Per un’unione che naufraga, un’altra prosegue la navigazione.
Con lo stop all’acquisizione dei cantieri francesi Stx da parte di Fincantieri, ci si interroga sul futuro di Naviris, joint-venture paritaria tra il gruppo cantieristica di Trieste e Naval Group.
“La joint venture Naviris tra Naval Group e Fincantieri è pienamente operativa da gennaio 2020 e sostenuta da Francia e Italia”, si legge nel comunicato stampa diffuso mercoledì dal Mise. La nota giunge dopo il colloquio telefonico tra il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, il ministro Stefano Patuanelli e la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager, con cui si è messa la parola fine all’operazione Stx.
Il dossier Chantiers de l’Atlantique è un dossier “disgiunto” di quello Naviris, ha spiegato un portavoce di Naval Group interpellato ieri dall’Adnkronos.
Ecco tutte le novità sulla joint-venture di Fincantieri e Naval Group.
LO STOP DELLA VENDITA DI CHANTIERS DE L’ATLANTIQUE A FINCANTIERI
Mercoledì si è conclusa l’operazione di Fincantieri su Chantiers de l’Atlantique (ex Stx) iniziata nel settembre del 2017 a Lione in occasione del vertice bilaterale Italia-Francia. L’accordo di compravendita per l’acquisizione del 50% dei cantieri di Saint-Nazaire firmato il 2 febbraio 2018, si concluderà il 31 gennaio 2021, dopo essere stato prorogato di cinque volte.
Le parti — Italia e Francia — hanno deciso di non prorogare nuovamente questo accordo. (Qui il commento del generale Mario Arpino, ex Capo di Stato Maggiore della Difesa, su Start).
A seguito dell’intervista telefonica tra Le Maire, Patuanelli e Vestager, Francia e Italia hanno preso atto di il fatto che “l’attuale contesto economico non consente la prosecuzione della proposta di fusione tra Chantiers de l’Atlantique e Fincantieri”, secondo il comunicato stampa congiunto.
Ma entrambe le parti hanno tenuto a precisare che la joint venture Naviris tra Naval Group e Fincantieri è pienamente operativa da gennaio 2020.
COS’È NAVIRIS
Con più di vent’anni di collaborazione, nel 2019 Naval Group e Fincantieri hanno firmato l’Alliance Cooperation Agreement, che definisce i termini operativi e la tabella di marcia della joint venture della cantieristica militare.
Questa partnership consolida il desiderio condiviso dai due ad (Giuseppe Bono di Fincantieri e Hervé Guillou di Naval Group, a marzo succeduto da Pierre Éric Pommellet) di costruire un futuro di eccellenza per l’industria navalmeccanica e per le Marine.
L’obiettivo per entrambi i gruppi è di migliorare la propria capacità di servire le rispettive Marine nazionali, di acquisire nuovi contratti di esportazione, di sviluppare nuove tecnologie e, in definitiva, di aumentare la competitività dei comparti navali dei due Paesi.
L’alleanza italo-francese nelle navi militari gode inoltre dell’appoggio dei due Paesi con l’accordo intergovernativo, siglato a febbraio 2020 a Napoli dai due ministri della Difesa, Lorenzo Guerini e Florence Parly.
NAVIRIS SOSTENUTA DA ITALIA E FRANCIA
Naviris, come hanno ricordato il ministero dello Sviluppo economico e il ministero dell’Economia francese nella nota congiunta, “ha iniziato attivamente a prospettare progetti di esportazione e ha lanciato progetti congiunti di R&T. La joint venture sta sviluppando anche progetti per entrambe le Marine Militari francese e italiana e per contesti più ampi, come lo sviluppo della Corvetta europea per pattugliamento sostenuta dalla Pesco”.
COSA HA DETTO NAVAL GROUP
Anche per Naval Group, azionista dell’ex Stx France con l’11%, non ci sarà nessun impatto dallo stop alla cessione dei cantieri francesi a Fincantieri.
“Siamo azionisti di minoranza dei Chantiers de l’Atlantique e quindi questa decisione non modifica le nostra ragione di essere nel capitale. Siamo presenti per assicurare e garantire la sovranità industriale della Francia soprattutto per quanto riguarda la costruzione delle navi militari”, spiega un portavoce di Naval Group interpellato dall’Adnkronos.
Il dossier Chantiers de l’Atlantique è un dossier “disgiunto” di quello Naviris. “Non ha alcuna incidenza. Continuiamo a collaborare con Fincantieri e siamo molto soddisfatti”, ha aggiunto il portavoce.
NAVIRIS HA OTTENUTO LA CERTIFICAZIONE NATO
A dimostrazione che i due dossier siano davvero “slegati” è la notizia della certificazione Nato per la joint-venture dei cantieri militari.
Proprio la scorsa settimana infatti, Naviris ha ricevuto ufficialmente dal Lloyd’s Register le certificazioni Iso 9001:2015 e Aqap 2110, secondo quanto previsto dal regolamento integrativo Nato per i principali fornitori della Difesa.
Queste certificazioni, si legge in una nota, sono un ulteriore passo in avanti nello sviluppo della joint venture, il cui scopo è gestire programmi di esportazione e cooperazione per navi di superficie oltre che progetti di ricerca e sviluppo.
Per gestire i progetti complessi e altamente strategici in cui è coinvolta, era fondamentale per Naviris costruire un sistema di Organization and Quality Management di alto livello.
I CONTRATTI GIÀ AGGIUDICATI
Il sistema di Organization and Quality Management è infatti pienamente attivo sui due contratti già aggiudicati lo scorso giugno da Occar, l’Organizzazione europea per la cooperazione in materia di armamenti. Ovvero il contratto di R&T per un programma di 5 progetti richiesti da Francia e Italia (giugno 2020) e lo studio di fattibilità per l’ammodernamento di mezza vita dei quattro cacciatorpediniere classe ‘Horizon’ (luglio 2020).
In riferimento a quest’ultimo “tra metà settembre e metà ottobre, Naviris ha assegnato tutti i contratti per le rispettive attività ai fornitori OEM (Original Equipment Manufacturer) del sistema di combattimento, tra cui Leonardo, Thales, MBDA, ed i consorzi Eurosam (formato da MBDA e Thales) e SIGEN (by Elettronica e Thales)”, ha spiegato ad AnalisiDifesa Enrico Bonetti, Coo di Naviris.
NEL FUTURO DI NAVIRIS LA CORVETTA EUROPEA
Secondo la nota diffusa, i prossimi passi per Naviris consisteranno nel contribuire a nuovi progetti europei. Naviris sarà coinvolta in particolare nel progetto Epc – European Patrol Corvette, poiché i Paesi dell’Ue collaborano per realizzare un design innovativo e modulare per i prossimi decenni.
“Coordinato dall’Italia e comprendente ad oggi, Francia, Spagna e Grecia (con il Portogallo come osservatore), il programma EPC costituisce uno sforzo fondamentale per affermare Naviris come ‘design authority navale’ sulla scena internazionale” ha sottolineato AnalisiDifesa. Il progetto beneficia del supporto della Commissione europea attraverso il Fondo Europeo per la Difesa (Edf).