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Comau

Comau, ecco le cineserie di Stellantis

Comau annuncia un progetto ad alta tecnologica per l'automazione della produzione di Nio, brand cinese di auto elettriche. Stellantis vuole lo spin-off dell'azienda torinese, ma la Fim-Cisl chiede l'intervento del golden power. Tutti i dettagli.

Comau, azienda torinese di automazione industriale interamente controllata dal gruppo automobilistico Stellantis, ha annunciato oggi un progetto per automatizzare la produzione dei prossimi sistemi di trazione elettrica di NIO, una delle principali società cinesi di veicoli elettrici.

Il mese scorso la Commissione europea ha annunciato l’apertura di un’inchiesta anti-sovvenzioni sulle automobili elettriche provenienti dalla Cina che potrebbe portare all’imposizione di dazi. La presidente Ursula von der Leyen aveva detto che il prezzo dei veicoli cinesi a batteria “è tenuto artificialmente basso da enormi sussidi statali. Questo distorce il nostro mercato”.

COSA SAPPIAMO DEL PROGETTO DI COMAU PER NIO

Il sistema sviluppato da Comau riguarda i motori, i cambi, gli inverter e i magneti ed è in grado di supportare una capacità manifatturiera annuale di un milione di unità: verrà utilizzato per le berline, i SUV e i coupé elettrici di NIO, oltre che per alcuni modelli del suo marchio ALPS.

Come spiegato dall’azienda torinese, il suo “ambiente di produzione altamente automatizzato” è dotato di robot 3D a visione guidata; veicoli a guida autonoma per il rifornimento dei materiali e il caricamento degli utensili; telecamere 3D a stereovisione quadnoculare.

“Per aumentare ulteriormente la flessibilità della linea di produzione e consentire la co-produzione in linea dei due sistemi di propulsione elettrica”, ha spiegato l’amministratore delegato Pietro Gorlier, “Comau ha sviluppato in collaborazione con il team e-drive di NIO un nuovo adattatore con posizionatore a punto-zero”.

GOLDEN POWER SU COMAU?

Stellantis, che controlla Comau, ha intenzione di procedere con lo spin-off  dell’azienda, di cui in realtà si parla da tempo. “Ai tempi dei primi piani di spin-off“, nel 2019, ha scritto recentemente il Corriere della Sera, “Stellantis pareva intenzionata a collocare sul mercato il 70% di Comau, distribuendo il residuo 30% fra i suoi soci. All’epoca gli analisti avevano immaginato una forchetta di valutazione ampia, compresa fra i 300 milioni e il miliardo”. Secondo Il Sole 24 Ore “si parlava di una valutazione attorno ai 2 miliardi di euro. Poi l’operazione era stata messa in stand-by, messa in subordine dalla pandemia e dalle altre priorità”.

I piani per lo spin-off sono ripartiti e Stellantis potrebbe prendere una decisione entro la fine dell’anno.

Ferdinando Uiliano, segretario nazionale della Fim-Cisl, ha fatto sapere di aver chiesto al governo di prendere in considerazione l’utilizzo del golden power per tutelare Comau. Con golden power si intendono quei poteri speciali a cui l’esecutivo può fare ricorso per tutelare l’interesse nazionale nei settori strategici, ad esempio bloccando degli accordi o imponendo certe condizioni: di recente lo strumento normativo è stato utilizzato su Pirelli, per tutelarne alcune tecnologie strategiche e limitare il ruolo dell’azionista cinese Sinochem.

“Siamo preoccupati del fatto che questo importante realtà del settore della robotica, dell’automazione industriale e della e-mobility, che occupa circa settecento dipendenti e 3500 nel mondo”, ha detto Uiliano, “possa essere ceduta a società straniere con l’evidente rischio di impoverire ulteriormente il patrimonio di ricerca e sviluppo nel nostro paese”.

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