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Industriali

Perché lo sciopero in Germania non preoccupa troppo il governo Scholz

Per quanto la tensione sociale sia frizzante, e le rivendicazioni dei lavoratori più forti del solito, è improbabile che lo sciopero in Germania possa raggiungere livelli di conflitto simili a quelli francesi. L'approfondimento di Pierluigi Mennitti da Berlino

Un nuovo venerdì nero attende i tedeschi, con lo sciopero indetto dal sindacato Evg (Eisenbahn- und Verkehrsgewerkschaft) per i treni dalle tre del mattino alle 11 e quello contemporaneo indetto invece da Ver.di in tre aeroporti, Düsseldorf, Colonia/Bonn e Amburgo. I primi due importanti nodi per il traffico aereo tedesco ed europeo.

Si annunciano dunque nuovi disagi dopo un periodo pasquale trascorso in maniera tranquilla, che coinvolgeranno soprattutto i pendolari ma creeranno ostacoli anche agli spostamenti del fine settimana. Tutti dovranno far fronte a cancellazioni e ritardi, anche nelle città, dal momento che in molte di esse una parte della rete metropolitana (generalmente quella di superficie) è gestita da Deutsche Bahn. Il fatto che lo sciopero si concluda in mattinata, avvertono dalle ferrovie, non significa che per il resto della giornata tutto torni a funzionare correttamente: soprattutto nelle tratte a lunga percorrenza, i disagi si faranno sentire ancora fino a sera.

LO SCIOPERO NON È COME QUELLO DI MARZO

Questa volta, tuttavia, non dovrebbe ripetersi la paralisi dello sciopero di fine marzo, quando assieme agli aderenti di Evg incrociarono le braccia anche quelli del sindacato Ver.di. Lo sciopero di questi ultimi è stavolta limitato a tre scali aeroportuali, e quindi saranno i viaggiatori di Amburgo e del Nord Reno-Vestfalia (dove si trovano gli aeroporti di Düsseldorf e Colonia/Bonn) a subire disagi maggiori. A marzo, poi, lo sciopero durò l’intera giornata, questa volta è contenuto a 8 ore.

Ver.di sta attualmente negoziando con il governo federale e le autorità locali per ottenere maggiori fondi per i circa 2,5 milioni di lavoratori del settore pubblico. Per questo motivo, a fine marzo, oltre al traffico ferroviario, erano stati colpiti quasi tutti gli aeroporti tedeschi, i porti e le vie navigabili.

Evg può fare appello ai circa 230.000 lavoratori per i quali sta attualmente negoziando nel settore ferroviario, ma non ai lavoratori di altri settori dei trasporti. Ciononostante, i pendolari e i viaggiatori sentiranno gli effetti dello sciopero, perché Evg è in grado di limitare o addirittura bloccare il traffico ferroviario regionale e anche di creare disagi a quello a lunga percorrenza.

LA VERTENZA FERROVIERI-DEUTSCHE BAHN

La vertenza che contrappone lavoratori delle ferrovie a Deutsche Bahn è al momento la più ostica fra le tante che riguardano il settore pubblico. In agitazione ci sono ad esempio anche gli insegnanti, che da tempo centellinano giornate di sciopero, frammentando il primo anno scolastico “normale” dopo i due anni della pandemia.

Ma per quanto la tensione sociale sia frizzante, e le rivendicazioni dei lavoratori siano più forti del solito anche a causa dell’inflazione, è improbabile che possano raggiungersi livelli di conflitto simili a quelli francesi. Un po’ per tradizione: i tedeschi sono infatti ben lontani dalle violenze che caratterizzano le proteste nel paese confinante. Un po’ perché  le rivendicazioni sono prettamente salariali e non investono temi più politici.

Nelle trattative con le controparti industriali (Deutsche Bahn, ma anche una cinquantina di altre aziende del settore dei trasporti, non solo ferroviario) Evg ha chiesto un aumento in busta paga di 650 euro al mese, mentre con Deutsche Bahn il punto di maggior frizione è legato alla fissazione del salario minimo di 13 euro. Solo poche migliaia di dipendenti lo ricevono attraverso i bonus. Evg vuole inserirlo da subito, le ferrovie vogliono invece inserirlo a partire dall’agosto 2024.

LA PROPOSTA DEL GOVERNO

Per capire quale soluzione potrà esserci a una vertenza che comunque provoca ripetutamente disagi ai cittadini e costi alle aziende, bisognerà guardare quel che accade alla più grande contrattazione per il pubblico impiego con Ver.di, dove il governo ha messo in campo dei mediatori per provare a sbloccare l’impasse.

Questi ultimi hanno proposto una soluzione che Deutsche Bahn sta osservando con attenzione. La proposta prevede inizialmente un adeguamento inflazionistico esente da imposte e tasse in diverse fasi per un totale di 3.000 euro. A partire da marzo 2024, scatterebbe poi un importo base di 200 euro, seguito da un aumento salariale del 5,5%. Se non si dovesse raggiungere un aumento di 340 euro, il rispettivo importo di aumento sarà fissato a tale somma. Il prossimo fine settimana, il settore pubblico negozierà su questa proposta.

Deutsche Bahn ha detto di ritenere concepibile un compromesso a questo livello anche per il settore ferroviario e che sarebbe possibile raggiungere rapidamente un accordo nella prossima tornata di negoziati del 25 aprile a Fulda. Evg, invece, ha immediatamente respinto una simile soluzione di contratto collettivo per il proprio settore. “Abbiamo già spiegato in diverse occasioni che non stiamo negoziando per il settore pubblico, ma principalmente per i lavoratori di autobus e ferrovie”, ha detto il negoziatore del sindacato Kristian Loroch, “in questo senso, la raccomandazione arbitrale che ci viene presentata è del tutto irrilevante e non costituisce una base per le nostre trattative”.

Insomma, non ci sono segnali di un riavvicinamento prima del prossimo round di contrattazione della settimana prossima. E anzi Evg alza il livello dello scontro con lo sciopero di 8 ore di venerdì.

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