Giorni difficili per Fiat Chrysler chiamata a dimostrare che le accuse di un possibile dieselgate siano infondate
Ombra di un possibile dieselgate in casa Fiat Chrysler. Le autorità tedesche sospettano l’uso di software irregolari da parte della casa automobilistica nostrana che avrebbero alterato l’esito dei test sulle emissioni inquinanti. A svelarlo, nelle scorse ore è stata la tedesca Bild, secondo cui la Kba, l’ufficio federale competente sui veicoli a motore, avrebbe inviato un rapporto alle autorità italiane chiedendo di far luce sulla questione.
Ad esser finiti sotto accusa sono i test di alcuni propulsori diesel utilizzati per i modelli di fascia media e bassa. Ai primi dubbi, le autorità tedesche hanno invitato il gruppo Fiat Chrysler a prendere parte ai colloqui relativi alle verifiche sui test dei gas inquinanti. La casa automobilistica, però, non si è presentata, mentre il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ha precisato al ministro dei Trasporti tedesco Alexander Dobrindt che i controlli devono avvenire tramite le due autorità di omologazione nazionali.
Fiat Chrysler ha affermato che i veicoli “sono pienamente conformi alla normativa Ue in vigore” in tema di emissioni.
Fiat Chrysler crolla in borsa
Sulla scia dei dubbi sul possibile dieselgate, il titolo è crollato, arrivato a perdere quasi il 6%. “In attesa di capire gli sviluppi di questa vicenda Fca potrebbe essere penalizzata dall’incertezza – è il commento degli analisti di Intermonte sull’andamento del titolo in Borsa -. Tuttavia riteniamo molto improbabile che Fca sia coinvolta in una vicenda simile a quella che ha travolto i vertici di Volkswagen essendo le contestazioni basate sull’utilizzo di strumenti diversi per tipologia e finalità rispetto a quelli utilizzati da Volkswagen”.
Google e la partnership con Fiat Chrysler
Tra i motivi del crollo in borsa potrebbero essere incluse anche le parole che John Krafcik, chief executive del Self-Driving Car Project di Google, ha rivolto in merito all’intesa Google – Fiat Chrysler: l’accordo è limitato alle 100 vetture in costruzione e, almeno per il momento, big G. non intende espandere la sua partnership. Non solo: Alphabet sta anche trattando con altri potenziali partner del mondo automotive per la sua driverless car.
“Stiamo parlando solo di Google ed FCA che costruiscono 100 auto insieme. Al momento, però, stiamo conversando con molte altre case automobilistiche per trovare nuovi potenziali accordi. Il nostro intento – ha detto ancora Krafcik – è quello di rimanere aperti a tutto ciò che può aiutarci, e sappiamo che in questo senso sarà necessario trovare molte partnership. Perché abbiamo una responsabilità importante: arrivare alla tecnologia self-driving il prima possibile”.