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F-16 F-35

Perché la mossa della Germania sugli F-35 irrita la Francia?

La Germania acquisterà jet F-35 statunitensi. Ma la mossa tedesca solleva interrogativi a Parigi sul futuro del progetto di caccia franco-tedesco di prossima generazione Fcas

 

La Germania acquisirà i caccia multiruolo F-35, prodotti dal  statunitense Lockheed-Martin.

È quanto comunicato dal ministero della Difesa tedesco. Christine Lambrecht, ministro della Difesa tedesco, ha affermato che gli F-35 sostituiranno entro il 2030 i cacciabombardieri Tornado. Quest’ultimi in dotazione dal 1980 alla propria aeronautica (Luftwaffe). La Germania aggiornerà anche i suoi jet Eurofighter Typhoon per la guerra elettronica.

Già a gennaio rapporti stampa riportavano che la Germania stava ancora una volta considerando l’F-35 come un potenziale sostituto del Tornado. La guerra in Ucraina ha dato quindi la spinta decisiva a Berlino. Si tratta del primo ordine dall’annuncio dei piani di riarmo del cancelliere Scholz che ha stanziato 100 miliardi per rafforzare l’esercito in risposta all’invasione russa dell’Ucraina.

La decisione, tuttavia, solleva interrogativi sul futuro del programma franco-tedesco Future Combat Air System (Fcas). Come ricorda il Ft, “Parigi ha precedentemente espresso timori che un ordine tedesco per l’acquisto dell’F-35 avrebbe potuto rendere superfluo il progetto Fcas”.

Il programma sta attraversando ostacoli a causa delle divergenze tra i due principali partner industriali, la francese Dassault e Airbus. Non hanno ancora raggiunto un accordo sulla condivisione del lavoro e i diritti di proprietà intellettuale

Ma la Germania rimane impegnata nel programma Fcas, come sottolineato nella dichiarazione del ministero della Difesa tedesco.

Eppure non tutta la stampa francese ha preso bene la notizia.

“L’ordine degli F-35 americani da Berlino destabilizza la coppia franco-tedesca” ha titolato Les Echos. “Un’infedeltà al progetto trinazionale “sistema di combattimento aereo del futuro”” rincara Le Monde.

“Una decisione che non è necessariamente un affronto per il futuro aereo da combattimento europeo Scaf, finanziato da Berlino, Parigi e Madrid” osserva cautamente l‘Usine Nouvelle.

LA DECISIONE DI BERLINO SUGLI F-35

Il dicastero ha evidenziato che gli F-35 garantiranno la partecipazione della Germania al dispositivo di deterrenza nucleare della Nato. Per la ministra della Difesa tedesca, Christine Lambrecht, “l’F-35 offre un potenziale unico per la cooperazione” con gli alleati della Nato e “altri partner in Europa”.

I caccia di quinta generazione americani hanno il vantaggio di poter trasportare armi nucleari, fondamentali nell’ambito delle operazioni di deterrenza della Nato.

Il ministero della Difesa tedesco avvierà ora i relativi ordini per Lockheed-Martin.

Intanto, il caccia multiruolo Eurofigher Typhoon rimarrà in servizio nella Luftwaffe e sarà “ulteriormente sviluppato per il combattimento elettronico”. Secondo il capo di Stato maggiore della Luftwaffe, il generale di squadra aerea Ingo Gerhartz, ciò significa che una “importante tecnologia strategica verrà mantenuta in Germania e nella Ue”.

Berlino non ha specificato né il numero di aerei da combattimento americani che saranno acquistati né l’importo dell’operazione.

LE PERPLESSITÀ DI PARIGI

Ma l’ordine di F-35 americani potrebbe turbare la Francia. Da tempo i funzionari francesi hanno messo in dubbio l’impegno di Berlino per il Fcas, il sistema di combattimento aereo che costituirà la spina dorsale delle forze aeree di entrambi i paesi dopo il 2040.

L’acquisizione di questi F-35 potrebbe infatti “eliminare” la necessità di un nuovo caccia europeo entro il 2040 per la Germania, secondo un recente rapporto parlamentare dei deputati francesi.

IL PROGRAMMA FCAS

L’Fcas è il programma per il sistema aereo del futuro d’iniziativa franco-tedesca che comprende, oltre al caccia di nuova generazione,  nuovi droni, un sistema d’arma di nuova generazione, un nuovissimo motore a reazione, sensori avanzati e tecnologie stealth e una rete cloud. Il progetto ha ottenuto il via libera in una riunione del 2017 del Consiglio franco-tedesco dei ministeri della difesa, con una spesa da dividere equamente tra Parigi e Berlino, con le rispettive industrie capofila Dassault Aviation e Airbus. Al progetto ha aderito poi la Spagna con Indra.

LE DIFFICOLTÀ TRA AIRBUS E DASSAULT

Parigi ha osservato con cautela le precedenti deliberazioni tedesche sull’opportunità di optare per l’F-18 o l’F-35, preoccupata che potesse minare lo sviluppo di un jet da combattimento congiunto franco-tedesco che dovrebbe essere pronto intorno al 2040.

E la cooperazione franco-tedesca su Fcas è lungi dall’andare a gonfie vele al momento. “La situazione delineata dall’ad di Dassault non è tra le più rosee; infatti, a sua detta, non sarebbe finito lo scontro tra Airbus e Dassault che, sin dall’inizio, ha caratterizzato il programma Fcas/Scaf” evidenziava un mese fa Aurelio Giansiracusa di AresDifesa.

Di recente Eric Trappier, ad di Dassault, ha affermato di aver rimosso i suoi ingegneri dal programma fino a quando la sua azienda non sarà in grado di concordare una via da seguire con Airbus e la spagnola Indra sui passi successivi.

LE RASSICURAZIONI TEDESCHE

Tuttavia, Berlino ha rassicurato Parigi.

Il capo di Stato maggiore della Luftwaffe, il generale di squadra aerea Ingo Gerhartz ha assicurato: “ci stiamo assicurando un forte ruolo tedesco nel Sistema di combattimento aereo del futuro (Fcas)”.

E Lambrecht ha insistito sul fatto che il programma Fcas non era in pericolo, sottolineando che l’Eurofighter sarebbe stato sostituito dal 2040 con il Fcas. Ha aggiunto di aver riconfermato l’impegno di Berlino nel progetto alla sua controparte francese durante la visita del 9 marzo alla base aerea di Evreux nel nord della Francia.

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