Fincantieri punta a diventare leader del settore underwater.
“Ci candidiamo ad essere il capo filiera del polo nazionale della subacquea” che sarà inaugurato il 12 dicembre. A dirlo è stato l’amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, nel corso dell’audizione davanti alla commissione Difesa della Camera dei deputati, nell’ambito dell’esame del Documento programmatico pluriennale per la difesa per il triennio 2023-2025.
Il top manager di Fincantieri ha ricordato quindi come il nuovo piano industriale varato quest’anno punti sul rafforzamento del settore della subacquea, ritenuto di grande potenzialità. Stime Fincantieri indicano un giro d’affari potenziale di 400-420 miliardi entro il 2030. “Stiamo acquisendo competenze ingegneristiche per la subacquea – osserva Folgiero – e anche capacità produttiva”. Folgiero rivela quindi che Fincantieri, per la costruzione dei sommergibili, è ancora dipendente dall’estero e in particolare dal partner commerciale ThyssenKrupp Marine per la prua ma sta lavorando per cercare di internalizzare anche questa produzione in modo da poter accelerare i tempi di produzione. Proprio il giorno prima l’ad del gruppo navale di Trieste ha rinnovato l’interesse per Tkms, azienda per la quale la Germania sta studiando la modalità di valorizzarla. (Qui l’approfondimento di Startmag su Cosa fa la tedesca Tkms voluta da Fincantieri).
“Se diventiamo i migliori al mondo su sommergibili e fregate diventiamo fornitori di tutte le marine del mondo” ha ribadito Folgiero.
Ed è in questa direzione che si inserisce l’ultima mossa del gruppo navale di Trieste: il 1° dicembre Fincantieri ha reso noto la definizione dei principali termini e condizioni per l’acquisto del 100% delle azioni di Remazel Engineering da Advanced Technology Industrial Group S.A. Con l’acquisizione di Remazel, società di Ingegneria leder nei settori della progettazione e costruzione di equipment offshore, gru e componenti per turbine, Fincantieri accelera sull’underwater.
Tutti i dettagli.
SUBACQUEA, NUOVO DOMINIO GEOPOLITICO
“La subacquea è il nuovo dominio geopolitico dove non solo c’è da gestire temi di difesa in senso stretto, ma di sicurezza dei cavidotti e delle infrastrutture energetiche. È un dominio che va visto a 360 gradi per gli aspetti civili e militari e va presidiato creando un’industria che metta insieme le competenze puntando sulla tecnologia. È un vero e proprio nuovo spazio che va presidiato e progettato, per una curva di crescita come sviluppo prodotti e sistema di aziende, abbinando ai requisiti della Marina quelli del attore dell’energia e degli altri settori. Ci crediamo moltissimo e investiremo molto presto”, ha spiegato in audizione l’ad Folgiero.
“Abbiamo una spesa per ricerca e sviluppo molto rilevante perché spendiamo circa 160 milioni per il dominio navale”, che riguarda anche il mondo subacqueo, ha aggiunto ricordando i quattro sottomarini già consegnati e i due in costruzione.
LA STRATEGIA DI FINCANTIERI PER L’UNDERWATER
Inoltre, “vogliamo aprire un tavolo permanente di discussione con gli attori di questo dominio in un percorso che ci consenta di unire i puntini per disegnare la traiettoria di crescita e sviluppo su questo dominio interessantissimo, come era lo spazio quarant’anni fa. Ci saranno tanta innovazione, tanta tecnologia, tante PMI, progettazione delle filiere, sviluppo dei prodotti, stimolo dell’innovazione. L’obiettivo è rispondere ai fabbisogni tecnici e tecnologici sia della parte militare, grande abilitatore di innovazione, sia della parte civile, penso ad esempio al presidio dei fondali marini”, ha sottolineato Folgiero.
“La nave non è più un oggetto ma un system of systems, ossia tutto quello che è nella nave ma anche sotto” evidenzia il numero uno di Fincantieri aggiungendo che “Questa visione abilita le tecnologie che servono a potenziare le tecnologie e a presidiare il mondo marino. Oggi pensare, progettare e occupare tecnologicamente lo spazio sottomarino significa trovarsi a un incrocio dove passeranno 400 miliardi di business su direttrici apparentemente lontane tra loro ma che hanno in comune l’underwater”.
RILANCIATA LA PARTNERSHIP CON LEONARDO
“Stiamo lavorando molto bene con Leonardo per amplificare la capacità di export di questa base industriale “indica l’amministratore delegato del gruppo della cantieristica, Pierroberto Folgiero, in audizione davanti alla Commissione Difesa della Camera sul programma triennale della difesa
Folgiero ha ricordato che Fincantieri sta “rilanciando con entusiasmo la partnership industriale con Leonardo (Orizzonte Sistemi Navali, Osn) e la stiamo riempiendo di contenuti”. C’è un nuovo approccio alla costruzione delle navi militari con Leonardo che porta “a ridurre i costi e accorciare i tempi di costruzione” per la Marina Militare osserva ancora Folgiero.
L’APPELLO ALLA DIFESA
Infine, “Oggi ci vogliono cinque anni per un sottomarino, cerchiamo di accelerare”. Il piano della difesa indica per il programma dei sottomarini un quarto battello entro il 2028. “Se si anticipano i fondi siamo in grado di accelerare” ha replicato Folgiero a chi gli chiede di un’eventuale anticipo per la nuova commessa. “Stiamo investendo progressivamente in tutti i cantieri per renderli a prova di futuro”, in questo senso, ha aggiunto, la stabilità “del quadro finanziario è un elemento fondamentale per gestire il processo di modernizzazione dei cantieri”.