle indicazioni degli esperti, ma non prevede smembramenti dell’azienda. L’esecutivo sta già lavorando alla creazione di una divisione infrastrutturale orientata al benessere pubblico – ha detto il ministro – la nuova società per le infrastrutture inizierà a lavorare il 1° gennaio 2024 e in futuro porterà avanti la manutenzione e l’espansione della rete ferroviaria separatamente dalla gestione delle ferrovie, “ma il tutto in un gruppo integrato”. Con questo, ha aggiunto Wissing, “stiamo facendo un passo molto chiaro e grande nella direzione della Commissione dei monopoli”.

Il ministro ha giustificato il rifiuto di uno smembramento delle ferrovie con la perdita di tempo che comporterebbe: “Abbiamo già fatto molto lavoro preliminare, siamo quasi alla fine. Cambiare l’intero concetto ora significherebbe partire non prima del 2025”. Inoltre, “i problemi infrastrutturali possono essere risolti solo con opere infrastrutturali, non con costruzioni di diritto societario”.

“La separazione della Deutsche Bahn non è un obiettivo della coalizione e non avverrà”, ha confermato Stefan Gelbhaar, portavoce dei Verdi per la mobilità.

Ma alle parole (e alle buone intenzioni) per ora si fa fatica a far seguire i fatti. Nel bilancio federale del 2024, che il ministro Christian Lindner ha appena vidimato, per il ripristino delle infrastrutture ferroviarie verrà stanziato meno della metà dell’importo richiesto da Deutsche Bahn.

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