Il viceministro dello Sviluppo economico Gilberto Pichetto ha annunciato ieri, durante una riunione con gli stakeholders del settore automotive, che il suo ministero, il MiSE, “sta valutando le soluzioni più favorevoli in relazione all’Ecobonus, senza quindi la necessità di un rifinanziamento come conseguenza all’esaurimento delle risorse stanziate”. L’Ecobonus è la misura elaborata dal ministero dello Sviluppo economico per l’offerta di contributi all’acquisto di veicoli a basse emissioni, come le automobili elettriche o quelle ibride plug-in.
Come spiega Il Giornale, Pichetto sta di fatto riferendosi all’introduzione di incentivi strutturali, come peraltro richiesto dalle associazioni di categoria.
COSA HA DETTO PICHETTO SULLA MOBILITÀ SOSTENIBILE
Pichetto ha detto che “la transizione verde della mobilità”, cioè il passaggio dai veicoli con motore a combustione interna a quelli elettrici, “di per sé sostenibile da un punto di vista ambientale: deve esserlo anche da quello industriale, infrastrutturale e sociale”. Si riferiva alla necessità di promuovere una transizione morbida, che non abbia impatti negativi e strutturali sulle capacità industriali, sulle filiere e sull’occupazione.
Nel pacchetto Fit for 55, quello contenente le misure per la riduzione del 55 per cento delle emissioni di gas serra al 2030, l’Unione europea ha inserito il divieto di vendita di nuove automobili a benzina o a gasolio dopo il 2035.
ECOBONUS STRUTTURALE NELLA LEGGE DI BILANCIO?
Sulla Gazzetta Motori si legge che la trasformazione dell’Ecobonus in una misura strutturale, senza necessità di un suo rifinanziamento annuo, potrebbe venire inserita nella legge di bilancio. Domani il Consiglio dei ministri si riunirà per approvare il documento programmatico di bilancio; il 20 ottobre, mercoledì prossimo, il testo verrà trasmesso al Parlamento.
IL COMMENTO DI MOTUS-E
Motus-E, l’associazione italiana che si occupa di promuovere la transizione alla mobilità elettrica, ha detto di accogliere “con favore l’intenzione del governo dello stanziamento di nuovi fondi per incentivare l’auto elettrica, ma Motus-E chiede che le risorse, oltre che rese strutturali, per evitare di bloccare il mercato, vengano anche meglio distribuite nel corso dell’anno”.
Francesco Naso, segretario generale di Motus-E, spiega che “i fondi dell’Ecobonus per le auto elettriche, in questo 2021, sono stati esauriti già a settembre. Ed ora, senza nuovi ed immediati fondi, il rischio è che il mercato delle auto a batteria crolli in questi ultimi mesi dell’anno; con le immatricolazioni di BEV [auto elettriche a batteria] e PHEV [auto ibride plug-in], a ottobre e novembre 2021, che potrebbero scendere sotto le 5.000 unità”.
“Decisi i fondi per i prossimi anni”, conclude Naso, “sarebbe bene meglio distribuire le risorse degli incentivi, con l’obiettivo di accompagnare la crescita di mercato dei veicoli elettrici puri, che potrà anche superare il 15% del totale delle immatricolazioni, e permettere ai produttori di pianificare adeguatamente la produzione, in un periodo di grande incertezza per la fornitura intermittente di materie prime e componenti”.
COME VANNO LE AUTO ELETTRICHE IN ITALIA
Ad agosto la quota di mercato delle automobili elettriche in Italia era del 9,9 per cento. I modelli di elettriche “pure” più venduti sono la Fiat 500e, la Smart fortwo e la Renault Twingo; al quarto posto c’è la Model 3 di Tesla.
Dal punto di vista della distribuzione geografica, le vendite di auto elettriche in Italia si concentrano nelle regioni del Nord-est (36 per cento) e del Nord-ovest (29 per cento). Il Centro Italia è al 26 per cento, mentre il Sud e le isole sono molto indietro (10 per cento).