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Qatar Lufthansa Alitalia

Ecco come si muoverà Lufthansa su Alitalia

La strategia di Lufthansa (non solo su Alitalia) nell'approfondimento di Paolo Rubino e Salvatore Santangelo

Nel 2020 Lufthansa è alla finestra in attesa che la mela Alitalia cada dall’albero. E numerosi sono i fautori, nazionali ed europei, di questa prospettiva. Tra questi anche gli analisti di Barclays Bank in luccicanti analisi tese a dimostrare la bontà della ricetta Lufthansa già applicata a Svizzera, Austria e Belgio.

Questi tre Paesi, insieme, raggiungono a malapena la cifra di 29 milioni di abitanti, ovvero nemmeno la metà dell’Italia e il loro mercato potenziale è, in effetti, scarso e disperso per una ragionevole aspettativa di sostegno di un vettore nazionale di rango, ma il vero punto è capire cosa è successo alle compagnie nazionali annesse da Lufthansa.

Ciò che l’analisi di Barclays non dice esplicitamente, ma non può negare dai numeri snocciolati, è che Sabena, Austrian e Swiss sono state trasformate in meri fornitori di capacità a basso costo che alimentano il sistema Lufthansa, ma soprattutto alimentano la cassa dei profitti del vettore tedesco.

In altri termini, Lufthansa è stata capace di:

1) Ridurre le tre compagnie a “capacity providers” (in pratica il vecchio concetto di vettore charter) il cui staff è composto quasi esclusivamente da piloti e assistenti di volo con livelli salariali inferiori a quelli dei colleghi Lufthansa;

2) gestire attraverso questi tre capacity providers lo “spill” generato dal sistema LH offrendo ai clienti belgi, svizzeri e austriaci voli diretti a costo di produzione più competitivo rispetto a quello che Lufthansa potrebbe offrire per voli indiretti;

3) sostenere la crescita occupazionale e gli investimenti dei rami d’azienda Lufthansa dedicati ai servizi (i lavoratori di Lufthansa Technik hanno raggiunto l’impressionante numero di 21.000 addetti — il doppio di tutti i dipendenti Alitalia — e godono di livelli salariali ai vertici dell’industria metalmeccanica tedesca, ovvero ai vertici di quella mondiale; il fatturato di Lufthansa Technik ha raggiunto il livello di quasi 6 Mld di Euro, tre volte quello del vettore Alitalia.

4) sostenere anche attraverso il feederaggio dai tre Paesi annessi ben tre sistemi di hub nazionali, Francoforte, Monaco e Berlino, benché quest’ultimo appaia tuttora un’impresa disperata quanto a profittabilità;

5) aggiungere al proprio potere negoziale in materia di flotta, i 200 aeromobili circa della flotta sussidiaria dei tre vettori annessi per un totale complessivo di 500 aerei (tutti manutenuti ovviamente da LH Technik).

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