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Ferrari Lamborghini

Ferrari, Lamborghini e Aston Martin. Sfreccia ancora il lusso?

Ingranano la quinta Ferrari e Lamborghini, segno che la crisi non intacca i patrimoni dei paperoni del pianeta. Qualche problemino invece per la super car inglese amata da 007

Gli ultimi dati economici di alcune delle più note super-car dimostrano ancora una volta ciò che era già apparso chiaro dal lockdown: il settore del lusso non conosce crisi, guerre e naturalmente ondate inflazionistiche.

LE SUPER CAR ROMBANO NELLA MOTOR VALLEY

Si corre soprattutto nella Motor Valley emiliana, unico distretto dell’auto europeo a non risentire né della crisi dei chip, né dell’aumento delle materie prime, né dell’avanzata dei marchi cinesi o della transizione verso propulsori elettrici (qui i piani elettrici della Casa di Maranello).

I RISULTATI DI FERRARI

Ferrari  nel terzo trimestre del 2023 ha visto le consegne salire del 9% a 3.459 unità. Parallelamente, i ricavi sono aumentati di quasi un quarto (per la precisione del 23,5%) a 1,544 miliardi di euro, l’Ebitda del 37% a 595 milioni e l’utile operativo del 42% a 423 milioni, per un margine in miglioramento dal 23,9% al 27,4%, mentre l’utile netto è aumentato del 46% a 332 milioni. “Abbiamo un altro trimestre da record, con una crescita degli utili trainata da un mix ancora più ricco e dal continuo appeal delle personalizzazioni”, il commento a margine dell’ad Benedetto Vigna. “Tutto ciò ci porta ad aumentare la guidance per l’anno”.

FUTURO ROSEO PER IL CAVALLINO?

A dispetto dell’incertezza che aleggia tra mercati e famiglie, Ferrari vede rosa. E lo fa ritoccando all’insù le previsioni finanziarie. I ricavi sono dati a circa 5,9 miliardi (contro i 5,8 miliardi della precedente stima), l’Ebitda pari o superiore a 2,25 miliardi dai 2,19-2,22 miliardi precedentemente annunciati, l’utile operativo oltre gli 1,57 miliardi (in netta crescita rispetto alla forbice precedentemente annunciata, 1,51-1,54 miliardi), il margine operativo al 26,5% (superiore al 26%), l’utile per azione ad almeno 6,55 euro (6,25-6,4 euro) e i flussi di cassa a più di 900 milioni.

Questo perché, secondo Vigna, le commissioni non smetteranno di crescere. Anzi, resteranno “ai massimi livelli e” questo periodo positivo è destinato a estendersi “a tutto il 2025, grazie alla forte domanda in tutte le aree geografiche”.

L’ETERNA GARA LAMBORGHINI – FERRARI

L’eterna rivalità tra Lamborghini e Ferrari si manifesta non solo in pista ma anche nei risultati economici. Nei primi 9 mesi del 2023 la dirimpettaia del Cavallino (ma parte del Gruppo Volkswagen) ha registrato nuovi record in termini di vendite, fatturato e redditività, superando la soglia dei 2 miliardi di euro nel periodo da gennaio a settembre, pari a un balzo del +5,2% rispetto all’anno precedente.

Il risultato operativo ha sfiorato i 620 milioni (per la precisione, 618 milioni) superando quello dell’intero anno fiscale 2022. Come per Ferrari, i telefoni in azienda non hanno mai smesso di squillare: le consegne dei due modelli con motore termico Urus e Huracan, già sold out,  sono state 7.744 auto, con un +4,2% rispetto all’anno precedente.

Nel commentare i risultati, Stephan Winkelmann, Chairman e CEO di Automobili Lamborghini, oltre a sottolineare che il marchio bolognese non ha alcun interesse alla quotazione, ha detto: “Siamo soddisfatti dei risultati del terzo trimestre perché a un incremento del 4% delle vendite si affianca un aumento del profitto dell’8%: il risultato è che nei primi nove mesi abbiamo già portato a casa un utile superiore a quello dell’intero 2022”. Ma soprattutto ha sottolineato che “Oggi  ogni Lamborghini viene venduta a un prezzo medio più alto che in passato, perché i clienti puntano sempre di più sulla personalizzazione dei nostri modelli”.

PROBLEMI OLTRE LA MANICA

Se in Emilia Romagna si corre, nel piccolissimo paesino di Gaydon della contea del Warwickshire, in Inghilterra, dov’è nata Aston Martin, l’auto preferita da James Bond, i motori tossiscono abbondantemente, segno probabilmente che dal 2020, anno del salvataggio, la situazione non si è mai davvero ripresa.

La perdita operativa rettificata della società è stata di 48,4 milioni di sterline nel terzo trimestre, superiore a quella preventivata dagli analisti di 37,5 milioni di sterline. Sotto tono le consegne: gli ultimi dati parlano di 6.700 veicoli quest’anno, trecento in meno rispetto ai 7.000 stimati in precedenza. Mentre le vendite di Aston Martin risultano cresciute negli Usa e in Europa, si sono dimezzate (-57%) in Cina nei primi nove mesi dell’anno. La Casa ha appena ottenuto un finanziamento governativo di 9 milioni di sterline attraverso l’Advanced Propulsion Centre UK (APC) per la transizione energetica dei propri propulsori.

 

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